Oscar Generale
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Oscar Generale
Oscar Generale (archivio personale Oscar Generale)

Articolo tratto dal numero di dicembre 2018 di Forbes Italia. 

È una storia da Oscar. O meglio, da Oscar Generale. Nato a Rivarolo Canavese, in provincia di Torino, 46 anni fa, il giovane Oscar è un ragazzo come tanti, con l’irrequietezza tipica della gioventù che lo spinge a provare mille mestieri (dall’imbianchino al panettiere, fino al casellante in autostrada e al barista), ma con un sogno in testa: entrare nel mondo dello spettacolo.Dalla provincia italiana a Hollywood. Con un destino scritto nel nome, esso stesso sinonimo di cinema, divenuto realtà solo grazie a grande forza di volontà e intraprendenza. Passando da “zip-man”, colui che fa da tramite tra le celebrity e alcuni dei più grandi brand del mondo, fino alla direzione di una propria casa di produzione.

generale, travolta, preston
Oscar Generale con John Travolta e Kelly Preston (archivio personale Oscar Generale)

Non può farlo dalla porta principale, dovendo contare unicamente sulle proprie forze e la propria voglia di arrivare. E allora inizia il suo percorso dal mondo dei locali. “Portavo in giro per l’Italia, nelle discoteche più famose del nostro Paese, bellissime ragazze che inscenavano spettacoli vestite con costumi scenografici”, ricorda Generale incontrato in uno dei suoi sporadici passaggi in Italia. Vive ormai da diversi anni in California, dove hanno sede le sue attività e dove ruotano anche buona parte delle sue amicizie lavorative (tra queste quella con John Travolta).

In quegli anni inizia a fare da tramite tra i suoi clienti “che ormai si erano fidelizzati a me, al mio estro, alle mie idee e alla mia simpatia e professionalità”, e i personaggi del nostro piccolo e grande schermo. “Il tempo passava molto velocemente e il lavoro continuava ad aumentare così decido di trasferirmi da Torino a Milano fondando la OG Management e iniziando ad intraprendere il lavoro di manager”. Tra i suoi primi clienti ricorda Asia Argento e moltissimi altri attori italiani tra cui Raoul Bova, Claudia Gerini, Ornella Muti e Giancarlo Giannini, che Oscar propone per convention, apparizioni pubbliche, eventi, campagne pubblicitarie. A questo punto “il mio nome circola velocemente, anche nell’ambito della televisione. Inizio così a collaborare con Mediaset e Rai, e nell’ambito della moda con tutti i più grandi marchi italiani”.

Poi la svolta. Generale capisce che ai suoi clienti deve poter fornire uno sguardo non limitato al solo mercato italiano. “Era necessario dare un’alternativa ai clienti che volevano comunicare con personaggi più internazionali e nel frattempo la base clienti si ampliava fuori dall’Italia. Spingersi verso gli Stati Uniti era diventata una necessità”.

generale con dustin hofmann
Oscar Generale con Dustin Hofmann

A Hollywood Generale arriva, come tanti italiani, parlando poco la lingua (oggi al contrario si percepiscono nel suo italiano quelle contaminazioni di chi è ormai avvezzo a utilizzare principalmente l’inglese), ma portando in dote da un lato i suoi clienti e dall’altro un’innata capacità comunicativa.

Nel 2005 lascia così l’Italia per trasferirsi a Los Angeles e aprire la Oscar Generale Productions. Una decisione che – racconta Generale – avvenne anche dietro consiglio di Dustin Hoffman, con il quale aveva già collaborato in diverse occasioni: “Mi ha spronato e consigliato di sbarcare in America proprio per le mie qualità lavorative e personali, secondo lui rare negli States”, spiega.

“In quegli anni ho lavorato sodo, dormito poco, facendo da tramite tra le celebrity americane e alcuni brand italiani e mondiali, fino a diventare leader nel settore della comunicazione, del product placement e della ricerca di testimonial per campagne e spot nel mondo”. Stringe rapporti con le più grandi case cinematografiche americane e gli studios come la Paramount, Mgm, Universal, con i quali chiude diversi accordi di product placement.

Generale e Spike Lee
Oscar Generale con il regista Spike Lee

“Ma questo non mi basta perché il mio sogno sin da quando ero ragazzo è sempre stato il cinema ed avendo ormai i contatti diretti con quasi tutti gli attori americani inizio a produrre film”, con star del calibro di John Travolta, Morgan Freeman, Nicolas Cage e Andy Garcia, solo per citarne alcune. “Oggi sono principalmente un produttore, anche se continuo a seguire i miei clienti sparsi per il mondo con strategie di marketing sempre nuove, spaziando in progetti di arte, cultura e moda”.

Il suo obiettivo con la Oscar Generale Productions ora è creare studios dove girare circa 25 film all’anno. “Per realizzare questo mio progetto”, spiega, “sto già parlando con vari finanziatori, e valutando due Paesi che mi garantirebbero carta bianca per poter far diventare il loro territorio location di produzioni internazionali”. Ma non si dimentica del suo Paese di origine, per il quale ha in serbo una grande iniziativa: portare in Italia cinque grandi pilastri del cinema mondiale per un progetto di cui – dice – tutti parleranno.

 

Da Freeman a Cage un sodalizio solido

La Oscar Generale Productions ha prodotto numerose pellicole di successo.Yellow, diretto da Dario Argento con Adrien Brody e Emanuelle Seigner nel ruolo di protagonisti, Give’ em Hell Malone, diretto da Russell Mulcahy con Thomas Jane e Elsa Pataky, Casino Jack, diretto da George Hickenlooper con Kevin Spacey e Kelly Preston, Tokarev diretto da Paco Cabezas con Nicolas Cage e Danny Glover, Trading Paint con John Travolta e la regia di Karzan Kader, Moose diretto da Fred Durst con Devon Sawa e John Travolta, Speed Kills di John Lussenhop con Mattew Modine, Jordì Mollà e John Travolta, The Poison Rose, con Morgan Freeman, John Travolta, Brendan Fraser, Ana, diretto da Charles McDougall con Andy Garcia. Oscar Generale ha collaborato anche alla realizzazione del progetto The Music Of Silence dedicato al tenore Andrea Bocelli, basato sull’omonima autobiografia (DeAgostini) con Antonio Banderas, Jordì Mollà e Toby Sebastian.

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