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LeBron James ancora al comando della classifica dei giocatori più pagati della Nba

LeBron James è il giocatore di Nba più pagato del 2021. (Photo by Harry How/Getty Images)

Articolo di Kurt Badenhausen apparso su Forbes.com

La prima palla a due della stagione Nba 2020-21 è arrivata il mese scorso. Appena due settimane dopo, il coronavirus stava già stravolgendo il calendario. 22 partite sono state posticipate, mentre altre si sono disputate con squadre decimate. I critici hanno messo in dubbio l’opportunità di giocare a basket durante una pandemia, ma le stelle della Nba hanno tre miliardi di ragioni per continuare ad allacciarsi le scarpe ogni sera. È quella, infatti, la cifra che gli oltre 400 giocatori della lega si spartiranno in questa stagione.

Gli stipendi della Nba sono schizzati alle stelle negli ultimi trent’anni. Sono infatti decuplicati, fino ad arrivare, nel corso dell’ultima annata pre-Covid, a una media di 9,5 milioni di dollari per giocatore. Una cifra più che doppia rispetto a quella dei giocatori di baseball e tre volte quella guadagnata dal giocatore di football medio. Per la stagione 2020-21, 44 stelle Nba, in origine, dovevano guadagnare almeno 25 milioni, contro le sette della Major League Baseball e le 12 della National Football League (un taglio degli stipendi dovuto al Covid ha fatto poi scendere il totale per la Nba a 34). La disparità va attribuita a roster più piccoli e alla crescita dei diritti tv, che finiscono in parte anche nelle tasche dei giocatori. La Nba è arrivata a questi numeri nonostante sia l’unica fra le tre leghe a imporre un tetto ai salari individuali, introdotto nel 1999.

LeBron James è il giocatore più pagato della Nba per il settimo anno consecutivo, se si considerano anche i proventi extra-campo (la stagione 2016-17 è stata l’unica in cui LeBron aveva anche lo stipendio più alto). Si prevede che guadagnerà 95,4 milioni di dollari, inclusi 64 milioni da sponsorizzazioni, gadget e media. È un bottino record per un giocatore Nba, che lo rende anche l’atleta più pagato in tutti gli sport di squadra americani. Non di quest’anno: di sempre. La metà dei soldi extra-campo vengono dalla Nike, che firmò il primo contratto con James nel 2003, il suo primo anno da professionista.

Lo stipendio che i Los Angeles Lakers dovevano corrispondere in origine al quattro volte Mvp era di 39,2 milioni di dollari. James e tutti gli altri giocatori della Nba, però, vedranno il 20% del loro salario finire in un deposito in garanzia, per contribuire al bilanciamento 50-50 dei ricavi della lega, così come previsto dal contratto collettivo. Il tutto costerà a James circa 8 milioni di dollari e la possibilità di entrare nel ristretto club degli atleti che guadagnano 100 o più milioni in un solo anno. Un traguardo raggiunto come atleti ancora attivi, tra gli statunitensi, dai soli Tiger Woods e Floyd Mayweather.

I palazzetti generano circa il 40% dei ricavi della Nba in una stagione normale, ma, questo’anno, la quota sarà prossima allo zero. Tradotto: con così pochi spettatori alle partite, i giocatori non vedranno un soldo da quel deposito in garanzia. L’affluenza totale in tutto il campionato, finora, è stata di 103mila persone: il 2% del numero che si registra di norma a questo punto della stagione.

Il coronavirus ha congelato profondamente le nuove sponsorizzazioni, ma il volto di LeBron James vende come pochi altri sul pianeta. Così, quando in autunno Coca-Cola e James non sono riusciti a raggiungere un accordo per prolungare una partnership cominciata nel 2003, è entrata in scena PepsiCo. Alcune fonti hanno confermato a Forbes che James è atteso alla firma di un contratto pluriennale per promuovere il marchio Mountain Dew del gigante degli snack e delle bibite. L’azienda entra così in un portafoglio di sponsor che include AT&T, Beats, Nike, Walmart, Rimowa, Gmc e Blaze Pizza.

Secondo Front office sports, l’accordo con Pepsi “potrebbe integrarsi” con Blaze, sostituendo i prodotti Coca-Cola. Sarebbe l’ultimo caso di operazioni concertate tra le varie parti dell’impero economico di James. Nel 2015, l’allora giocatore dei Cleveland Cavaliers rinunciò a una sponsorizzazione da 15 milioni di dollari all’anno di McDonald’s a favore di un accordo con Blaze. James era già un licenziatario e uno dei primi investitori della catena di ristoranti, oggi in rapida espansione, e da allora è pagato per promuovere il marchio. Il suo gruppo di investitori conta 18 concessioni a Chicago e nel Sud della Florida.

Stephen Curry è al secondo posto, con guadagni per 74,4 milioni di dollari, di cui 40 fuori dal campo. Dopo avere giocato appena cinque partite in tutta la scorsa stagione, passata a recuperare da una frattura alla mano, è tornato a vestire i panni di re delle triple per i Golden State Warriors. Senza Curry e l’altro Splash Brother, Klay Thompson, i Warriors hanno registrato il peggior record della Nba, dopo avere raggiunto la finale per cinque anni consecutivi.

Under Armour scommette sul fatto che il 32enne manterrà il suo livello stellare. Ua ha lanciato il brand Curry a dicembre, sullo stesso modello di quanto la Nike fece con Michael Jordan. Il marchio proporrà un mix di scarpe, abbigliamento e accessori per varie discipline sportive. L’accordo di Curry con Under Armour vale 20 milioni di dollari all’anno, ma crescerà se l’iniziativa avrà successo. Il brand Jordan genera quasi 4 miliardi di ricavi per la Nike, e frutta a MJ più di 130 milioni di dollari all’anno.

I Warriors hanno due delle star più pagate della Nba, Curry e Thompson (settimo in classifica con 43,3 milioni). I Brooklyn Nets, però, si sono spinti ancora oltre quando, in questo mese, hanno messo in piedi un clamoroso scambio per arrivare al miglior marcatore delle ultime tre stagioni, James Harden. Kevin Durant (terzo, 65,2 milioni), Harden (quinto, 50 milioni) e Kyrie Irving (ottavo, 43 milioni) sono un trio costoso, che fa però dei Nets i favoriti per la vittoria del titolo assieme ai Lakers.

Si stima che i dieci giocatori più pagati guadagneranno un totale di 558 milioni di dollari, tra stipendi e sponsorizzazioni, nella stagione 2020-21. Una cifra sostanzialmente invariata rispetto a un anno fa, con un 44% dei guadagni provenienti da fonti extra-sportive. Ci sono buone probabilità che tutti entreranno nella classifica dei 20 atleti più pagati al mondo, pubblicata da Forbes ogni anno a giugno.

La classifica dei 10 giocatori Nba più pagati

#10 | Damian Lillard

Squadra: Portland Trail Blazers
Guadagni totali: 39 milioni di dollari
Stipendio: 25 milioni
Sponsorizzazioni: 14 milioni

#9 | Chris Paul

Squadra: Phoenix Suns
Guadagni totali: 40,1 milioni
Stipendio: 33,1 milioni
Sponsorizzazioni: 7 milioni

#8 | Kyrie Irving

Squadra: Brooklyn Nets
Guadagni totali: 43 milioni
Stipendio: 26 milioni
Sponsorizzazioni: 17 milioni

#7 | Klay Thompson

Squadra: Golden State Warriors
Guadagni totali: 43,3 milioni
Stipendio: 28,3 milioni
Sponsorizzazioni: 15 milioni

#6 | Giannis Antetokounmpo

Squadra: Milwaukee Bucks
Guadagni totali: 49 milioni
Stipendio: 22 milioni
Sponsorizzazioni: 27 milioni

#5 | James Harden

Squadra: Brooklyn Nets
Guadagni totali: 50 milioni
Stipendio: 33 milioni
Sponsorizzazioni: 17 milioni

#4 | Russell Westbrook

Squadra: Washington Wizards
Guadagni totali: 58,1 milioni
Stipendio: 33,1 milioni
Sponsorizzazioni: 25 milioni

#3 | Kevin Durant

Squadra: Brooklyn Nets
Guadagni totali: 65,2 milioni
Stipendio: 31,2 milioni
Sponsorizzazioni: 34 milioni

#2 | Stephen Curry

Squadra: Golden State Warriors
Guadagni totali: 74,4 milioni
Stipendio: 34,4 milioni
Sponsorizzazioni: 40 milioni

#1 | LeBron James

Squadra: Los Angeles Lakers
Guadagni totali: 95,4 milioni
Stipendio: 31,4 milioni
Sponsorizzazioni: 64 milioni

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