Dress code, come vestire bene in ogni occasione
Style

Dress code, la guida allo stile giusto per ogni occasione

Dress code, come vestire bene in ogni occasione
Truman Capote al suo Black and White Ball al Plaza Hotel di New York il 28 novembre 1966. (Photo by Harry Benson/Daily Express/Hulton Archive/Getty Images)

Quanta eccitazione può scaturire da un invito inaspettato, che sia per un evento mondano o per un più semplice party, aziendale o tra amici. Se però quell’invito prevede la richiesta di un determinato dress code ecco che l’iniziale emozione lascia spazio alla preoccupazione: quale sarà il corretto codice di abbigliamento da rispettare per non incorrere in cadute di stile? Se si decide di affidarsi a Google, la situazione si complica ulteriormente, perché sotto la voce “dress code” le tipologie che il web segnala sono tante, troppe e rischiano di fare andare in confusione. A maggior ragione ora che, anche negli ambienti lavorativi più formali, non c’è più bisogno di affidarsi alla classica combinazione giacca/cravatta. Abbiamo deciso allora di fare un po’ di chiarezza grazie ai consigli di una vera esperta di stile: Alessandra Grillo.

Cos’è il dress code (e a cosa serve davvero)

Intanto, partiamo dalle definizioni. Il cosiddetto “dress code” è quell’insieme di regole (ma guai a prenderle troppo sul serio) che indicano il codice di abbigliamento adeguato da rispettare in un determinato evento, si tratti di un business lunch, di un aperitivo con gli amici o di una cena di gala. Fin qui tutto bene. Il problema nasce quando ricevi una e-mail con scritto “dress code after five”, e non sai assolutamente di cosa si stia parlando. Sarà un modo nuovo per dire abito da cocktail?

Le differenze e le tipologie di dress code

Come dicevamo, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Perché ci sono 6 principali tipologie di dress code tra cui scegliere, che a loro volta trovano poi numerose diverse declinazioni: Cocktail (After Five), Black Tie, Black Tie OptionalBlack Tie Creative, Business Formal e Casual.

 

1. Dress code: Cocktail (After five)

Si tratta di un dress code che richiede una certa raffinatezza, senza eccedere però nella formalità. Permette infatti una scelta decisamente più libera rispetto ai codici black tie. Per l’uomo è indicato indossare un pantalone elegante completato da una camicia – solitamente bianca o dai colori chiari – con giacca e cravatta opzionali. Assolutamente da evitare lo smoking che sarebbe eccessivo e fuori luogo. Benissimo invece, se si desidera indossare la giacca, uno spezzato. Per i colori non ci sono particolari limitazioni, anche se i toni scuri sono sempre più eleganti. La donna può osare con abiti da cocktail anche più corti rispetto alla classica lunghezza al ginocchio. Sempre perfette le linee femminili ma non necessariamente classiche, sono ammessi anche colori e tessuti luminosi e vivaci. In alternativa all’abito da cocktail, va benissimo un pantalone abbinato a una camicetta o a un top. Essendo un dress code usato per eventi non troppo formali, meglio evitare l’abito lungo per non rischiare di essere troppo eleganti in orari tardo pomeridiani.

 

2. Dress code: Black Tie (cravatta nera)

E’ il dress code sicuramente più formale all’interno delle varie categorie di dress code racchiuse dalla dicitura Black Tie. Viene utilizzato rigorosamente per eventi serali, che si tengono dopo le 18, spesso dopo le 20. E non lascia troppo spazio all’interpretazione e agli spunti personali. Per l’uomo gli elementi imprescindibili sono: smoking/tuxedo, papillon tassativamente nero, camicia bianca possibilmente indossata con i gemelli e portata con le punte del colletto verso il basso, scarpa nera liscia con lacci e lucidata a specchio. Attenzione alle calze: è imprescindibile la calza nera lunga, di seta, per cui non indossare assolutamente calze di altri colori nemmeno nei toni del grigio scuro. Per la donna è assolutamente consigliato l’abito lungo da sera, che deve andare a coprire la caviglia, anche se è comunque ammesso un abito da cocktail al ginocchio, di colore scuro in tinta unita abbinato a gioielli e accessori preziosi ma non troppo vistosi. Per gli accessori è consigliato scegliere sempre una scarpa o un sandalo dal tacco sottile e l’unica borsa ammessa è la pochette. Contrariamente all’uomo, se si tratta di un evento di lavoro, l’abito può essere sostituito da un tailleur purché sia rigoroso, di colore scuro e dal taglio molto formale.

