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“Sportiva, grande, chic. Ma per me deve essere iperprotettiva”

foto Volvo XC60 D5
La nuova Volvo XC60 D5

Si dice che una vita senza passioni è una vita sprecata.

Sono d’accordo, perché la passione è qualcosa che ti fa andare al di là di ciò che è brutalmente razionale.

Quali sono le sue passioni?

L’arte e lo sport, perchè dialogano su un piano emotivo. L’arte mi piace moltissimo. L’arte contemporanea in particolare, quella degli ultimi cinquant’anni, che ho iniziato a collezionare già da una quindicina d’anni.

E lo sport?

Oltre ad avere un brevetto professionale di diving, mi piace moltissimo sciare. Ho una casa in Valgardena e tutti i weekend sono lì. Dei miei tre figli, due hanno praticato lo sci a livello agonistico nella squadra dell’Alto Adige. La montagna, soprattutto la montagna d’inverno, è un appuntamento fisso per la nostra famiglia. Sempre in ambito sportivo ho fondato, assieme al mio socio Bruno Gattai, una onlus che si chiama Yuki. Il payoff dell’associazione è “destroing barriers”, e l’idea è usare lo sport per mettere insieme le persone abbattendo le barriere sia fisiche sia sociali. Lo sport è un’occasione per unire le persone. Con Yuki organizziamo settimane bianche con ragazzini che o non si possono permettere dei momenti di svago o hanno delle disabilità.

Qual è il suo rapporto con l’automobile?

Andando a sciare tutti i weekend faccio tanti chilometri al volante. Mi piace guidare, mi piacciono le automobili, soprattutto quelle sportive, ma avendo una famiglia numerosa devo cercare sempre dei compromessi. La Volvo XC60 mi sembra perfetta per la sua strategia di assistenza alla guida, per la brillantezza e soprattutto per il suo straordinario livello di sicurezza attiva e passiva.

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