Articolo tratto dal numero di febbraio 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
Sostenibilità, benessere e innovazione tecnologica: su queste tre linee direttrici si muove il nuovo corso di Cassina – azienda storica nata nel 1927 a Meda che ha prodotto alcuni dei simboli del design italiano, dalla sedia Superleggera di Gio Ponti fino al divano Maralunga di Vico Magistretti, giusto per citarne alcuni – che nel giugno dello scorso anno, in pieno shock pandemico, ha lanciato Cassina Lal, un laboratorio di ricerca in collaborazione con il Poli.design del Politecnico di Milano. Una novità voluta dall’azienda per avviare una trasformazione green dei suoi prodotti, riscrivendo (anche) la storia del design. Perché molte delle icone di Cassina diventeranno infatti sostenibili. “L’innovazione fa parte del nostro dna. Se negli anni Sessanta l’azienda ebbe l’intuizione di realizzare i primi divani schiumati, oggi si continua a guardare avanti con un progetto che affronta uno dei temi fondamentali dei nostri tempi, quello del nostro rapporto con l’ambiente”, racconta Luca Fuso, un passato in Ferrari, Diesel, B&B Italia e dal 2018 amministratore delegato di Cassina.
Dalla collaborazione con l’università milanese sono nati materiali altamente innovativi come una fibra riciclata al 100% ottenuta da Pet in gran parte recuperato dagli oceani, introdotta non solo nell’imbottitura dei divani della Collezione 2020 – il Sengu Sofa di Patricia Urquiola, il Duc-Duc di Mario Bellini e il Mex-Hi di Piero Lissoni – ma anche nelle nuove edizioni delle poltrone LC2 e LC3 disegnate da Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, veri capolavori del design oggi realizzati anche con una struttura in nichel e polioli ecocompatibili derivanti da fonti bio rinnovabili. Icone quasi centenarie che continuano a essere avanguardistiche, ieri come oggi, e che si trasformano al ritmo del presente.
Perché evergreen non è certo sinonimo di staticità. “Il punto di partenza è stato quello di esplorare vari materiali impiegati in altri ambiti merceologici, come la moda, al fine di trovare nuove soluzioni per il settore dell’arredo. Il nostro obiettivo? Estendere le innovazioni sviluppate dal Poli.design a tutto il catalogo Cassina”, prosegue Fuso. Un progetto ambizioso che ha trovato applicazione anche nel nuovo segmento dedicato al benessere notturno, The Cassina Perspective at Night, per cui sono stati sviluppati, oltre a materassi in materiali ecocompatibili, due strumenti, uno per la purificazione dell’aria e uno per l’assorbimento acustico: il tessuto purificante theBreath, la prima tecnologia brevettata per la purificazione dell’aria capace di funzionare senza fonti energetiche, e una pannellatura realizzata in Soundfil, un isolante termico fonoassorbente igienico, traspirante e atossico che diminuisce il riverbero di alcune frequenze sonore. Due innovazioni importanti che possono essere integrate nel giroletto in tessuto del letto Bio-mbo di Patricia Urquiola e nei cuscini della testata del letto Acute di Rodolfo Dordoni. Un debutto importante, quello di Cassina nell’ambito del riposo notturno, che si inserisce nel contesto di una nuova filosofia aziendale – The Cassina Perspective – con cui il brand vuole ragionare non più soltanto in termini di singoli prodotti, ma di ambienti in cui gli arredi storici del brand dialogano con le nuove collezioni facendo coesistere passato e futuro. “Lo scopo del design è, da sempre, quello di migliorare la vita delle persone anticipando quello che verrà. Se penso al passato, c’è stata una grande capacità di immaginare il futuro creando prodotti che possono offrire soluzioni utili ai problemi. Pensiamo a tutte le icone del design italiano. Noi vogliamo continuare a fare lo stesso, per questo abbiamo sviluppato nuove tecnologie capaci di ottimizzare il comfort della zona notte e non solo”.
A queste novità si aggiunge poi la creazione del primo tessuto ottenuto da materiale riciclato realizzato per l’outdoor, altro settore a cui si è aperta l’azienda presentando nella primavera 2020 la prima collezione completa dedicata agli esterni con novità firmate da Rodolfo Dordoni, Philippe Starck e Patricia Urquiola. Un’espansione che procede di pari passo con l’impegno verso la sostenibilità. “Fin dalla nascita, Cassina ha realizzato prodotti pensati per durare a lungo, più di una vita. Anche questo significa sostenibilità. Nella filiera prediligiamo poi fornitori che garantiscono una produzione responsabile, e a partire dal 2021 acquistiamo solo energia derivante da fonti rinnovabili”.
E se la pandemia ha gettato ombre sul futuro, per Cassina la strada verso un approccio più green sembra essere la migliore possibile. Insieme a quella della digitalizzazione, con un e-commerce in arrivo il prossimo anno. “In questi mesi abbiamo compreso quanto sia importante, guardando ad altri settori, poter contare sulla vendita online. Cassina produce elementi di grandi dimensioni, per i quali è più difficile la vendita online. Per gli oggetti più piccoli e i prodotti iconici, però, l’e-commerce può essere estremamente utile. Anzi, di più: ci può aiutare a combattere i falsi. Ce ne sono tantissimi sul web”. Per il futuro, poi, Fuso ha grandi progetti: “Vorrei riportare tutti i rami dell’azienda in un’unica location in Brianza. È un progetto molto ambizioso, con cui mi piacerebbe spalancare le porte di Cassina creando un museo e aprendo l’archivio storico a università e istituti di ricerca per raccontare la nostra storia. A quasi cent’anni dalla fondazione, inizia a essere importante”.
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