Design

Luce5 presenta HYLEtech, nuovo brand della holding in chiave sostenibile

Contenuto tratto dal numero di maggio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Generare la forma attraverso la luce: è il sogno alchemico che anima Luce5, fondata nel 1991 a Montevarchi, in provincia di Arezzo. Diventata un punto di riferimento nell’illuminazione personalizzata per il design, l’arte e il retail di alta gamma, fonda la sua filosofia produttiva sull’intreccio di tecnologia, arte e luce – intesa come elemento narrativo e poetico –, ma soprattutto sulla volontà di superare i confini tradizionali della progettazione illuminotecnica.

Un approccio sartoriale che ha portato l’azienda a illuminare gli showroom delle più grandi maison nel mondo – da Prada a Bulgari, passando per Fendi, Tiffany, Burberry e Valentino e tanti altri – oltre agli yacht più avveniristici, l’hotellerie di charme e gli studi di architettura e design più prestigiosi del mondo. Oggi Luce5 ha cinque sedi internazionali – Montevarchi, Viareggio, Hong Kong, Shenzhen e Tokyo –, 220 dipendenti e una media di 700 progetti annui. Un’eccellenza tutta italiana che sta diffondendo la propria luce – nel vero senso della parola – nel mondo.

Gli investimenti in ricerca e sviluppo

A rappresentare il cuore e la chiave di successo di Luce5 è il suo reparto di ricerca e sviluppo, al quale viene destinato il 10% del fatturato annuale. “Questo impegno ci ha permesso di anticipare e creare nuove tendenze nel settore, come nel caso del Led. Era il 2011 quando il mercato stava cambiando e Luce5 era pronta ad abbracciare questa nuova tecnologia”, racconta Stefano Cetoloni, fondatore e ceo dell’azienda. “Abbiamo investito e continuiamo a investire in ricerca e sviluppo non solo per rispondere alla domanda, ma anche per anticipare le esigenze del mercato. Oggi tutta la nostra tecnologia è prodotta internamente, quasi a chilometro 0, grazie a un team di progettisti interno che lavora incessantemente all’innovazione”.

HYLEtech,  il nuovo brand della holding 

Ora, l’azienda è pronta a presentare un nuovo brand della holding: HYLEtech, nato dall’omonima tecnologia brevettata e realizzata in alluminio high-tech riciclato, che permette di creare anche superfici che emettono luce senza che la fonte luminosa sia visibile. Una soluzione nata dalla volontà di alleggerire l’impronta ambientale dell’azienda. “Abbiamo incaricato l’Università degli studi di Ferrara di condurre uno studio approfondito sull’alluminio, con particolare attenzione alle sue capacità di riciclo e al suo impatto sulla sostenibilità.

Da qui è nata l’idea di realizzare un nuovo prodotto utilizzando l’alluminio riciclato”, prosegue Cetoloni. “Le ricerche dimostrano che la disponibilità di bauxite garantirà ancora più di un secolo e mezzo di estrazione, essendo, per abbondanza, il terzo materiale al mondo, ma il processo di riciclo dell’alluminio consuma solo il 5% dell’energia necessaria per produrlo da materie prime vergini, riducendo drasticamente le emissioni di CO2, ed è riciclabile all’infinito”.

La presentazione al Salone del Mobile

Una novità che, in occasione del Salone del Mobile, viene presentata sia a Euroluce (dall’8 al 13 aprile), sia in Triennale (dal 7 al 13 aprile). In fiera, lo stand di Luce5 è stato trasformato in un’installazione dove, all’interno di un’arena multimediale, viene proiettato un racconto di HYLEtech.“La rivoluzione di HYLEtech sta nella sua durabilità e nel fatto di offrire prestazioni e resistenza elevatissime in uno spessore di solo 1 cm. Utilizzando il legno, sarebbero stati necessari 3 cm di spessore. Ma volevamo fare di più: anche se non usiamo legno nel processo produttivo, intendiamo comunque impegnarci in un progetto di riforestazione per azzerare le nostre emissioni”.

In Triennale, invece, questa tecnologia è protagonista di un’installazione firmata dal designer Emanuel Gargano, in cui alcune opere realizzate con il materiale HYLEtech esplorano il rapporto tra materia, percezione e tecnologia.

L’allestimento trasforma queste opere in isole luminose che si attraggono, si respingono e si compenetrano, dando forma a un linguaggio evocativo, che racconta la passione di Luce5 per l’arte. Una connessione che si esprime dal 2023 attraverso la partnership artistica e tecnica di Nomad, esposizione itinerante dedicata all’arte contemporanea e al design da collezione.

All’ultima edizione, che si è svolta a St. Moritz dal 20 al 23 febbraio, Luce5 ha svelato l’opera dell’artista Nacho Carbonell, vincitore dell’ultima edizione del premio The Art of Lighting Award, istituito dall’azienda per esplorare le nuove frontiere dell’illuminazione contemporanea. Il progetto, presentato dalla Galleria Rossana Orlandi, si compone di uno chandelier a soffitto e di un’installazione a parete, entrambi realizzati in bronzo fuso, con rami luminosi in polvere di vetro colorato.

“Per noi la luce è una forma di espressione e la collaborazione con artisti come Roberto Sironi, Nacho Carbonell e India Mahdavi ci permette di interpretarla come un elemento che racconta storie. Luce5 ha creato opere uniche dove la luce non è solo funzionale, ma diventa una componente centrale dell’arte, arricchendo le opere e dando loro un carattere unico”.

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