Articolo tratto dal numero di agosto 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Per chi produce vino la qualità è il presupposto indispensabile. Non può mancare, poi, l’attenzione verso la questione climatica. Fantini Group, realtà vinicola abruzzese, non si fa trovare impreparata: “Per noi la qualità e la sostenibilità sono complementari”.
L’azienda, fondata e guidata da Valentino Sciotti, in pochissimi anni è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante tra le realtà esportatrici del Sud Italia. La crescita è stata possibile grazie a una costante ricerca e alla cura del territorio. “Qualità e sostenibilità sono entrambe fondamentali per il successo a lungo termine dell’azienda”, spiega Giulia Sciotti, marketing manager & brand ambassador di Fantini Group. “Proteggere la qualità delle risorse naturali è fondamentale per la coltivazione di uve di alta qualità. La gestione sostenibile del terreno e l’uso responsabile delle risorse idriche contribuiscono a mantenere un ambiente sano per le viti, a preservare la biodiversità e a evitare trattamenti anticrittogamici”.
Innovazione tecnologica in cantina
La questione non riguarda però solo i terreni dell’azienda. “Le nostre politiche aziendali”, continua Sciotti, “sono votate all’innovazione tecnologica in cantina, all’ottimizzazione dei costi e alla riduzione degli sprechi, oltre che alla pianificazione di strategie di gestione e smaltimento degli scarti da produzione e dei rifiuti”.
Nel 2022 Fantini, che riunisce 12 grandi realtà enologiche del Sud e Centro Italia e produce circa 26 milioni di bottiglie all’anno, ha registrato un fatturato di 90 milioni di euro. Il segreto di questi numeri è racchiuso in alcune delle punte di diamante dell’azienda: i vigneti di Punta Aderci, nell’omonima riserva naturale vicino a Vasto, i terreni ai Ripari di Giobbe, nella riserva naturale sulla costa ortonese, e la Tenuta Cantalupo, in provincia di Teramo.
A Punta Aderci Fantini ha un vigneto diviso in due: un appezzamento coltivato a uve pecorino, e una seconda area con vigneti di Montepulciano. Ai Ripari di Giobbe, l’azienda ha due ettari coltivati a Pecorino. Infine, alla Tenuta Cantalupo si produce Opi, un bio 100% Montepulciano d’Abruzzo Colline Terramare Docg, e la nuova ammiraglia Three Dreamers. “È la storia stessa di Fantini”, dice Giulia.
Three Dreamers
“I tre sognatori sono mio padre, Valentino, Filippo Baccalaro e Camillo De Iuliis, i tre soci e amici che, oltre 27 anni fa, hanno sognato quello che poteva apparire solo come un miraggio: ossia diventare produttori di vini di qualità, basandosi su un modello di business innovativo”.
Three Dreamers è quindi la celebrazione della storia di Fantini. “Anche il packaging non è casuale”, conclude Sciotti. “Abbiamo scelto una bottiglia dal design nuovo. L’etichetta riproduce un portale in cui bisogna inserire la chiave, che è appesa al collarino, come a dire evocativamente: ‘Usami per aprire la serratura ed entrare in questo sogno, il nostro sogno’”.
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