DI ANGELO BONISSONI, managing partner CBA
Se il mondo cambia per l’impatto dell’innovazione tecnologica, dell’economia digitale e del ricorso all’eco-sostenibilità, CBA con oltre 120 professionisti in cinque sedi, di cui una a Monaco di Baviera, è in prima linea ad intuire la trasformazione del mercato e anticipare le esigenze dei clienti con servizi di alto profilo. Criptovalute, blockchain nelle sue diverse applicazioni, intelligenza artificiale, fintech, fashiontech sono alcuni degli ambiti in continua evoluzione in cui opera CBA con l’obiettivo di creare valore e opportunità di business per i propri clienti. Ed infatti, il nostro studio legale e tributario ha investito anche su professionisti giovani e capaci di cogliere le tendenze più attuali e le esigenze dei clienti, che operano in Italia ed all’estero con un approccio disruptive, mediante servizi innovativi, come ad esempio nelle criptovalute o nell’intelligenza artificiale.
“Le criptovalute sono e saranno un trend in continua crescita sia come mezzo di pagamento sia come strumento d’investimento anche nell’ambito Ico (Initial coin offering ndr): la sfida su cui stiamo lavorando è configurarne la veste giuridica e fiscale al fine di tutelare ed assistere i clienti in un momento altamente critico e volatile del mercato e privo di ogni regolamentazione”. A sottolinearlo è l’avv. Milena Prisco, esperta di corporate e venture capital in settori altamente innovativi, che aggiunge: “anche per l’AI (Intelligenza artificiale ndr) le soluzioni legali devono essere necessariamente innovative, come per crystal.io di iGenius, dove il nostro supporto è consistito nel creare termini e condizioni di servizio completamente nuovi: gli utenti in questo caso concludono il contratto non per iscritto ma parlando con il virtual advisor”. Secondo l’avv. Barbara Sartori, esperta di proprietà intellettuale e nuove tecnologie, “il comparto automobilistico è forse quello che maggiormente esprime la dirompenza dell’attuale processo di digitalizzazione, dalla produzione alla manutenzione, sino al prodotto finale, con automobili di ultima generazione a guida autonoma, che combinano tecnologia con contenuti digitali. Non meno rivoluzionario è il fronte della distribuzione di beni e servizi, sempre più influenzato dalle logiche della sharing economy. In questo scenario, come avvocati d’affari abbiamo solide conoscenze degli istituti giuridici e degli schemi negoziali tradizionali, che ci consentono di declinarli creativamente in questo ecosistema digitale, proponendo ai clienti soluzioni contrattuali innovative”.
La multidisciplinarità è una caratteristica strategica di CBA. Secondo Marcello Priori, of counsel di CBA per Banking & Finance, docente all’Università Bocconi ed esperto in materia di consulenza strategica e finanziaria, “L’innovazione del fintech sta portando da una parte a nuovi, più sicuri ed efficienti servizi finanziari e assicurativi, e dall’altra ad un riposizionamento strategico degli operatori tradizionali del settore. Abbiamo un osservatorio privilegiato che ci consente di assistere i clienti nel valutare l’impatto delle nuove tecnologie sul fronte regolamentare”.
L’economia digitale, del resto, sta trasformando radicalmente anche settori più tradizionali come la moda e l’arte: “La fusione tra fashion, digital e tecnologia rappresenta una rivoluzione inesorabile cui sta tendendo l’intero sistema della moda Made in Italy. Occorre comprendere a fondo tutte le implicazioni legali e fiscali che ne derivano e approntare una accurata tutela e disciplina contrattuale”, sottolinea l’avv. Ilaria Antonella Belluco. “La nostra assistenza è quindi fondamentale per seguire i clienti in questo percorso, che si apre con la creazione, ad opera dei nuovi artigiani 4.0., sfocia nel marketing, con la figura centrale del digital influencer, passando per l’e-commerce, tracciato magari su blockchain, perfetto ospite della realtà aumentata, con creazione di sempre più numerose app dalle infinite potenzialità”.
E la blockchain torna prepotentemente alla ribalta anche nell’arte come spiega l’avv. Nicola Canessa, a capo del dipartimento di diritto dell’arte di CBA: “La tecnologia blockchain è una delle recenti innovazioni digitali più rivoluzionarie, che, anche nell’arte, ha scatenato un forte dibattito. Accanto a chi individua un sistema per registrare le transazioni in modo sicuro e rapido ed esente da manipolazioni e per tracciare la provenienza di un’opera, c’è chi evidenzia l’impossibilità di controllare il funzionamento di tale tecnologia. Il nostro obiettivo è collaborare con studiosi e addetti ai lavori per far sì che questo strumento sia sfruttato in tutte le sue potenzialità positive e non consenta invece di essere utilizzato da chi ne approfitti per realizzare operazioni illegali, anche dal punto di vista nella normativa antiriciclaggio”.
L’altra faccia della medaglia sono le “disfunzioni” dell’innovazione tecnologica, che hanno fatto crescere l’attenzione verso la sostenibilità della finanza e dell’industria. L’avv. Riccardo Marini ricorda come “l’Esg (Enviromental, social and governance ndr) e la Csr (corporate social responsibility ndr) siano ritenuti sempre più spesso elementi essenziali dagli investitori istituzionali internazionali. È, quindi, fondamentale che nella cultura delle imprese italiane che si affacciano al mercato dei capitali si consolidi una maggiore consapevolezza dell’importanza di questi fattori, dal momento che l’essere compliant con i principi dello sviluppo sostenibile rende tali società più appetibili”.
Intanto, nell’attuale scenario globale, crescono le esigenze di assistenza fiscale degli High net worth individual. “A valle di interventi una tantum di pacificazione fiscale, come la Voluntary disclosure, è oggi più che mai necessario per gli Hnwi essere propriamente supportati, nella gestione fiscale delle disponibilità finanziarie, da professionisti in grado di leggere prontamente i veloci cambiamenti normativi che hanno sempre più una valenza transnazionale”, osserva il dott. Leonardo Reggio, fiscalista. Al proprio interno CBA vanta anche un team di professionisti specializzato in activist hedge funds. Al riguardo, il dott. Nicolò Padovani, fiscalista, evidenzia innanzitutto che “Gli activist hedge funds sono investitori che detengono una partecipazione al capitale solitamente compresa tra il 5% ed il 10%. La peculiarità dei fondi attivisti, però, risiede nella strategia d’investimento adottata, nella quale rientra anche lo shareholders’activism; si tratta di una forma di intervento promossa da un’azionista esterno al gruppo di controllo della società target – il fondo attivista appunto – che ha l’obiettivo di modificare le politiche e le strategie aziendali adottate dal management per generare valore”.
In conclusione, CBA è oggi una delle poche realtà del panorama italiano in grado di poter contare su competenze trasversali, sfruttando l’expertise dei suoi giovani professionisti costantemente aggiornati e per dare valore aggiunto ai propri clienti.
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