Marco Moretti executive chairman Fandango Club
Tech

Dalla Milan Games Week agli e-sport, come Fandango Club sta rivoluzionando l’intrattenimento

Marco Moretti executive chairman Fandango Club
Marco Moretti, executive chairman di Fandango Club

Il più importante appuntamento italiano dedicato al gaming diventa totalmente digitale. La Milan Games Week, in programma dal 26 al 29 novembre, si unisce a Cartoomics, la storica fiera del fumetto, e si prepara a una decima edizione diversa da tutte le precedenti. “È una sfida enorme”, commenta Marco Moretti, executive chairman di Fandango Club, realtà che produce e organizza Milan Games Week, in comproprietà, dall’anno scorso, con Fiera Milano Spa. “Lo abbiamo trasformato da evento fisico a grande show multicanale. L’edizione 2020 vivrà su sei canali in diretta streaming. In particolare, potrà essere seguita su Twitch e sul sito milangamesweek.it.” Con obiettivi ambiziosi in termini di traffico e di dati.

“Un traguardo”, annuncia Moretti, “che raggiungeremo anche grazie al supporto di partner importanti come GameStop, Radio105 e, in particolare, del Corriere dello Sport e del suo gruppo editoriale. Hanno colto la crescente importanza del settore. E per noi è anche la certificazione della rilevanza di questa Milan Games Week”.

Fandango Club, società leader nel settore dei grandi eventi, ha da anni uno stretto legame con il mondo del gaming. Possiede infatti PG eSports: la prima società italiana per visualizzazioni su Twitch, canale di riferimento per videogiocatori e appassionati del settore. “Il nostro fiore all’occhiello”, lo definisce Moretti.

Marco Moretti è, assieme a Michele Budelli, il fondatore di Fandango Club. Attiva nel settore dell’intrattenimento sin dal 1993, Fandango Club si è trasformata in società di eventi dodici anni fa. Ha sede a Buccinasco, nel milanese, in un campus di 5.000 metri quadrati che accoglie aziende controllate e partecipate dalla società. Non uno spazio di co-working, ma ‘un incubatore di eccellenze’. Oltre alla Milan Games Week, produce e organizza format di come Salone Franchising Milano, Retail Innovation Forum, Healthytude, PlugMi, Man’s World e G! come Giocare.

Fandango Club Michele Budelli Marco Moretti
Michele Budelli, ceo di Fandango Club, e Marco Moretti, executive chairman

Arrivata a generare un volume d’affari di circa 25 milioni di euro in era pre-Covid, Fandango Club è ora nel mezzo di una nuova rivoluzione. Si definisce oggi come ‘extensive entertainment company crossmediale’.

Come mai questa ulteriore trasformazione?
Il caso di Milan Games Week illustra perché la definizione di società di eventi sia ormai stretta. È la manifestazione che più ci identifica e quella che ci ha fatto capire su quale strada valeva la pena insistere: diventare creatori e proprietari di format. Oggi trattiamo le cosiddette ‘fiere’ come veri e propri brand e, in quanto tali, la nostra attività consiste nel tenerli vivi e comunicarli costantemente, tutto l’anno, quindi prima, durante e dopo l’appuntamento fisico in sé.

Quali progetti avete in mente per il futuro?
Vogliamo essere un’azienda che contenga al suo interno il necessario per l’intera filiera della produzione dell’intrattenimento. Abbiamo divisioni e società che si occupano in modo verticale di ciascuna fase: dal catering all’innovation company, dal tour operator a chi si occupa nello specifico di e-sport e molto altro ancora. Di recente abbiamo deciso anche di strutturare con ancora maggiore ordine e strategia le realtà della nostra holding. La divisione format e la divisione eventi on demand sono state finora parte di uno stesso contenitore. A breve costituiremo invece una società al 100% della holding, che si occuperà esclusivamente della parte format. L’obiettivo è di attrarre player interessati a entrare in questo specifico ramo di business. Per continuare a crescere siamo entrati, grazie anche al sostegno di Intesa Sanpaolo, nel programma Elite di Borsa Italiana, che per noi è anche una sorta di certificazione del percorso intrapreso. Non tanto in vista di una quotazione in Borsa, ma certamente di possibili round finanziari che potranno anche coinvolgere soggetti diversi.

Quali risultati ha portato questa trasformazione di Fandango Club?
Ha attratto subito tanti protagonisti del nostro mondo. Per esempio Fiera Milano, che ha riconosciuto in noi una visione moderna in grado di rilanciare o attualizzare alcune loro property, o quelle di loro clienti. Un esempio di successo è stato Plug-Mi, evento dedicato alla sneaker culture che abbiamo organizzato l’anno scorso con un altro grande partner come Micam, il salone internazionale di riferimento per il settore delle calzature. Grazie alla nostra impronta pop, Plug-Mi ha attirato numerose nuove aziende e importanti brand internazionali del settore, come AW Lab e Levi’s.

Qual è il ruolo del Campus nell’ecosistema di Fandango Club?
Il Campus è il luogo in cui si concretizza la nostra filosofia dei vasi comunicanti. Fandango Club, la capogruppo, svolge il ruolo di principale driver commerciale per tutte le sue divisioni e le sue aziende. Al contempo queste, quando acquisiscono riconoscimento sul mercato, diventano a loro volta driver sia per Fandango Club, sia per le altre realtà dell’ecosistema. In questo momento, la nostra idea è di attirare sempre più aziende e startup che entrino a fare parte del nostro mondo.

Il settore dell’intrattenimento sta cambiando velocemente e, nel mezzo di questa trasformazione, è arrivata la pandemia. Voi come avete risposto?
L’avvento dello streaming e del digitale, amplificato dall’emergenza sanitaria, non ci ha colti impreparati. In questo senso, è stata determinante la nostra esperienza con gli e-sport, che negli anni ci ha portato ad avere all’interno del nostro Campus persino gli studi televisivi da cui trasmettiamo contenuti digitali. E poi The Rocks, realtà partecipata al 50% dalla holding, che già prima del Covid aveva iniziato a sviluppare Umans, una piattaforma per fiere ed eventi digitali che in questi mesi ci ha permesso di organizzare moltissimi eventi, inclusi alcuni con clienti del calibro di Netflix e Discovery.

Qual è la caratteristica più importante del nuovo panorama dell’intrattenimento?
L’elemento chiave è il ruolo centrale assunto dal dato e dalla sua gestione. Quello che più conta non è il numero in sé, ma la qualità. Non ci impressionano più centinaia di migliaia di like, ora è molto più importante avere mille nominativi di utenti che ci hanno condiviso informazioni precise su cosa vogliono e cosa fanno. A questo scopo abbiamo avviato un dialogo ormai costante con Jakala, che riconosciamo essere il leader nell’analisi dei dati.

Quale impatto avrà il 5G, che sembra dover portare un’ulteriore rivoluzione nel settore?
Per quanto ci riguarda, lo vediamo come una grandissima opportunità, soprattutto pensando al nostro coinvolgimento negli e-sport. Ma in generale renderà molto più facile e fruibile l’entertainment su device mobili e in Fandango Club stiamo già lavorando a una strategia precisa che passerà anche attraverso l’attivazione di influencer e ambassador.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .