Le missioni fondanti le università sono didattica e ricerca; nel 1963 Clark Kerr, rettore dell’Università della California, durante una lezione ad Harvard coniò il termine “Multiversity” intendendo con quel termine una comunità universitaria in grado di valorizzare e incidere sull’ecosistema (società e imprese) in cui opera e sappia rispondere alle mutevoli esigenze culturali ed economiche senza perdere un’ampia visione di futuro. La sostituzione di “multi” ad “uni” era intesa come una rottura con il passato e con le tradizioni accademiche. In Europa l’analogo concetto venne denominato “Terza Missione”, intendendo tutti i servizi offerti dall’accademia alla società e promuovendo un’università aperta al territorio e ai cittadini (public engagement).
Cultura Meccanica ne è un esempio concreto: con azioni che mirano a stimolare e creare relazioni con soggetti e gruppi sociali esterni all’università, il progetto nato dalla volontà del Direttore del Dipartimento di Meccanica, prof. Marco Bocciolone, in collaborazione con Francesca Brambilla, promuove la ricerca del dipartimento di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano attraverso mostre, performance e concerti “meccanici”. Il palcoscenico di questi eventi è stato sino finora il Laboratorio Prove Grandi Infrastrutture del dipartimento di Meccanica (campus Bovisa), ma l’obiettivo è andare oltre: portare Cultura Meccanica anche nelle aziende, nei giardini, nelle associazioni e ovunque porti il vento che per altro a Meccanica si studia e si misura.
Il progetto Campus Point
Il progetto è frutto di una semina partita già nel 2008 quando lo studio lecchese Francesca Brambilla Comunicazione, ideò e realizzò sempre per il Politecnico di Milano, Polo territoriale di Lecco la rassegna di mostre “a Campus Point”. Centro di ricerca trasparente, Campus Point, fisicamente costituito da una serie di container modulari, aveva il preciso scopo di condividere il ruolo dell’università con realtà istituzionali e produttive del territorio, aprendosi alla cittadinanza anche con operazioni di promozione culturale ad ampio raggio.
Susseguitesi per 4 anni le mostre a Campus Point hanno avuto ospiti illustri come Davide Nido, Federico Guida, Alessandro Busci, Alessandro Verdi, Giovanni Frangi e molti altri. Naturale conseguenza di questa apertura è stato “Insieme ad arte”, progetto che, unendo impresa e università, ha regalato alla città di Lecco una collezione d’arte contemporanea concretizzatasi in un esposizione permanente, presso il campus lecchese, e in un catalogo, edito da Skira curato da Francesca Brambilla e Marco Meneguzzo.
Università aperta
Il progetto di promozione e divulgazione di “università aperta” nasce dunque nel 2017 su solide radici; oltre alle mostre personali dello scultore Eduard Habicher, dell’artista Jonathan Guaitamacchi e all’esposizione dal titolo Un archivio in-vita – Famiglia e lavoro nelle carte di Giuseppe Riccardo Badoni, Cultura Meccanica ha prodotto nel corso degli anni anche spettacoli e performance.
Taiko Soundscape: dai campi di Cerere all’officina di Ford, ne è un palese esempio. Spettacolo inedito è una metafora della storia dell’uomo. Elemento portante e attore principale è il ritmo, del tempo e della musica, medium attraverso il quale tutto diviene e trova unione.
Con il progetto Kiss the Frog, a ottobre del 2018, più di cinquanta coloratissime rane del gruppo artistico Cracking Art hanno invaso il Campus di Bovisa e Leonardo del Politecnico di Milano. Simbolo di trasformazione urbana e mentale, il progetto è stato anche una campagna di fundraising. Acquistando le piccole sculture di Cracking Art, che per l’occasione sono state personalizzate e co-brandizzate Politecnico di Milano/Cracking Art, è stato in parte finanziato il nuovo laboratorio interdipartimentale CIRC-eV (Circular Factory for the Electrified Vehicles of the Future) dedicato allo sviluppo di tecnologie per l’economia circolare in ambito automotive da utilizzare nella fabbrica sostenibile del futuro. Il progetto si è concluso l’anno successivo quando, a maggio, si è attuato il suo secondo atto con la messa in scena di una performance di danza contemporanea e musica elettronica: e-dAncity.
Il post-pandemia
La pandemia ha fermato in parte gli eventi, ma non lo spirito, infatti, sposandone i valori e i principi portanti, l’artista Jonathan Guaitamacchi, già ospite di Cultura Meccanica nel 2017 ha deciso di donare al Dipartimento di Meccanica l’opera Epi-Genesi polittico composto da 7 opere di grandi dimensioni simbolo dell’evoluzione di Bovisa. In occasione della serata inaugurale, del 25 maggio 2022, si è tenuta la performance video “Light drawings – il cielo sopra Bovisa” accompagnata dalla tromba del maestro Giorgio Li Calzi. L’esposizione permanente dell’opera Epi-genesi, patrocinata dal Municipio 9 del Comune di Milano, è collocata negli spazi dell’edificio B23, all’interno del Campus di Via La Masa.
A settembre, durante il secondo Festival dell’Ingegneria organizzato dal Politecnico di Milano, oltre la replica dello spettacolo e-dAncity, Cultura Meccanica ha prodotto una nuova performance di danza contemporanea: Continuo Presente. Con un atteggiamento di apertura, condivisione e sana contaminazione, lo spettacolo ha preso spunto da paesaggi sonori e immagini di luoghi immaginifici e tempi sospesi “rubati” dall’installazione visiva e sonora “Across the Universe into a Paper Cup”, realizzata per la facciata del Teatro India di Roma nel 2019 nel contesto di IF /Invasioni (dal) Futuro, progetto multidisciplinare dedicato alla fantascienza, a cura di Alessandro Ferroni e Maddalena Parise deLacasadiargilla di Roma.
“Sono profondamente convinto che il ruolo formativo e sociale di una università non si esaurisca nell’insegnare le discipline che la caratterizzano (prima missione) e nelle stesse fare ricerca (seconda missione)”, spiega in un’intervista il direttore, il professor Marco Bocciolone, “ma trovi compimento nella terza missione ovvero nell’insieme delle azioni di valorizzazione e di impiego della conoscenza con le quali gli atenei entrano in relazione diretta con soggetti e gruppi sociali ulteriori rispetto a quelli naturali (studenti, enti di ricerca, aziende,…) e, rendendosi disponibili a modalità di interazione dal contenuto e dalla forma assai variabili e dipendenti dal contesto, contribuiscono allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società”. Questo vuole continuare a essere Cultura Meccanica.
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