Cultura

Il collezionismo di art toy tra arte contemporanea e street art

Il Michelangelo di Francesco De Molfetta (foto dell’autore)

La cultura pop, street e urban sta portando alla ribalta un nuovo filone nell’arte contemporanea e nel collezionismo: gli art toy, si tratta di oggetti in legno, metallo, vinile o altri materiali plastici che vengono rilasciati in edizione limitata da artisti blasonati e che rappresentano la perfetta intersezione tra l’arte e i giocattoli. A dare il via a questa nuova forma di collezionismo d’arte è stata senza dubbio la parte orientale del mondo, Giappone e Corea in testa, in cui gli action figure hanno sempre riscosso molto successo. Da lì il fenomeno si è diffuso fino a diventare una vera e propria tendenza globale. Certamente i puristi dell’arte contemporanea che già storcono il naso davanti alla street art guardano con sospetto a questo filone, ma va considerato che molti noti artisti a tutto tondo si stanno cimentando in questo filone, complice il successo che riscuote sul mercato.

Gli artisti dell’art toy

Gli artisti che si sono lanciati in questo segmento sono molteplici e l’elenco è in rapida evoluzione. Tra i più celebri troviamo:

KAWS
E’ certamente il creativo più noto in questo genere grazie alle sue figure che si ispirano al mondo dei fumetti e dei cartoni animati come i Simpson, Snoopy, Topolino e i Puffi. Il successo registrato fa di Kaws un fenomeno planetario tanto che in asta continua a macinare record. Basta citare che nei 12 mesi luglio 2016/giugno 2017 ha venduto – secondo i dati Artprice – più del mostro sacro della street art Banksy.

RON ENGLISH
Considerato il papà statunitense della street art, l’artista utilizza i simboli della cultura consumistica ponendoli alla base del suo concetto artistico. Ecco, quindi, che personaggi iconici prendono vita in modo ironico come ad esempio MC Supersized, l’emblema del celebre documentario di Michael Moore Super Size Me.

FRANCESCO DE MOLFETTA
Artista poliedrico partito da Milano, quarantenne, ha all’attivo centinaia di mostre in Italia (l’ultima a Milano ospitata da Plan X Art Gallery)- e all’estero (tra le più famose quella della Toy Art Gallery di Los Angeles e Yang Gallery di Singapore). Oggi è ospitato in importati collezioni tra cui quella della Famiglia Elkann , quella di Mark Parker ceo della Nike e musei (ricordiamo la mostra “PopCellana” ospitata alla Triennale di Milano nel 2017). È l’unico artista italiano ad essere presente sulla grande antologia “TOY ART 2.0” redatta e curata da Jeremy Brautman . Il “Demo” realizza sculture, frutto di una attentissima ricerca dei materiali, che coniugano l’arte classica con la cultura pop donando loro una sottile ironia che induce a profonde riflessioni. Accanto ai sui pezzi unici De Molfetta ha realizzato alcuni art toy in pochissimi esemplari tra cui il celebre MICHELANGELO declinato nelle fattezze del Bibendum – la mascotte del brand Michelin – e HiSTARY, un omaggio alla mitica saga di Star Wars.

ALEC MONOPOLY
Considerato l’astro nascente della street art contemporanea, ha raggiunto quotazioni stellari spinto dagli acquisti dei millennials Usa. La sua popolarità è talmente in ascesa sul segmento dei collezionisti da essere stato scelto da Tag Heuer come “art provocateur”. Il suo approdo al mondo degli art toy è recentissimo – a novembre scorso. Lo sviluppo della sua idea è quella che lo ha reso famoso: personaggi del celebre gioco da tavolo Monopoli.

JASON FRENNY
Scultore e designer di New York. L’artista mescola il giocattolo, l’arte e la scienza nelle sue realizzazioni. È cosi che prendono vita i Dissection, figure raffiguranti Topolino, Bugs Bunny, Sesame Street o altri personaggi celebri dei fumetti o cartoni animati che vengono raffigurati per metà in sezione come le classiche figure dell’anatomia.

