Articolo tratto dal numero di Forbes di aprile
“In Italia partire da un garage non fa figo: noi, infatti, abbiamo cominciato in un appartamento”. Per raccontare i suoi esordi, Gianpiero Lotito, 59 anni, parte subito con una battuta, riferendosi agli inizi di Bill Gates, che ha fondato Microsoft in uno scantinato, e Jeff Bezos, che ha lanciato Amazon dal suo garage-magazzino. L’imprenditore di Potenza, ma pavese d’adozione (qui ha studiato e qui ha deciso di restare), è il fondatore – insieme alla socia Mariuccia Teroni – e amministratore delegato di FacilityLive, una startup nata nel 2010 che vanta oggi brevetti in 44 Paesi, e che ha il coraggio di sfidare Google sul suo stesso territorio.
Ma con armi diverse: se il motore di ricerca fondato da Larry Page e Sergej Brin si muove nel campo statistico, quello di Lotito si basa su scelte semantiche. E non è una distinzione da poco: FacilityLive permette di avere, in tempi rapidissimi, risultati aderenti al 100% alla richiesta fatta. Per capirci meglio: se Google fornisce una serie infinita di risultati, tra i quali l’utente deve poi scegliere quello più adatto alle proprie esigenze – spesso perdendoci parecchio tempo – il sistema ideato da Lotito è in grado di ordinare tutti gli elementi in maniera intelligente, portando la macchina a pensare come ragiona un uomo. “Noi ci basiamo sul criterio della pertinenza, che ci permette di scambiarci informazioni nel modo al quale siamo abituati”, spiega l’imprenditore, “con Google hai bisogno della macchina per essere indirizzato nelle cose che poi sceglierai, mentre FacilityLive fornisce informazioni precise e strutturate assolutamente attinenti alle ricerche”.
Il percorso lavorativo e umano di Lotito è una serie di sliding door, concetto che lo affascina parecchio: l’iscrizione a Medicina, la fondazione insieme a Mariuccia di Student Magazine Pavia, testata della sua facoltà, la passione per la musica, che l’ha portato a fondare insieme al fratello Maurizio il gruppo Tiempo Mancante. La carriera di Lotito, a un certo punto, sembrava indirizzata verso il mondo della musica: il suo gruppo, nel 1985, è stato anche scelto per rappresentare l’Italia a New York a Italy on Stage, il più grande festival di cultura italiana all’estero, con una lettera di invito firmata nientemeno che dal ministro degli Esteri di allora, Giulio Andreotti.
Ma, posata la chitarra, è stato il mondo dell’editoria – che ha attratto Gianpiero fin da quando era studente – ad avere la meglio: Lotito e Teroni si sono concentrati sull’innovazione dei processi editoriali e hanno cominciato a collaborare con grandi gruppi, come Mondadori, Rizzoli, Rcs e Mediaset, e l’agenzia Grazia Neri, all’epoca prima fotoagenzia italiana, portando loro tecnologie e applicazioni all’avanguardia, che hanno semplificato e velocizzato ogni operazione di trasmissione, catalogazione e ricerca.
Dopo cinque anni immersi tra algoritmi e file, i due nel 2006 hanno depositato la prima domanda di brevetto per il loro facilitatore di accesso alle informazioni. Qualche anno dopo, per avere un confronto con il resto del mondo, sono partiti alla volta della Silicon Valley: su sei incontri fatti con top player, cinque volevano proseguire insieme nel progetto. “Tra questi, MySpace voleva fissare un incontro per farci diventare loro motore di ricerca: ai tempi era 10 volte più grande di Facebook”. I riscontri positivi ottenuti nel viaggio sono stati la conferma che avevano preso la strada giusta.
Nel 2013, forti di brevetti in 39 Paesi in soli 6 mesi, il richiamo della Silicon Valley si fa sempre più vivo, e i due sono pronti a partire per la California. Ed ecco un’altra sliding door nella vita di Lotito: “Quell’estate ci rendemmo conto che, in Europa, qualcosa stava cambiando, che avremmo potuto avere ottime chance anche qui”. Quando hanno deciso di restare in Italia, “il primo problema era dimostrare che un’azienda italiana del software fosse affidabile. Ci siamo riusciti grazie a imprese come Vodafone, Accenture, Arriva (Deutsche Bahn), Unicredit, che ci hanno scelto, e all’aver creato l’applicazione ufficiale del sito del G7 di Taormina, ottenendo validazioni internazionali”. Oggi FacilityLive conta 100 persone, tutte assunte a tempo indeterminato, con una raccolta di capitale privato di quasi 40 milioni di euro e una company valuation di 225 milioni. Ma tutto questo non basta all’innovatore Lotito: il suo progetto è “costruire una global company del software a partire da una piccola realtà italiana, Pavia, per dimostrare che questo Paese ha tutte le capacità per farcela”.
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