Food & Beverage

Questo bartender ha trasformato un hotel stellato in un orto-giardino per creare cocktail profumati

Immaginate di poter guardare dall’alto la Croisette, affacciati alla finestra del vostro hotel proprio sopra al tappeto rosso su cui sfilano i più grandi divi del cinema europeo e hollywoodiano.

Immaginate poi di scendere al bar, sedervi, e notare che a fianco a voi ci sono i più grandi divi intenti a fare aperitivo. C’è solo un posto al mondo che può vantare questa posizione ed è l’Hotel Barriere Le Majestic, tra i più lussuosi della Costa Azzurra.

Qualsiasi professionista vorrebbe lavorare qui, mettere un’esperienza in questo tempio dell’hospitality nel proprio curriculum, ma per paradosso uno dei bartender più conosciuti e ammirati del vecchio continente lo ha scelto come casa non per le spiagge dorate o per gli ospiti prestigiosi, bensì per la vicinanza con un piccolo paese celebre in tutto il mondo ovvero Grasse, dove fin dal medioevo si studia l’arte dei profumi.

Si tratta di Emanuele Balestra, e questa è l’incredibile storia di come abbia trasformato un hotel pentastellato in un orto-giardino solo per poterne catturare gli odori.

La storia di Emanuele Balestra

Emanuele Balestra

Lombardo d’origine, Balestra inizia il suo percorso nel mondo del bar sulle rive del Lago Maggiore, ma ben presto questa professione lo porta lontano, da Tahiti a Marrakech, da Chicago a Mauritius, arricchendo le sue conoscenze e le sue abilità lungo il cammino.

Lavora infatti in prestigiosi hotel ovunque in giro per il mondo, fino ad arrivare a essere a 29 anni il  capo barman al Trump Tower di Chicago. Successivamente riceve un’offerta irrinunciabile per supervisionare i bar presso l’Hotel La Mamounia a Marrakech, ed è proprio qui che comincia a immergersi nella coltivazione delle piante e nella curiosità dell’estrazione dei loro aromi, tematica che lo appassiona sempre di più.

Quando arriva l’opportunità di dirigere il Bar Le Fouquet’s Cannes presso l’Hotel Barrière Le Majestic, Emanuele lo vede come un segno del destino. Non solo la prospettiva è quella di dirigere uno dei bar d’hotel più esclusivi di Francia, ma anche l’occasione unica di studiare dai più grandi profumieri del mondo le tecniche tradizionali e quelle più innovative per lavorare sulle note olfattive.

Un percorso non facile, perché i grandi maestri da queste parti non sono disposti a condividere i segreti secolari e le tecniche con chiunque. Ci sono voluti anni per conquistare la fiducia dei professionisti, ma alla fine è stata proprio la prestigiosa Maison Robertet, leader mondiale nei profumi e negli aromi naturali, ad aprire le porte a Balestra, e da lì è partito il grande progetto di utilizzare quelle note per creare un vero profumo commestibile.

La passione per la botanica

    (courtesy Emanuele Balestra)
    (courtesy Emanuele Balestra)
    (courtesy Emanuele Balestra)
    (courtesy Emanuele Balestra)
    (courtesy Emanuele Balestra)
    (courtesy Emanuele Balestra)

Per la creazione di questi profumi Balestra ha implementato la propria passione per la botanica nata in Marocco, coltivando personalmente le piante e i fiori che gli servono nel giardino dell’hotel, dove all’ombra degli alberi e delle siepi si nascondono  varietà leggendarie di basilico e fiori fragili da raccogliere una volta all’anno.

Questo non solo gli consente di avere un controllo diretto sulla qualità delle materie prime utilizzate nei suoi profumi commestibili, ma crea anche un legame unico tra il processo creativo e l’ambiente circostante.

Inoltre Emanuele sfrutta lo spazio sul tetto per allevare api, integrando così la produzione delle sue essenze con un approccio sostenibile e responsabile. Questa pratica non solo promuove la biodiversità locale, ma fornisce anche materiale prezioso per la produzione di mieli aromatici che possono arricchire ulteriormente le sue creazioni.

Come gustare i suoi cocktail 

Una carta ricca di cocktail complessi quella del Majestic, come ad esempio il “La Vie est Belle”, a base di Mezcal arricchito dall’estratto di geranio rosa di Marrakesh, che conferisce al drink un carattere floreale unico.

Il “Lavandou”, invece, offre un’esperienza sensoriale sofisticata, combinando il 30 & 40 Double Jus con un tocco di amaro alla lavanda, creando un equilibrio armonioso tra dolcezza e amarezza.

Su ogni drink viene spruzzato un’essenza dedicata, o direttamente sul cocktail o su un nastro avvolto intorno al gambo del bicchiere. A volte, viene applicato direttamente sulla mano del cliente.

Le note sono parte del risultato tanto quanto i sapori, e proprio per amplificarne l’effetto il bar manager si è recato in un altro distretto d’eccellenza del sud della Francia, ovvero quello delle vetrerie di Biot dove ha fatto realizzare dei meravigliosi bicchieri di cristallo convessi, in modo da creare una camera olfattiva dove l’effetto amplificazione sia ancora più netto.

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