Fondata in Usa nel 1973, Re/Max approda in Italia nel 1996 grazie a Dario Castiglia, tutt’oggi alla guida del network immobiliare. Con un fatturato aggregato di 80 milioni messo a segno nel 2020, l’azienda si conferma in controtendenza guadagnando quote di mercato. L’obiettivo è di incrementare del 20% il giro d’affari complessivo nel 2021, anno in cui festeggia il 25esimo anniversario d’attività in Italia. 

Molta attenzione è rivolta al network di agenti e broker: viene infatti offerta la possibilità di accedere a programmi formativi d’eccellenza erogati da Re/Max University in collaborazione con prestigiosi istituti universitari. Nel 2017 Re/Max Italia è rientrata nella classifica delle aziende Best Workplaces 2017 Large Companies stilata da Great Place to Work, che annovera i migliori ambienti di lavoro italiani per clima organizzativo e politiche di gestione dei collaboratori. Nell’organigramma aziendale sono presenti diversi giovani. L’azienda sta inoltre eseguendo un’analisi sulle possibili iniziative per migliorare la qualità del lavoro dei dipendenti. 

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Personaggi ed interpreti

Dario Castiglia nasce a Genova, ma dopo le scuole superiori si trasferisce in Canada, a Toronto, dove muove i primi passi della sua attività professionale. L’8 settembre del 1995 Castiglia costituisce la società Proximm, licenziataria per l’Italia del marchio Re/Max di cui è presidente e Ad; l’anno successivo nasce Re/ Max Italia. Nel 2018 Castiglia fonda 24Max, società partecipata da Re/Max Italia e 24Finance. Sotto la sua guida, nel 2020 l’azienda riceve il riconoscimento internazionale Region of the Year per come è stata gestita la pandemia e i risultati raggiunti nel corso dell’anno.

Il punto forte

Durante il primo lockdown del 2020 l’azienda non si è mai fermata, i dipendenti dotati dall’azienda di tutti i mezzi tecnologi hanno potuto continuare a lavorare da casa. Re/Max in quei mesi ha coniato l’hashtag #iworkanywhere. Le costanti attività di connessione tra i dipendenti e i vertici aziendali attraverso piattaforme di videoconferenze e riunioni virtuali hanno permesso, nonostante la lontananza fisica, di mantenere forti i contatti e mantenere vivo tra i dipendenti il proprio attaccamento all’azienda e al proprio ruolo professionale. Anche quando finirà lo stato di emergenza, l’azienda ha in programma di continuare a permettere ai suoi dipendenti il lavoro agile.

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