Industry

Maire Tecnimont

Maire Tecnimont da anni sta massimizzando l’impegno verso l’accelerazione della transizione energetica, la digitalizzazione, l’innovazione aperta e la creazione di valore per le comunità dei territori in cui opera, nel rispetto dell’ambiente. Nel 2021 l’azienda ha voluto tradurre tutto ciò in una strategia di sostenibilità, ampliando la struttura dedicata alla sostenibilità e creando una task force (MetZero) dedicata all’impegno per la carbon neutrality, un Diversity & inclusion committee e gruppi di lavoro per sviluppare linee di azione e progetti. Maire Tecnimont mette la sua conoscenza dei processi di trasformazione al servizio di un futuro più sostenibile per l’ambiente, sviluppando con la società dedicata NextChem tecnologie per produrre materiali e carburanti a base biogenica e circolare per la mobilità sostenibile, tra cui idrogeno, e tecnologie per migliorare il riciclo delle plastiche post consumo e il recupero delle frazioni plastiche di scarto non riciclabili, attraverso la conversione chimica.

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CONTATTI

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OBIETTIVI
Obiettivo 9
Obiettivo 11
Obiettivo 12
Obiettivo 13
Personaggi ed interpreti

Dal 2019 nel gruppo Maire Tecnimont, prima come responsabile comunicazione di NextChem, Ilaria Catastini è oggi capo della sostenibilità di Gruppo (group sustainability head of department). Ha lavorato in Eni e in Replastic (Corepla). Ha co-fondato Anima per il sociale nei valori di impresa, di cui è stata presidente; è stata presidente della sede di Roma di Hill+Knowlton Strategies e responsabile della practice sustainability per l’Italia. É membro del comitato scientifico di Nuova economia x tutti (Next) e del comitato dei promotori di Symbola.

Il punto forte

I ‘Distretti circolari verdi’ sono una delle proposte di punta di Maire Tecnimont come abilitatore della transizione energetica e rientrano anche come strumento nella sua strategia per la circolarità delle plastiche. Sono veri e propri hub in cui concentrare tecnologie impiantistiche di chimica verde, che possano contribuire all’economia circolare e alla decarbonizzazione, riconvertendo siti browfield, rivitalizzando aree economiche vulnerabili, creando indotto e occupazione. Il modello di ‘Distretto circolare verde’ mira alla riconversione in particolare di raffinerie e siti produttivi hard to abate.

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