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Come un ricco uomo d’affari australiano trasforma le sue passioni in business

(Getty Images)

Articolo tratto dal numero di agosto di Forbes Italia. Abbonati

L’ambizione non è mai mancata a Gerry Ryan, che è uno degli uomini più ricchi d’Australia. Con un prestito da 10mila dollari nel 1975 ha costruito un impero nel turismo, portando nel continente australe il costruttore statunitense di camper e roulotte Jayco. Quando Ryan ha deciso di fare un passo indietro nel 2015, la società fatturava circa 500 milioni di dollari ed era il primo operatore sul mercato: praticamente un mezzo su due di quelli che circolano in Australia è uscito dalle sue concessionarie. Ryan non è più ceo ma è rimasto comunque presidente e proprietario di Jayco Australia. Nel frattempo ha riscoperto altri interessi. Il vino, rilevando insieme al figlio le cantine Mitchelton e trasformandole, oltre che in rinomato produttore, in hotel di lusso, con annesso centro congressi e spa. L’entertainment, dove con la sua Global Creatures ha prodotto format di successo quali Walking with Dinosaurs e il musical di King Kong, scommettendo su modelli a grandezza naturale di tirannosauri e scimmioni giganti, animati meccanicamente e che terrorizzano e al tempo stesso affascinano il pubblico di grandi e piccini.

L’ultimo giocattolo ad avere stuzzicato la fantasia di questo inquieto settantenne sono le piattaforme di e-commerce. “Sto imparando a conoscere l’online”, ha dichiarato tempo fa alla stampa locale. “È una nuova era e dobbiamo esserci”. Ma attenzione, “non si tratta di una prova generale”, aveva precisato. Complice il lockdown causa Covid-19, BikeExchange, di cui è principale azionista, “ha vissuto il suo mese più intenso di sempre. Abbiamo raddoppiato la nostra attività di vendita di biciclette. Speriamo che il ciclismo continui a crescere”, ha dichiarato.

Altra passione nella vita di Ryan è lo sport. Dai cavalli purosangue della sua scuderia, che ha corso – e vinto – la prestigiosa Melbourne Cup, la competizione forse più importante d’Australia, alle sponsorizzazioni nel basket, nel calcio (anzi soccer come lo chiamano gli Aussie) e nel football australiano, disciplina tra le più amate in patria. E le due ruote: Ryan è proprietario del team GreenEdge Cycling, squadra australiana, maschile e femminile, di ciclismo su strada attiva nel professionismo dal 2012 con licenza Uci World Tour (la Champions League del ciclismo mondiale) e il cui reparto corse ha sede a Gavirate, vicino a Varese. Il team ha corso gli ultimi anni con il nome del main sponsor Mitchelton e del costruttore di bici Scott.

Gestire una squadra che corre Giro, Tour e Vuelta, grandi classiche e un’infinità di altre corse in ogni angolo del globo significa reperire risorse per oltre 20 milioni di euro a stagione. Con l’emergenza coronavirus, senza possibilità di competere e mettere in mostra le maglie sugli schermi televisivi e i social, non è stato facile. Nemmeno per il team di Ryan che, come hanno fatto Astana, Lotto Soudal e Bahrain McLaren, ha tagliato stipendi di corridori e staff per non licenziare. Per comprendere le proporzioni della sfida che ha investito il pedale in tutto il mondo, basti pensare che il Tour a luglio – grande obiettivo della stagione – può valere da solo fino al 60/70% di visibilità in un anno per una squadra professionistica.

Finora l’annata migliore del Team GreenEdge Cycling è stata nel 2018, quando come Mitchelton Scott ha vinto la Vuelta con il suo uomo di punta Simon Yates, che aveva sfiorato il successo, nello stesso anno, anche al Giro d’Italia passando tredici giorni in maglia rosa. La squadra di Ryan vanta in palmares quattro Classiche Monumento su cinque (Milano-Sanremo, Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia) ed è stata due volte maglia bianca di miglior giovane al Tour de France con Simon e il gemello Adam Yates. Come ha spiegato ai microfoni di Bike il presidente del team, Darach McQuaid, Mitchelton ha ormai raggiunto il picco di visibilità sulle maglie della squadra, massimizzando il ritorno d’investimento. E pur confermando il suo impegno per il 2021 e il ritorno al pagamento completo degli stipendi, Ryan e il team stanno cercando nuovi partner economici. E Ryan sa bene che nel ciclismo moderno obiettivi sportivi e business vanno sempre a braccetto. “Ci ricorda sempre che facciamo entertainment nel settore sport”, confida McQuaid.

Non è un caso, infatti, se Mitchelton Scott si è resa protagonista di più di un’iniziativa di comunicazione che ha fatto invidia alle dirette concorrenti. Come Eat. Race. Win, serie esclusiva Amazon Prime Video che ha seguito la chef del team durante il Tour 2017, svelando i segreti dell’alimentazione in corsa, e ha vinto un Daytime Emmy Award. Oppure la decisione di dedicare pari visibilità su sito e piattaforme a uomini e donne: con la stella Annemiek van Vleuten, la divisione femminile del team ha vinto un mondiale e due volte il Giro Rosa, in attesa che ritorni l’edizione femminile del Tour nel 2022. Infine, il proficuo ricorso alla piattaforma per allenarsi da casa Zwift, che ha contribuito, durante il lockdown, ad accrescere la fan base social. Su YouTube il team conta circa 100mila follower, più del doppio di Movistar, praticamente come la corazzata Ineos dal budget stratosferico.

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