 

3. Dress code: Black Tie Optional

Tra i dress code racchiusi sotto la dicitura Black Tie, il black tie optional è quello più comodamente interpretabile per gli ospiti in quanto obbliga sì all’eleganza, ma senza il rigore imposto dagli altri codici black tie che hanno delle regole ben precise, anche nelle versioni più informali. La parola d’ordine è sempre eleganza, ma con un più ampio margine di manovra rispetto al rigore di dover indossare lo smoking con papillon per l’uomo o l’abito lungo da sera scuro per la donna. L’uomo, se lo desidera, può sostituire il tuxedo con un abito scuro e il papillon nero con una cravatta, purché sempre – sia abito che cravatta – dai colori scuri e dai toni formali. Ricordatevi che la cravatta è obbligatoria, rinunciarvi sarebbe un grave errore che va assolutamente evitato. Va mantenuta sempre la camicia bianca e la scarpa di pelle nera per l’uomo. No tassativo ad abiti spezzati o a colori dai toni chiari, trattandosi sempre di un codice di abbigliamento per un evento serale.  Per la donna, è ammessa qualsiasi tipologia di abito da cocktail seguendo le regole dettate dalla propria silhouette e dei propri gusti. Le più audaci possono anche osare con uno smoking dal taglio femminile. Anche qui è consigliabile la scarpa con il tacco e accessori e gioielli preziosi ma non troppo vistosi che vadano semplicemente a completare l’intero look.

 

4. Dress code: Black Tie Creative

Questa versione è la svolta creativa del codice black tie. La regola è molto semplice e anche divertente: inserire un po’ di colore e di creatività. Non va però dimenticato che il black tie dress code rimane la base anche di questo codice e valgono quindi tutti i suoi obblighi. Uno su tutti: indossare tassativamente il farfallino nero. Si parte quindi sempre dal tuxedo e si va a “modificare” questa base. E’ preferibile inserire un solo tono di colore – possibilmente non un colore troppo sgargiante – in aggiunta al bianco e nero del tuxedo e di inserirlo o nel gilet o nella fascia. Inserire più colori o toni fantasia, potrebbe diventare uno scivolone allontanandoci dal concetto di eleganza e rigore che comunque rimane la base di questo dress code, così come abbinare il colore del papillon a quello della fascia o di altri accessori. Un altro errore da evitare è quello di pensare di potere alleggerire l’eleganza con accessori sportivi, come ad esempio delle sneakers. Per la donna, si può dare un più ampio spazio alla creatività anche nei tessuti dell’abito da cocktail che possono spaziare da quelli più formali a quelli meno formali come, ad esempio, il pizzo. Evitare anche in questo caso accessori e gioiello troppo vistosi che comprometterebbero l’eleganza dell’outfit generale.

 

5. Dress code: Business Formal

E’ il dress code solitamente più adatto per pranzi di lavoro o conferenze. Richiede per l’uomo il completo giacca e cravatta – solitamente abito due pezzi di colore blu navy o grigio, tinta unita o gessato con camicia bianca o azzurra – e per la donna il completo o tailleur nei colori del grigio, blu o beige. Solitamente, più il colore del completo è scuro, più indica formalità. L’obiettivo è quello di trasmettere, attraverso l’outfit, un’immagine sempre professionale evitando qualsiasi tipo di eccesso. Da evitare quindi dettagli e tocchi troppo “modaioli” come ad esempio i risvolti al pantalone, i fazzoletti nel taschino o cravatte troppo sgargianti: possono rendere sicuramente l’outfit più divertente, ma non sempre sono dettagli che vanno di pari passo con la professionalità. Per la donna è consigliabile evitare completi troppo corti o troppo attillati. Attenzione infine alle scarpe sia nell’outfit maschile che femminile: abbiate sempre cura che le scarpe siano in buone condizioni e ben pulite. Se così non fosse l’intera immagine professionale ne verrebbe inevitabilmente compromessa.

 

6. Dress code: Casual

E’ l’unico dress code che può essere considerato un “non dress code” in quanto lascia la massima libertà di scelta. L’uomo si può liberare dalla cravatta, lasciando spazio a pantaloni sportivi e a una camicia casual informale. Anche per la donna un paio di pantaloni e una camicia sportiva vanno benissimo. Attenzione al jeans: in questo caso può essere indossato, ma non è obbligatorio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .