Negli Usa cresce la voglia d’Italia e con essa la richiesta di visti e passaporti per il Bel (così è percepito) Paese. Oltreoceano l’Italian Dream non è certo una novità, ma se prima si traduceva in soggiorni di vacanza ora sta diventando una questione piuttosto seria nell’America dove infiamma il Trump vs Biden, dilagano le proteste razziali, pesa un’emergenza sanitaria mal gestita e s’infuocano interi Stati, California – ma anche Oregon – in testa.
“Abbiamo registrato un’impennata di richieste di passaporti quattro anni fa con l’elezione di Donald Trump. Fra gli Americani che non lo avevano votato si era diffuso il desiderio di trasferirsi altrove. L’altro picco è recente e coincide con l’aumento dei casi di coronavirus in America” spiega Marco Permunian, alla guida dell’Italian Citizeship Assistence, società specializzata nel fornire supporto agli aspiranti cittadini italiani. Permunian ha portato la sua squadra dai dieci dipendenti del 2016 agli attuali 50 per far fronte all’aumento delle richieste, “siamo passati dai 20-25 clienti al mese nel 2017 ai 70 nel 2019. Attualmente processiamo 120 pratiche”.
Due i tipi di richieste: passaporto e Investor Visa (visto per investitori). Il passaporto è ottenibile se si dimostrano le origini italiane, si contrae matrimonio con italiani oppure si risiede stabilmente sul territorio da almeno dieci anni. Il Visto è concesso se si investe o si fanno donazioni, ha durata biennale ma rinnovabile per periodi di tre anni ed è subordinato al mantenimento dell’investimento per l’intera durata di validità del permesso. Siamo lontani, dunque, dai visti e passaporti d’oro emessi – in area UE – da Paesi come Cipro, Malta e Bulgaria dove le condizioni di accesso alla cittadinanza sono meno stringenti dei normali programmi di naturalizzazione, in soldoni basta investire un paio di milioni e l’affare è fatto: diventi automaticamente Maltese, Cipriota o Bulgaro circolando liberamente in Europa. “Inizialmente, molti presentavano domanda di cittadinanza perché innamorati dell’Italia, per la connessione alle proprie origini, e non ultimo per i benefici di poter avere libertà di movimento in Europa e un più facile accesso al mondo di lavoro” continua Permunian. In breve, prima che la situazione (negli Usa) precipitasse c’era l’Italia della Vespa, della Cinquecento, della Fontana di Trevi, dei lunghi pranzi domenicali, della Torre di Pisa e delle calli veneziane.
Ora l’Italia attrae perché potrebbe essere un ragionevole rifugio dato il basso costo della vita, la qualità dell’assistenza sanitaria e la possibilità di fare investimenti sfruttando il crollo del mercato immobiliare. Questo vale per la classe media-alta, quella che conta su stipendi cinque volte superiori rispetto ai nostri, ma non oltre. Per i Paperoni, quelli che con buone probabilità votarono Trump, i benefici nascono da investimenti ma anche dalla conquista di una maggiore mobilità perché – come ci ricorda il New York Times – la rosa dei Paesi che consentono l’ingresso ad americani è passata dai 171 del 2019 agli attuali 87. Un secondo passaporto è dunque una boccata d’ossigeno.
E così, aumenta l’acquisto di immobili in Italia. Il budget medio – della classe media – è di 300mila euro. La Toscana batte tutti e di gran lunga, alle spalle i laghi di Como e Garda, la Costa amalfitana, crescono inoltre Sicilia, Puglia e Sardegna. “In genere i paesi medio piccoli sono preferiti alle grandi città, vanno molto i borghi toscani e i centri lacustri. Parecchi nostri clienti prediligono case da ristrutturare così da rimodellarle secondo il proprio gusto” ancora Permunian che opera anche in uno Studio legale di diritto immobiliare co un’utenza che dagli Usa spazia al Canada, Australia, UK, Israele Singapore. Lionard Luxury Real Estate, specializzato nella vendita di immobili di prestigio (14.4B il valore complessivo del portfolio – 4.8M il valore medio delle proprietà trattate) conferma che “il numero di richieste di acquisto e di vendite concluse, a clienti Americani, è cresciuto costantemente, soprattutto dal secondo semestre del 2016 ad oggi. L’inizio dell’anno 2020 ha mantenuto le aspettative, solo a marzo abbiamo registrato una battuta d’arresto. In compenso, le richieste nei mesi di maggio e giugno sono state dell’80% superiori rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. La difficoltà nei viaggi internazionali ha rallentato il processo di acquisto di alcuni clienti USA, mentre per altri il lockdown è stata l’opportunità per concentrarsi sul proprio progetto di investimento all’estero posticipato per anni” spiega Jennifer Giraldi, international sales director di Lionard. “I clienti USA più frequenti – prosegue Giraldi – sono acquirenti interessati a trophy assets di importanza storico-artistica fra i 10 ed i 30 milioni di euro. Il lockdown internazionale ha anche generato una crescita di richieste e di vendite per ville di campagna e piccole fattorie fra i 3 ed i 6 milioni di euro”.
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