Snam Head Quarter
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Dal gas naturale all’idrogeno. Il piano di Snam per la transizione energetica

Snam Head Quarter
L’head quarter di Snam a San Donato (Courtesy Snam)

Più investimenti per dare una spinta alla transizione energetica, accogliendo le opportunità offerte dalla crescita della domanda globale di gas naturale e guardando al futuro per un ruolo da protagonisti nell’offerta di idrogeno. Snam ha presentato il piano 2019-2023 che conferma i principali target rispetto al piano precedente, con base 2017, e rilancia la sfida della sostenibilità per gli anni a venire.

A illustrare risultati e obiettivi dall’head quarter di Snam è l’amministratore delegato Marco Alverà. Confermata la crescita dell’utile netto a oltre il 4% medio annuo e quella dell’utile netto per azione al 5,5% medio annuo. Confermata anche la policy di crescita del 5% annuo al 2022 del dividendo per azione. Crescita media annua della RAB per i ricavi confermata a circa 2,5% e ripresa del programma di buyback con il lancio di una tranche da 150 milioni di euro nell’ambito dell’autorizzazione ricevuta dall’Assemblea lo scorso 2 aprile. Migliorata la guidance sull’utile netto 2019 (€ 1.080 mln), portando la crescita dell’utile per azione a +32% dal 2016.

Aumentano di 5 milioni rispetto al precedente piano i risparmi attesi entro il 2023 (65 milioni di euro; mentre il costo del debito è previsto a 1,4% nell’arco del piano contro l’1,8% del piano precedente); in crescita l’impegno sulla finanza sostenibile, il cui funding è superiore a 5 miliardi di euro. E il rapporto debito adjusted/RAB incluse consociate sarà portato al 53% a fine piano.

L’accelerata nell’impegno sulla transizione energetica e l’innovazione prevede investimenti complessivi 2019-2023 a 6,5 miliardi (+14% circa rispetto al piano precedente) di cui oltre 1,4 miliardi nel progetto SnamTec “Tomorrow’s Energy Company” (+65%) così ripartiti: 700 milioni sulla sostenibilità ambientale del core business, inclusa l’elettrificazione di centrali di spinta e stoccaggio, 350 milioni in iniziative per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione degli asset, 400 milioni in nuove linee di business green per accelerarne lo sviluppo (raddoppiando i 200 milioni del piano precedente). Sull’idrogeno l’obiettivo è la creazione di una nuova business unit con un nuovo blending test al 10% entro fine anno. Rafforzato il programma di sostituzione infrastrutture (+€ 400 mln). Atteso infine dalle partecipate internazionali un cash return medio annuale sull’investimento iniziale superiore al 10% (dall’acquisizione al termine del piano).

Sul versante sostenibilità, che in Snam va sotto l’acronimo ESG (Environment, Social e Governance), l’obiettivo è ridurre le emissioni di metano del 40% al 2025 (con base 2016) e quelle dirette di CO2 del 40% al 2030 (sempre con base 2016). Per farlo sono in programma una campagna di individuazione e riparazione delle fuoriuscite di metano sulla rete (Leak Detection and Repair), la sostituzione massima di componentistica di rete e centrali, l’adozione delle migliori tecnologie disponibili e l’avvio della conversione delle prime sei centrali in ibride gas-elettrico, che contribuiranno anche alla flessibilità del sistema elettrico, e alle azioni di efficienza energetica sugli edifici. E’ inoltre prevista al 2030 una riduzione del 40% della CO2 da consumi elettrici grazie al maggiore ricorso al fotovoltaico.

Sempre in tema di sostenibilità si segnalano: l’inserimento in Statuto del gender balance per i Cda, 4.500 verifiche reputazionali, il sostegno al progetto ForestaMI del Comune di Milano che prevede la piantumazione di 3 milioni di nuovi alberi nell’area metropolitana entro il 2030 e il programma Snam Plastic Less finalizzato a eliminare dal 2020 la plastica monouso nei distributori di bevande in tutte le sedi aziendali ed entro il 2023 l’utilizzo della plastica negli imballaggi industriali. Senza dimenticare le iniziative di Fondazione Snam per lo sviluppo sociale dei territori che ad ottobre hanno coinvolto 700 persone di Snam che hanno dedicato una giornata di lavoro al volontariato in 90 onlus del territorio.

“Con il nuovo piano al 2023 – ha commentato l’ad Snam Marco Alverà – rafforziamo il nostro ruolo nella transizione energetica e proseguiamo il percorso di crescita e di remunerazione degli azionisti facendo leva sui risultati raggiunti in questi anni, sulla maggiore efficienza operativa e sulla riduzione degli oneri finanziari, sulla totale integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance nella gestione dell’azienda e su uno scenario di mercato nel quale le nostre infrastrutture hanno un ruolo sempre più centrale per la decarbonizzazione”.

“Abbiamo voluto destinare maggiori risorse all’innovazione e all’accelerazione dei nuovi business green del progetto SnamTec, pari a oltre il 20% del totale degli investimenti al 2023”, precisa Alverà, “per accrescere la presenza di Snam nel settore del biometano, confermare l’impegno nella mobilità sostenibile e nell’efficienza energetica ed essere tra i pionieri nell’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico pulito del futuro. Siamo convinti che l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili darà un contributo determinante al raggiungimento degli obiettivi climatici e che l’Europa e l’Italia potranno essere leader nello sviluppo della tecnologia. Entro fine anno raddoppieremo la nostra sperimentazione nella rete di trasmissione, portando la miscela di idrogeno al 10%”.

“Contestualmente, aumentiamo gli investimenti nel core business con l’obiettivo di accrescere sempre più la qualità del servizio e rendere le nostre infrastrutture più moderne, sicure e sostenibili, riducendo in modo significativo le emissioni delle nostre attività e contribuendo allo sviluppo economico e sociale dei territori nei quali operiamo”, conclude Alverà.

A conferma della bontà degli obiettivi del piano, Alverà ha citato, a livello globale, una previsione di crescita significativa della domanda per i prossimi anni, in particolare nelle Americhe e in Cina, a livello nazionale, l’incremento dei consumi atteso nel 2019 del 4,4% rispetto allo scorso anno (75,9 miliardi di metri cubi rispetto a 72,7 miliardi), grazie soprattutto a una previsione di crescita di circa il 12% nel settore termoelettrico.

L’idrogeno protagonista nella sfida del cambiamento climatico from BFC Video on Vimeo.

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