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Lavoro: Il valore degli over 50 in azienda
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Il valore degli over 50 in azienda

Lavoro: Il valore degli over 50 in azienda
(Shutterstock)

Articolo tratto dal numero di gennaio di Forbes

In che modo l’esperienza dei profili più senior può apportare valore a un’azienda e quali percorsi di transizione professionale possono intraprendere i lavoratori con più di 50 anni?

Sono alcuni degli interrogativi al centro di una ricerca condotta da Lee Hecht Harrison (LHH), società di consulenza organizzativa di The Adecco Group che, tramite gli strumenti di assessment e coaching, supporta le aziende la cui evoluzione ha un impatto sulla forza lavoro, in progetti di Change Management, Employee Engagement, Leadership Development e Career Transition / Outplacement.”

Lo studio della società, guidata in Italia dal Country Manager Cristiano Pechy, ha coinvolto 1280 italiani alla ricerca di un lavoro che sono stati supportati da LHH durante il loro programma di transizione/outplacement, il 65% dei quali con più di 50 anni.

Cristiano Pechy, country manager Lee Hecht Harrison
Cristiano Pechy, country manager Lee Hecht Harrison

L’obiettivo era quello di verificare il valore attribuito ai lavoratori senior all’interno delle aziende e capire su quali aree i lavoratori over 50 possono agire per mantenere vivo il loro valore ed evitare che il pessimismo sulle proprie prospettive possa prendere il sopravvento.

“Le persone tra i 50 e i 60 anni”, spiega a questo proposito Pechy facendo riferimento ad alcuni dei dati contenuti nel rapporto, “credono di avere uno svantaggio competitivo, in realtà questa maggiore età si traduce in soli 2-3 mesi di ritardo nel collocamento. Non c’è quindi questo grande svantaggio rispetto agli under 50. Allo stesso tempo il 39% di chi ha più di 50 anni reputa gli over 50 discriminati anche se in realtà non è mai stato impattato direttamente da tale discriminazione”. Ma allora cosa possono fare le aziende e il settore pubblico per conservare e sfruttare le competenze degli over 50? “Il nostro studio chiarisce che perché il mercato del lavoro italiano possa avere un futuro sostenibile e competitivo occorre sviluppare tre aree: quella della formazione continua per tutti; l’integrazione di lavoratori di tutte le età, inclusi i senior; la creazione di forme alternative di lavoro che rispondano alla domanda delle persone per lavorare meno ma più a lungo nel tempo”.

E proprio partendo dallo studio ha preso le mosse una round table aperta che LHH ha organizzato con Forbes presso i nuovi uffici LHH nel centro di Milano, dal titolo “Come impiegare il talento degli over 50”, evento a cui hanno partecipato Claudio Ceper, ex  partner Egon Zehnder e oggi “medico delle carriere”, Marta Signore, direttore del personale di Koelliker, Roberto Zecchino, vice president human resources and organization di Bosch e Riccardo Pittis, stella del basket italiano negli anni ‘80 e ‘90 e oggi speaker motivazionale, mental coach e corporate trainer. Numerosi gli spunti emersi dal racconto delle soluzioni applicate quotidianamente per la valorizzazione del target senior, per la pianificazione delle carriere per gli over 50 e per la preservazione della employability. Solo qualche esempio: per le aziende la necessità di offrire un solido percorso di career coaching ai lavoratori in transizione, per i lavoratori il bisogno di adottare un mindset improntato alla crescita delle competenze lungo la vita professionale e quello di mantenere e sviluppare un proprio network professionale.

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