Continua lo scontro a distanza tra Mps e Mediobanca. Dopo la stoccata di Luigi Lovaglio, questa volta è stato il turno di Alberto Nagel. Il numero uno dell’istituto di Piazzetta Cuccia, a margine della pubblicazione dei conti al 31 dicembre 2024, ha nuovamente gelato la banca senese, ritenendo l’offerta “fortemente distruttiva di valore e incapace di offrire vantaggi dimensionali e distributivi”. Confermando difatti quanto già detto a sole poche ore dalla presentazione dell’offerta da parte di Mps e lanciando, contestualmente, un’altra stoccata al suo omologo: “Siamo animali differenti”, ha detto Nagel, che poi si è soffermato sui risultati dell’ultimo esercizio. Definiti “i migliori di sempre”, come si legge nella nota ufficiale rilasciata dall’istituto.
L’ennesima stoccata di Mediobanca
Anche nella nota ufficiale relativa ai dati finanziari, Mediobanca ha nuovamente sottolineato che l’offerta di Mps manca “di ragioni industriali”, segnalando inoltre “potenziali disallineamenti di interesse tra alcuni rilevanti azionisti presenti in Mediobanca, MPS e Assicurazioni Generali e gli altri azionisti di entrambe le realtà”.
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I dati più interessanti del bilancio
Entrando nel merito, nel primo semestre dell’esercizio 2024-2025 Mediobanca ha riportato un utile netto di 660 milioni di euro, in crescita del 7,9% rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente e oltre le attese del mercato che si fermavano a 635 milioni di euro. In aumento anche i ricavi, arrivati fino a 1,847 miliardi di euro di ricavi (+6,8%), con un rapporto costi/ricavi in calo al 42% e un costo del rischio a 50 punti base. Il Rote si attesta al 14% (+60 punti). Stabile a 978,9 milioni il margine di interesse che quindi si conferma sui livelli dello scorso corrispettivo. In aumento sostanziale invece le commissioni nette che salgono a 546,7 milioni (+29,5%), segnando un 2nuovo record trimestrale2 di 315,5 milioni.
Le prospettive
Per l’esercizio corrente 2024/2025 Mediobanca prevede un’attesa una raccolta netta di 9-10 miliardi; ricavi in crescita, un rapporto costi/ricavi e costo del rischio sotto controllo, e crescita dell’utile per azione del 6/8%. In questa direzione, l’istituto ha previsto un’elevata remunerazione degli azionisti che vedrà il completamento del piano di buy back in corso (385 milioni già attuato per il 61%), un cash-pay out del 70% (acconto di dividendo a maggio 2025 e saldo a novembre 2025).
Per il prossimo esercizio 2025/2026 prevede inoltre ricavi pari a circa 4 miliardi di euro – in aumento rispetto al target originario di piano di 3,8 miliardi -un utile netto superiore a 1,4 miliardi e un pay-out di circa il 100%. È prevista così una distribuzione totale cumulata nei 3 anni del piano 2023/2026 di oltre 4 miliardi di euro, superiore al target iniziale di 3,7 miliardi. Prospettive che stanno trovando il consenso degli investitori, tant’è che al momento il titolo sta guadagnando circa il due per cento.
Fatto sorprendente
In base a quanto evidenziato dagli analisti di Autonomous, l’offerta presentata da Mps sarebbe ampiamente negativa nei confronti degli azionisti di Mediobanca, che durante la giornata ha toccato i suoi massimi in Borsa da 18 anni a 17.07 euro per azione. Nel dettaglio, gli analisti stimano un premio negativo del -12,66%, equivalente a un gap di circa 1,8 miliardi di euro.
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