RICHARD ORLINSKI
Artista e scultore francese che nel suo paese è celebre al pari di una rockstar. L’artista francese più venduto al mondo realizza opere attorno al concetto Born Wilde in stile contemporaneo.

    Murakami (foto dell'autore)
    Francesco De Molfetta
    Jason Frenny (foto dell'autore)
    Ron English (foto dell'autore)
    Richard Orlinski (foto dell'autore)
    KAWS BFF (foto dell'autore)
    Due opere di Fidia Falaschetti (Courtesy Fidia Falaschetti)

L’elenco degli artisti, da quelli entrati nel firmamento dell’arte contemporanea a quelli emergenti, che hanno realizzato art toy o prodotti per alcuni aspetti assimilabili in quanto messi sul mercato a piccoli prezzi e diventati oggetti di culto per collezionisti, sono davvero tanti. Come non citare le zucche morbide di Yayoi Kusama, la riproduzione di Seletti della scultura LOVE, il celebre dito realizzato da Maurizio Cattelan in Piazza Affari a Milano, la serie, sempre di Seletti, di sculture di Tatiana Brodatch realizzata in occasione di Miart 2019, il Doraemon di Takashi Murakami realizzata per una limited edition di Uniqlo, le celebri Campbell Soup e la Brillo Box di Andy Warhol, l’ Andy Mouse di Keith Haring, le spray can di Mr Brainwash e ancora le celebre coloratissime banconote da 100 dollari di MisterE, i pinguini di Pao, la Real Shit di Laurina Paperina e le creazioni di Daniel Arsham, di Jeff Koons e di David Shrigley e la Merda D’Autore di Piero Manzoni.

Accanto a loro ci sono, inoltre, i design toys come i Be@rBrick, la riproduzione dei celebri omini della Lego dalle sembianze di orsacchiotto con alcune serie che hanno toccato in asta quotazioni di migliaia di euro, le statuine raffiguranti i personaggi di Banksy tra cui il Flower Bomber, realizzate da Medicom Toy, il principale produttore di Art Toy al mondo, il Munsta Munny realizzato da Kidrobot oppure i pupazzi realizzati da Funko. Una menzione finale la meritano le serie di skateboard di Supreme realizzate in collaborazione con artisti del calibro di George Condo, Kaws, Damien Hirst e Gilbert&George solo per citarne alcuni.

Un altro rappresentate dell’Italia nel mondo degli art toy è Fidia Falaschetti, artista di fama internazionale che partito dalle Marche sta riscuotendo enorme successo in Usa, vive a Los Angeles, e in Oriente ha da poco esposto a Taipei a All The Rage, la principale manifestazione di Urban Art accanto ad artisti del calibro di D*face e Cleon Peterson solo per citarne due. Quarantunenne, Fidia è stato inserito dal magazine LA WEELY nella lista dei 5 principali artisti in Usa nel 2017. Tutto ciò gli è valso l’ingresso in collezioni eccellenti ed esposizioni in tutto il mondo, da Art Basel al Moco Museum di Amsterdam. Fidia ha deciso di affiancare le sue grandi sculture, che in chiave sarcastica reinterpretano alcuni personaggi iconici come Topolino e Paperino e che hanno quotazioni da decine di migliaia di euro: art toy che hanno l’obiettivo di entrare nella case anche di chi inizia a collezionare arte.

Noi di Forbes.it l’abbiamo incontrato e gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Da dove nasce l’idea di rivisitare i classici personaggi dei fumetti/cartoni animati?

Penso spesso a come i nostri antenati rinascimentali raccontavano le proprie emozioni ritraendo personaggi sacri, icone riconoscibili per la società del momento. In un mondo oggi dove la religione è diventata quasi una obsoleta pratica per “anime smarrite”, le giovani generazioni sono più a proprio agio nell’identificarsi nei sorrisi sornioni dei Mickey Mouse e Bart Simpson di turno, nuove idolatrie di facile fruizione. Dunque, quale miglior iconografia per parlare della nostra folle società contemporanea?

