Leonardo Del Vecchio
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Del Vecchio vuole salire al 20% di Mediobanca, come cambierebbero gli assetti

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Leonardo Del Vecchio, presidente di Luxottica

Leonardo Del Vecchio avrebbe chiesto alla Bce, attraverso la Banca d’Italia, di salire al 20% del capitale di Mediobanca, dall’attuale 10% circa, detenuto attraverso Delfin. La notizia è stata anticipata da Repubblica e ha trovato conferma da fonti finanziarie.

I primi rumor in proposito avevano iniziato a circolare all’inizio di febbraio, prima della sosta forzata del Coronavirus, con Bloomberg che aveva parlato di colloqui informali tra Del Vecchio, Bankitalia e Bce. Ma ancora prima, nel novembre 2019, Del Vecchio aveva messo in pratica i suoi propositi, acquisendo il 2,5% di piazzetta Cuccia in occasione della vendita della sua partecipazione da parte di Unicredit, ovvero la quota massima che, già forte del 7,5% poteva rilevare senza varcare la soglia del 10%. Soglia oltre la quale non poteva andare salvo esplicita autorizzazione della Bce.

 

I motivi dell’operazione

Per alcuni osservatori l’obiettivo ultimo del patron di Luxottica, sarebbe il futuro di Generali, della quale Mediobanca ha il 13% e Del Vecchio è il secondo socio privato. In particolare secondo alcuni analisti finanziari, l’idea di Del Vecchio sarebbe quella di difendere la galassia Mediobanca-Generali da possibili attacchi esteri, specie dopo l’uscita, in autunno, di Unicredit, storico azionista di Piazzetta Cuccia e dopo la discesa delle quotazioni di Borsa a causa dell’effetto Coronavirus. E proprio la discesa dei valori di Borsa potrebbe rendere più semplice il lavoro di EssilorLuxottica, che già ha in pancia partecipazioni per un valore di 22 miliardi, mentre Mediobanca capitalizza in Borsa poco più di 5 miliardi.

Per altri invece Del Vecchio avrebbe in mente un futuro diverso per la stessa Piazzetta Cuccia, che potrebbe tornare a essere centrale nel sostegno finanziario delle aziende italiane. “Del Vecchio vuole un’effettiva banca d’affari capace di operare in Italia e non solo”, scriveva ad esempio Ugo Bertone proprio sulle nostre pagine.

Enrico Cuccia (Imagoeconomica)

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Gli azionisti attuali di Mediobanca e Generali

Mediobanca detiene il 13% circa di Generali, di cui è il primo socio, davanti a un gruppo di imprenditori tra cui Caltagirone, lo stesso Del Vecchio, la famiglia Benetton e la famiglia De Agostini, che insieme pesano per oltre il 15% nel capitale del Leone.

In Mediobanca, alle spalle di Del Vecchio con poco meno del 10%, il secondo socio è Mediolanum, con il 3,3%, seguito dai Benetton, col 2,1% e da Fininvest, col 2%. L’ex patto di sindacato vale circa il 12,6%.

I tempi

“La Bce adesso ha 90 giorni per autorizzare Del Vecchio a salire fino al 20% di Mediobanca. Ma dato che l’iter è stato avviato attraverso via Nazionale potrebbe essere anche più celere. E così, una volta ricevuto il via libera, l’imprenditore potrebbe arrotondare la quota, senza fretta, sfruttando le opportunità di mercato e spingendosi dove nessun azionista di Mediobanca ha mai osato: a controllare 1 azione su 5”, ha scritto Repubblica.

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