cappello della laurea
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Le migliori lauree in Italia per ottenere stipendi più alti

cappello della laurea
(Shutterstock)

Quali sono le lauree che consentono a distanza di pochi anni dal conseguimento di ottenere i migliori stipendi? La risposta è contenuta nell’ultimo rapporto AlmaLaurea sulla condizione lavorativa dei laureati.

Tra i laureati magistrali biennali sono soprattutto i laureati di ingegneria, dei gruppi scientifico e
chimico-farmaceutico che possono contare sulle più alte retribuzioni: rispettivamente 1.762, 1.675
e 1.595 euro mensili netti. Non raggiungono invece i 1.200 euro mensili le retribuzioni dei laureati
dei gruppi psicologico e insegnamento.
Tra i magistrali a ciclo unico le retribuzioni più elevate sono percepite dai laureati del gruppo
medico (2.007 euro). Più contenute quelle del gruppo giuridico, che raggiungono i 1.343 euro
mensili.

i dati del rapporto almalaurea
Laureati magistrali biennali del 2013 intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo: retribuzione mensile netta per gruppo disciplinare. Anno di indagine 2018 (Rapporto Almalaurea)

In termini di maggiori possibilità occupazionali, i laureati in ingegneria, del gruppo economico-statistico e quelli delle professioni sanitarie mostrano le migliori performance occupazionali, dal momento che il tasso di occupazione è ovunque superiore all’89,0%. Sono invece al di sotto della media i tassi di occupazione dei laureati dei gruppi giuridico, letterario, geobiologico e psicologico (il tasso di occupazione è inferiore all’80,0%).
Anche tra i laureati magistrali a ciclo unico, intervistati a cinque anni, si evidenziano importanti
differenze tra i gruppi disciplinari: i laureati del gruppo medico hanno le più elevate performance
occupazionali, registrando un tasso di occupazione pari al 92,4%. Al di sotto della media, invece, i
laureati del gruppo giuridico, dove il tasso di occupazione si ferma al 76,7%.

All’aumentare del livello del titolo di studio posseduto diminuisce comunque il rischio di restare intrappolati nell’area della disoccupazione. Generalmente i laureati sono in grado di reagire meglio ai
mutamenti del mercato del lavoro, disponendo di strumenti culturali e professionali più adeguati. I
laureati godono infatti di vantaggi occupazionali importanti rispetto ai diplomati di scuola
secondaria di secondo grado durante l’arco della vita lavorativa: nel 2018, il tasso di occupazione
della fascia d’età 20-64 è pari al 78,7% tra i laureati, rispetto al 65,7% di chi è in possesso di un
diploma. Inoltre, la documentazione più recente a disposizione evidenzia che, nel 2014, un laureato
guadagnava il 38,5% in più rispetto ad un diplomato di scuola secondaria di secondo grado. Certo,
il premio salariale della laurea rispetto al diploma, in Italia, non è elevato come in altri Paesi
europei (+52,6% per l’UE22, +66,3% per la Germania e +53,0% per la Gran Bretagna), ma è
comunque apprezzabile e significativo.

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