Gli art toy sono uno strumento utile per consentire ai millennials di avvicinarsi all’arte contemporanea?

Decisamente si. Spesso acquisire opere d’arte non è neppure un problema di risorse economiche: è saggio cominciare a collezionare partendo da piccoli passi. Gli art toy danno un perfetto assaggio di quella solennità e magia che poi la scultura (in scale ben più grandi e tirature al di sotto della decina) riesce a dare. In fondo il mondo degli art toy è un entry level per quello che possiamo definire un collezionismo 2.0 Di solito chi colleziona art toy prima o poi cede alla seduzione di un pezzo a tutto tondo che può “abbracciare” a piene mani!

Fuori dall’Italia, visto che vivi a Los Angeles, è più facile per un giovane artista arrivare al successo?

Diciamo che fuori dall’Italia si percepisce di più la meritocrazia. È vero anche che, essendo la “lamentela” uno sport nazionale per noi, quando si escono i confini ci si rende conto che non serve a nulla, e l’unica operazione efficace è quella di credere in ciò che si fa e giocare le carte giuste al momento giusto, diventando così la miglior versione di se stessi. A mio parere la fortuna è il frutto di un percorso tortuoso, una lunga maratona nella quale si cade spesso, ma si apprende ad affinare le proprie potenzialità. Sicuramente, per un giovane artista, avere appigli evidenti intorno aiuta a rialzarsi velocemente dopo qualsiasi eventuale caduta, e la salita verso il successo diventa più chiara ed entusiasmante.

In quale piazza o museo ti piacerebbe vedere una tua opera di art toy?

Io adoro le persone, dunque mi piacerebbe vedere una mia opera monumentale in qualsiasi luogo del mondo possa essere fruita dalla gente comune. Ovviamente l’ambizione di tutti è quella di entrare nelle collezioni stabili di quei musei internazionali con il nome breve ma solenne, ma la carriera artistica è una sensazionale sinusoide di imprevisti e sorprese, dunque non mi pongo mai troppe aspettative così quando arrivano i successi il senso di soddisfazione diventa decisamente più motivante! Diciamo pero che se il BROAD Museum di Los Angeles mi scrivesse domani per un’acquisizione, non sarebbe proprio male!

 

Il mercato dell’art toy

La diffusione del fenomeno è rapidissima e amplificata da Instagram. Che mercato hanno questi art toy? Ampio fatto di collezionisti, di importanti gallerie e di aste al pari delle opere di fine art. Alcuni esempi: L’ultimo BFF plush (morbido, nda) di Kaws messo in vendita in edizione limitata di 3mila pezzi, alcuni tramite il sito web dello stesso artista e altri tramite gli store online di AllRightReserved e DDT Store (due pietre miliari dell’est asiatico del collezionismo), al prezzo di 200 dollari dopo poche ore dal tutto esaurito è stato scambiato a oltre mille dollari. Per rimanere sempre su Kaws: il suo celebre Pinocchio quello in vinile oggi ha una quotazione tra i 7 e i 10mila euro mentre quello in legno supera i 60mila dollari Usa o gli Astro boy aggiudicati in asta Sotheby’s a inizio aprile a circa 300mila euro contro una stima iniziale di circa 60mila. Valutazioni più moderate ma sempre sopra i mille dollari per la serie Companion e BFF in vinile (tra cui una edizione speciale commercializzata dal MoMA nel 2018 e venduta allora a 300 dollari circa) dello stesso autore. È talmente grande il mercato che anche sulla principali piattaforme di arte online, frequentate da collezionisti non solo millennials, come Artsy, Artnet, Artland e Paddle8 è possibile trovare una vasta scelta di rinomate gallerie che vendono art toy. A riprova del successo alcuni brand, uno su tutti Uniqlo, hanno avviato collaborazioni con alcuni artisti come Murakami e lo stesso Kaws, mettendo sul mercato serie limitate con anche oggetti d’arte a poche decine di dollari che poi sul mercato secondario raggiungono quotazioni di tutto rispetto.

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