La linea ferroviaria Tav Torino-Lione non si fa più. Anzi verrà realizzata, ma con un tracciato ridotto per ridurre i costi di realizzazione. L’alta velocità ferroviaria è estremamente divisiva per le sorti del governo italiano, tanto da essere quasi costata le dimissioni al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli. Accolta con grande entusiasmo negli anni ’90 per la sua capacità di ridurre i tempi di spostamento tra i grandi centri urbani e ridurre il traffico aereo con le sue relative emissioni. Ma attualmente nel mondo altre linee ferroviarie stanno subendo rallentamenti e ripensamenti. Vediamo quali sono le principali tratte nel mondo che rischiano di non vedere la luce perché i costi hanno superato i benefici e che sono a rischio di venire drasticamente ridotte o annullate:
1- Linea ferroviaria California High Speed Rail (Usa)
Promossa nel 2008 dal governatore Arnold Schwarzenegger, la linea avrebbe dovuto rinnovare radicalmente il trasporto ferroviario nel Golden State, fermo agli anni ’50 e dove i treni merci spesso confliggono negativamente con i convogli passeggeri, con 840 km di linee tracciate per unire Sacramento e San Francisco a Los Angeles, per un costo complessivo di 77 miliardi di dollari, secondo le ultime stime dell’authority che sovrintende ai lavori di costruzione. I passeggeri potrebbero prendere posto a bordo soltanto a partire dal 2033. Una brusca revisione rispetto alla stima originaria di 33 miliardi e l’inizio del servizio nel 2022. Con un tratto di penna, il governatore neoeletto Gavin Newsom ha deciso il 14 febbraio scorso di ridurre la nuova linea ad una tratta ridotta tra le due cittadine di Merced e Bakersfield, nel cuore della Central Valley, distretto di produzione agricola dello Stato. Non è chiaro se ci sarà un treno ad Alta Velocità, con tanto di affidamento a un consorzio guidato dalla tedesca Deutsche Bahn. Ma anche così facendo, i costi sarebbero di 16 miliardi di dollari e non è detto che i soldi a disposizione bastino: la Federal Railroad Administration, diretta da Ronald Batory, nominato da Trump lo scorso anno, potrebbe chiudere i finanziamenti di 929 milioni di dollari per questa tratta, perché, secondo il loro giudizio, non ci sono le condizioni affinché la deadline del 2022 possa venire rispettata. Non solo. Anche un prestito da 2,5 miliardi già speso potrebbe venir risarcito dalla California al governo di Washington.
2- Linea ferroviaria HS4Air (Gran Bretagna)
Il progetto è stato promosso dal gruppo di consulenza ingegneristica Expedition: 140 km di linea che avrebbero collegato i due aeroporti londinesi abbreviando il tempo di percorrenza dall’attuale 1 ora e 45 a soli 15 minuti. Nonostante il costo dell’opera non sia proibitivo (10 miliardi di sterline), il governo May, citando la possibile opposizione locale all’opera, dato che il treno attraversa numerose aree boschive note come Green Belt, ha bocciato il progetto lo scorso dicembre, ritenendolo non sostenibile economicamente. Colpa della Brexit imminente?
3-Linea ferroviaria Goteborg-Stoccolma (Svezia)
La Götalandsbanan, questo il nome in svedese della tratta, dovrebbe unire le due maggiori città del Paese e ridurre in questo modo le emissioni da trasporto su gomma, secondo il programma del nuovo governo rossoverde. In più, l’attuale linea ordinaria è congestionata dal mix di trasporto merci e passeggeri. Ma questa linea ha subito diversi stop and go: già nel 2011 era stata sospesa dal governo di centrodestra per via dei costi eccessivi, per venire rimessa in programma l’anno successivo. Nonostante ci sia la volontà politica, il completamento della tratta, basata sulla tecnologia usata dai Tgv francesi, è previsto nel 2033. Ma al momento la costruzione deve ancora iniziare e non c’è certezza sui costi complessivi finali.
4- Linea ferroviaria Corridoio Toronto-Windsor (Canada)
Il 19 maggio 2017 la premier liberale dell’Ontario Kathleen Wynne e il ministro dei trasporti Steven Del Duca annunciarono i primi passi per costruire una linea ferroviaria ad alta velocità. Le tempistiche qui sembravano certe: 2025 la prima tranche, nel 2031 la tratta completa tra Toronto, capitale dello Stato e Windsor, una zona densamente popolata da 18 milioni di persone circa, più della metà della popolazione canadese. Nel mezzo, le elezioni provinciali del 2018, con la vittoria del partito progressista conservatore di Doug Ford. Il nuovo premier, citando gli alti costi (11 miliardi di dollari canadesi solo per la prima tratta, senza che un costo complessivo dell’opera venisse stimato) ha deciso di congelare il progetto e di esplorare alternative: un potenziamento del servizio nella tratta da parte dell’operatore nazionale Via Rail, al momento attivo con sole sei coppie di treni al giorno, nuove corse di autobus oppure semplicemente la costruzione di nuove autostrade.
5-Linea ferroviaria Kuala Lumpur-Singapore (Malaysia)
Anche nel continente più entusiasta di questa modalità di trasporto possono insorgere difficoltà. Specie se nel paese interessato, la Malaysia, c’è un solido sistema democratico. Nel 2018 il premier uscente Najib Razak è stato sconfitto dal suo rivale Mahatir Bin Mohamad. Il progetto, risalente al 2006 e già messo in standby dalla liberalizzazione della rotta aerea Singapore-Kuala Lumpur nel 2008, è stato nuovamente posticipato dal nuovo leader malese. Dal 2020 al 2026. Nel frattempo, verranno esplorate nuove alternative più economiche, come il potenziamento della tratta ferroviaria esistente. Questa volta non c’è solo la volontà di contenere i costi, ma anche quella, tutta politica, di allentare i legami con la Cina, cui spettava l’appalto per costruire la nuova infrastruttura.
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