Innovation

Le 4 startup della moda da tenere d’occhio secondo la prima banca italiana

Da qualche tempo, ormai, moda e digital viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda. E a darne l’ennesima conferma è stata la nuova edizione di “StartUp Initiative Fashion Technology 2018”, evento organizzato da Intesa Sanpaolo Innovation Center e Fashion Technology Accelerator, in partnership con Ellen MacArthur Foundation, KPMG, BHeroes, DLA Piper e Cariplo Factory, per discutere il futuro del mondo del lusso. Ma anche per presentare innovative soluzioni digitali applicabili al fashion system come blockchain o smart retail. Secondo Sonia D’Arcangelo, senior analyst at Intesa Sanpaolo Innovation Center, i principali trend di settore sono quattro. Innanzitutto il ricorso dei fashion retailer all’intelligenza artificiale: secondo l’analista ben il 75% dei rivenditori ha fatto ricorso alla tecnologia informatica per garantire il cosiddetto wow effect al consumatore. Poi lo sviluppo del tessile elettronico (altrimenti chiamato e-textile) che consente di incorporare componenti digitali nei tessuti grazie a sorprendenti soluzioni tech; sempre secondo la ricerca, sono molti i brand che si affidano a giganti informatici come Google, IBM o Microsoft per sviluppare prodotti smart (si pensi alla giacca Levi’s dotata della tecnologia Google Jacquard che permette di controllare musica, messaggi e chiamate toccando il tessuto sensibile vicino al polsino). Altri fattori da evidenziare sono infine la tendenza tailor-made, che vede sempre più marchi puntare su capi fatti a mano e personalizzati su misura del cliente, e il fenomeno del co-branding, parola chiave oggi per il mercato del lusso, che negli ultimi anni ha visto la firma di griffe come Fendi e Rimowa, Jimmy Choo e Off-White, Gucci e Supreme. Dal 2009, Startup Initiative, piattaforma di accelerazione internazionale, ha selezionato oltre 1.200 startup realizzando più di cento forum di investimento tra Italia, Regno Unito, Germania, Francia, Stati Uniti, Israele e Asia. E proprio a Milano, sono state presentate diverse neoimprese del fashion e beauty. Ecco le quattro da tenere d’occhio.

 

CLARA Swiss Tech

giubbini clara
Due creazioni Clara (Courtesy Clara)

Essere visibile da centinaia di metri, specialmente in condizioni di scarsa illuminazione grazie a luci integrate nella parte posteriore e anteriore di un gilet. Di giacche smart, pensate per rispondere alle esigenze del ciclista urbano, ce ne sono sicuramente tante. Ma la svizzera CLARA, creata nel 2015 da Marco Dal Lago (ceo), Gian Mattia Pettinato (cto) e Piero Gasparini (cfo), fa sicuramente la differenza: le luci a Led, nascoste nel soprabito, sono coperte da una resina ad alte prestazioni che lo rende estremamente resistente agli urti, garantendo la protezione da acqua e polvere. Volendo aggiungere un comando wireless sul manubrio della bicicletta, il giubbotto si trasforma in un indicatore di direzione. Al momento, CLARA è disponibile su Kickstarter, sito web di finanziamento collettivo per progetti creativi.

 

The Powder Room

sito powder room
(Courtesy The Powder Room)

Un nuovo modo di intendere la comunicazione digitale per i brand del settore beauty, azzerando il gap tra online e offline. Si può riassumere così l’ambizioso progetto di The Powder Room, sito web dove trovare consigli e condividere recensioni su prodotti di bellezza, che ha da poco lanciato un’app, battezzata Powderly, che offre ai brand la possibilità di sviluppare campagne di marketing ottimizzate per essere veicolate su mobile e interagire in maniera diretta con i consumatori. Il concept, ideato dalle founder Francesca Colombo e Lucia Corna, ruota attorno a un unico fattore, la brand experience. Il procedimento è semplice: ci si iscrive all’app e si partecipa ai “sample game”, giochi virtuali che permettono di “vincere” articoli cosmetici come creme o rossetti (sulla base dei prodotti a disposizione). Una volta testato un determinato prodotto, all’utente sarà chiesto di rispondere a un questionario (via smartphone) che serve per far arrivare al brand interessato le opinioni di chi usa i loro cosmetici; più sample game si fanno, maggiore sarà la probabilità di ricevere prodotti beauty gratis. Una strategia di marketing che ha preso piede nelle aziende con l’obiettivo di migliorare i prodotti appena immessi sul mercato o lanciare proposte più mirate alle esigenze del consumatore finale.

 

4Gifters

sito 4gifters
(Courtesy 4gifters)

Dimenticate le ore passate a correre da un negozio all’altro della città in cerca del regalo perfetto. 4Gifters è la prima piattaforma di social e-gifting experience dove trovare borse di lusso, accessori hi-tech, oggetti di design, opere d’arte, ma anche esperienze esclusive in una Spa a 5 stelle o in un ristorante stellato. Una sorta di riproduzione virtuale delle boutique dei brand più prestigiosi del mondo, a metà strada tra un e-commerce e un social network. Basterà registrarsi sul sito, scegliere il prodotto e inserire i dati anagrafici del destinatario, che potrà ritirare il cadeaux direttamente in store. Sul sito, inoltre, è possibile ricevere suggerimenti tailor made: dopo aver compilato un questionario sula personalità del destinatario il tool “Gift Machine” consiglia grazie a un algoritmo le alternative più valide. Attualmente la realtà, frutto di un’intuizione del ceo e founder Giorgio Finzi, può contare su brand partner come Moschino, Trussardi, Ermanno Scervino e QC Terme.

 

ArtknitSTUDIOS

sito artknit studios
(courtesy Artknit)


Si tratta un maketplace dedicato alla maglieria di lusso che riunisce un team di artigiani italiani specializzati nel settore. Oltre l’artigianalità (i prodotti sono infatti 100% handmade), i valori di questa piattaforma sono tecnologia e sostenibilità. Senza dimenticare la personalizzazione dei capi che permette di selezionare materiale, colore, taglia e modello. I loro competitor? Per il ceo Alessandro Lovisetto sono l’italiana Falconeri, nota per la produzione dei suoi filati naturali, e la londinese Unmade con cui condivide in parte il modello di business.

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