Contenuto tratto dal numero di maggio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Thought for humans, pensato per gli umani: è questo il filo conduttore che percorre tutte le iniziative e attività della 63esima edizione del Salone del Mobile di Milano (dall’8 al 13 aprile a Rho Fiera). Un invito a porre al centro del progetto i bisogni delle persone, siano essi pratici o emotivi, ma anche uno stimolo al cambiamento.
E con i suoi numeri il Salone del Mobile di Milano ha le potenzialità per rappresentare un grande motore di cambiamento: sono oltre duemila gli espositori – il 38% dall’estero – che presenteranno i propri prodotti alla fiera, distribuiti in oltre 169mila metri quadrati di superficie espositiva (andata interamente sold out), di cui oltre 32mila dall’atteso ritorno della Biennale Euroluce, che accoglierà più di 300 brand da 25 paesi. E poi, un dato su tutti: 9,2 miliardi di euro. È quello del fatturato complessivo dei brand italiani che espongono in fiera, pari al 34% del fatturato dell’intero macrosistema arredo nazionale (composto da oltre 21mila aziende), a cui si aggiungono 7 miliardi di euro di fatturato complessivo dei brand esteri.
Salone del Mobile a Milano, le novità
Numeri che testimoniano ancora una volta la rilevanza dell’evento e la traiettoria positiva dell’evoluzione del modello Salone. Sviluppato anche quest’anno attorno alle quattro manifestazione annuali – Salone Internazionale del Mobile, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, Workplace3.0 e S.Project -, è fruibile attraverso nuovi percorsi tematici, tra cui, nei padiglioni 13-15, un focus dedicato a quella capacità tutta italiana di creare oggetti senza tempo: A Luxury Way. Il tutto accompagnato da un fittissimo programma culturale che vuole sottolineare un concetto importante: il design è, prima di tutto, cultura.
Grande novità di quest’anno sono le installazioni firmate da tre maestri dell’arte, del cinema e dell’interior design. Il camaleontico designer francese Pierre-Yves Rochon ha creato, nei padiglioni 13 e 15, Villa Héritage, nelle cui stanze intreccia le arti per ridefinire il significato di lusso, tra passato e innovazione; il premio Oscar Paolo Sorrentino ha portato invece all’ingresso dei padiglioni 22 e 23 La dolce attesa, installazione che invita i visitatori a fermarsi e ascoltare il proprio respiro per ritrovare la bellezza nel tempo che scorre lento; mentre l’artista e registra teatrale Robert Wilson è uscito dai confini del Salone per spostarsi al Castello Sforzesco e illuminare la Pietà Rondanini di Michelangelo attraverso l’opera Mother, un dialogo inedito tra arte e luce che mette in contatto il capolavoro michelangiolesco con Stabat Mater, preghiera medievale, nella versione vocale e strumentale del compositore estone Arvo Pärt.
La luce come protagonista
E proprio la luce sarà tra le protagoniste di questo Salone: il ritorno di Euroluce, dopo il successo del 2023, porta con sé l’inedito The Euroluce International Lighting Forum (10-11 aprile, Arena The Forest of Space by Sou Fujimoto, padiglione 2), due giornate di masterclass, tavole rotonde e workshop con esperti di fama mondiale – lighting designer come il giapponese Kaoru Mende, architetti, artisti, scenografi, scienziati, biologi, come Stefano Mancuso, e la ‘solar designer’ Marjan van Aubel – per esplorare il futuro del lighting design, dalle tecnologie intelligenti all’uso della luce come elemento narrativo ed esperienziale.
Una rassegna pensata per offrire uno sguardo multidisciplinare per una più profonda comprensione del futuro dell’illuminazione. Nati per offrire prospettive sfaccettate sul design sono i anche i talk di ‘Drafting Futures. Conversations about Next Perspectives’ (padiglione 14): cinque giorni di conversazioni, a cura di Annalisa Rosso, editorial director & cultural events advisor del Salone, che vedranno la partecipazione di celebri pensatori e progettisti, tra cui Lesley Lokko, fondatrice dell’African Futures Institute nonché curatrice della 18esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, e Valeria Segovia, direttrice e design director di Gensler a Londra.
E poi, come sempre, largo ai giovani, con la 26esima edizione di SaloneSatellite (padiglioni 5 e 7), la manifestazione fondata nel 1998 da Marva Griffin Wilshire per dare spazio, visibilità e opportunità professionale ai designer under 35. Ai 700 partecipanti è stato chiesto quest’anno di rispondere al tema ‘Nuovo artigianato: un nuovo mondo’, in un’esplorazione dell’artigianato come nuova frontiera del design. L’obiettivo è ripensare l’idea di artigianato partendo dalla sua capacità di generare nuove interazioni con il design contemporaneo, nel segno del rispetto per l’ambiente e del valore delle identità culturali locali. Si ritorna così al tema Thought for Humans: un design pensato per fare del bene alle persone e alla comunità.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .
Questo articolo è stato notarizzato in blockchain da Notarify.
