di Roberto D’Incau, founder&ceo Lang&Partners Younique Human Solutions
Un punto fondamentale, su cui insisto sempre come coach, è che è del tutto inutile darsi degli obiettivi pazzeschi per l’anno successivo. E’ molto meglio identificare con attenzione quello che ci serve davvero, e darci pochi obiettivi sui cui focalizzarci, non meno e non più di tre (numero perfetto), e farli diventare parte della nostra vita quotidiana. Diventare coach di noi stessi è il vero tema.
Ad esempio, nell’ultima sessione dell’anno in palestra con la mia trainer, Simona Musocchi, rifletto sugli obiettivi raggiunti quest’anno, e su quelli che mi pongo per l’anno prossimo. Mentre parliamo, ragiono sul fatto che ormai, per me che in fatto di sport sarei pigro, il muovermi il più possibile è diventato non più un obiettivo da pormi, ma una routine di benessere che fa parte di me, cui non voglio e non posso rinunciare: la trainer mi fa giustamente notare che ormai sono il coach di me stesso. Il mio obiettivo, lato sport, è stato quindi raggiunto.
Quando inizia un nuovo anno, spesso ci poniamo una montagna di obiettivi, sfidanti, certo, ma non sempre raggiungibili, e a fine anno quando poi ci voltiamo indietro ci sembra che la nostra energia sia stata dispersa, e che abbiamo ottenuto molto meno di quanto ci prefiggevamo.
I vantaggi di porci solo tre obiettivi, non di più, sono molteplici:
- Non disperdiamo le nostre energie, che sono limitate.
- Come ha detto, con efficacia, la Regina Elisabetta nel discorso di Natale, sono i piccoli passi che portano il cambiamento di lungo periodo. Il raggiungimento di obiettivi anche piccoli ci conforta e ci fa progredire.
- Tre obiettivi, anche se grandi, non ci spaventano, ci sembrano realistici: porcene di più può sembrare invece troppo sfidante, insormontabile.
- Il focus è tutto: non significa autolimitarci, al contrario, significa mettere le energie nelle cose importanti e fare tutto quello che è in nostro controllo per portarci a casa l’obiettivo, e solo dopo passare ad un altro.
- Infine, ricordiamoci che smuovere delle cose in tre aree focali significa mettere in atto un processo energetico che avrà sicuramente delle ricadute anche su altre parti della nostra vita, sistemicamente.
Soprattutto, ricordiamoci che la perfezione non esiste, che le asticelle troppo alte creano insoddisfazione: anziché porci come obiettivo imparare perfettamente una lingua quest’anno, meglio proporci di dedicare quindici minuti al giorno per farlo, che so, leggendo in lingua o con un’app dedicata. Molto più efficace, credetemi.
Vi auguro un buon 2020, e che i vostri tre obiettivi possano essere raggiunti!
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