Una finale che ha già i suoi vincitori. Real Madrid e Liverpool scenderanno in campo sabato allo stadio Olimpico della capitale ucraina nella finale di Champions League: una partita che, comunque vada, rimarrà negli annali. Da un lato o dall’altro, le due squadre hanno infatti la possibilità di ritagliarsi uno spazio ancora più importante nell’albo d’oro della Champions/Coppa Campioni.
I Blancos possono vincere la “tredicesima”, che sarebbe anche il terzo successo di fila: per trovare una squadra capace di alzare il trofeo per tre stagioni consecutive bisogna tornare agli anni ’70, con Ajax e Bayern Monaco. I Reds possono diventare invece la terza squadra a vincere almeno 6 coppe, dopo lo stesso Real e il Milan (7).
Cristiano Ronaldo e Gareth Bale da una parte, Mohamed Salah e Roberto Firmino dall’altra: in campo si sfideranno così due squadre che valgono quasi 1,5 miliardi di euro (valore delle rose secondo Transfermarkt), due società dal valore di impresa di quasi 3,5 miliardi di euro (dati Kpmg) e con fatturati nel 2017 di oltre un miliardo.
Ovviamente comanda il Real Madrid, con valore della rosa (960 milioni), valore d’impresa (2,9 miliardi) e fatturato (674 milioni) maggiori, ma il Liverpool resta costantemente tra le prime 10 d’Europa in quanto a questi valori. E la vittoria in finale potrebbe dare una mano in tal senso a scalare qualche posizione. Se i Reds alzassero la coppa, porterebbero a casa 82,7 milioni di euro in premi elargiti dalla Uefa, cifra che calerebbe a 78,2 in caso di sconfitta. Al contrario, il Real Madrid può incassare 87,2 milioni di euro trionfando a Kiev oppure 82,7 se ad esultare fosse il Liverpool. Ma i Blancos potrebbero comunque accontentarsi: grazie anche alle tre Champions vinte nelle ultime quattro stagioni, gli incassi dai premi Uefa dal 2012 hanno superato comunque quota 400 milioni di euro (dietro solo alla Juventus, 460 milioni), con una media di oltre 67 milioni annui.
Il tutto in un business che ha impatto importante non solo sui club, ma anche sul territorio. Secondo le stime, la finale di Cardiff del 2017 ha avuto un indotto di circa 55 milioni di euro sulla zona, mentre intorno ai 25 sarebbe stato l’indotto su Milano per la finale del 2016 a San Siro (dati Camera di Commercio di Monza e Brianza). Dati in cui incidono soprattutto gli aumenti dei prezzi per gli alloggi e i trasporti: a Kiev, quest’anno, alcuni hotel si sono spinti a chiedere fino a 2.000 dollari a notte.
Al centro resta tuttavia la sfida in campo. Uno scontro che non solo tra due tecnici come Zinedine Zidane (che può diventare il primo allenatore a vincere tre coppe consecutive) e Jurgen Klopp, ma anche tra due dei maggiori protagonisti della stagione che si sta concludendo, ovverosia Cristiano Ronaldo e Mohamed Salah: 44 gol nel 2017/18 per il Pallone d’Oro in carica, lo stesso numero di reti dell’egiziano che, vincendo la Champions, potrebbe diventare il suo principale rivale per il premio di miglior giocatore.
Fuori dal campo, tuttavia, il paragone pende decisamente a favore di Cr7, che nel 2017 ha guidato la classifica di Forbes degli atleti più pagati con ben 93 milioni di dollari tra stipendio e sponsor. Salah, invece, ha un ingaggio da “appena” 6 milioni di euro annui, con partnership con Adidas e Vodafone che tuttavia non gli permettono di superare la doppia cifra. Ma l’esplosione nella stagione potrebbe costringere il Liverpool a rivedere il suo attuale contratto, anche alla luce dell’interesse di molti tra i grandi club.
La partita arriverà nelle tv dei tifosi in ben 232 paesi, in un interesse sempre crescendo per la Champions League. Eppure, parliamo soltanto del settimo evento sportivo sul pianeta secondo Forbes, con un valore del brand pari a 185 milioni di dollari. “Attualmente c’è una potenzialità inespressa dei format del calcio, visto che la finale di Champions vale oltre un miliardo di euro contro i 5 miliardi del Super Bowl del football americano”, aveva dichiarato nel 2016 Karl-Heinz Rummenigge, all’epoca presidente dell’Eca (l’associazione che riunisce tutti i club europei). Basti pensare, inoltre, che i ricavi di Champions ed Europa League sono triplicati negli ultimi 15 anni, passando da 0,9 a 3,4 miliardi di euro a stagione (dal 2018), ma restano meno della metà di quelli della NFL, che incassa quasi 8 miliardi spinta dai diritti tv.
Una prima riforma sarà già introdotta il prossimo anno, con i campionati maggiori (tra cui l’Italia) che avranno quattro club qualificati direttamente ai gironi, ma nel futuro il peso delle grandi squadre nella Champions League potrebbe anche aumentare. E sfide come Real Madrid-Liverpool potrebbero diventare la normalità, anche lontane dalle finali.
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