Moley robotics robot cucina
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Il futuro è servito: arriva il robot-chef. Ma costa 300mila dollari

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A chi gli fa notare che il suo robot da cucina ha un costo superiore a quello medio di una casa, il ceo di Moley robotics, Mark Oleynik, risponde: “In effetti non è un prezzo popolare, ma questa tecnologia si rivolge ad appassionati, professionisti e early adopter. Il prezzo è una conseguenza di questo posizionamento”. Pensando al domani, però, rassicura: “I prezzi saranno ridotti in modo significativo nel tempo, con la crescita del volume di produzione, l’efficienza e le economie di scala”.

A scavare un po’ meglio, tuttavia, si capisce che questa azienda pattina sul burro. Ha speso infatti 10 milioni di sterline in sei anni per ricerca e sviluppo, di cui una buona parte rappresentata da soldi pubblici attinti dal fondo governativo inglese Innovate Uk.

Chi è il ceo di Moley robotics

Mark Oleynik è un ingegnere informatico che si è specializzato come sviluppatore di software, quando aveva solo 17 anni, presso l’Istituto di fisica nucleare di Leningrado. Ha lavorato quindi in startup sanitarie, ma l’idea di meccanizzare la cucina lo ha affascinato e tormentato per anni, fino alla fondazione di Moley nel 2016.

L’idea di marketing si basa sul fatto che la pandemia, coi ristoranti chiusi, costringe le persone a cucinare in casa, oppure ad accontentarsi della pizza consegnata dai rider. Da qui l’idea di portare tra le mura domestiche una tecnologia e un hardware che si basa su due braccia con dita prensili che spaziano nell’area compresa tra lavandino, frigo e dispensa. 

Il robot non inventa nulla di nuovo, ma esegue all’infinito i gesti eseguiti da un’équipe di cuochi, filmati e inseriti nella memoria di Moley.

Un giro d’affari di 16 miliardi di dollari

Secondo il World robotics reportil mercato dei robot vale 16,5 miliardi di dollari. Nel corso dell’ultimo anno sono stati consegnati circa 500mila pezzi, con una crescita del 6% sull’anno precedente. La stima per il periodo 2020-2022 è di un incremento medio annuo del 12%. I mercati che fanno più volume sono Cina, Giappone, Stati Uniti, Corea del Sud e Germania.

Per aggiungere valore alla cucina robotica, concetto che suona molto freddo e privo di appeal, Moley ha messo sotto contratto Tim Anderson, vincitore dell’edizione britannica di MasterChef nel 2011. Anderson, affiancato da un team di colleghi, ha messo a punto una serie di ricette che completano i menu digitali, che comprenderanno oltre 5mila ricette. I prototipi del robot-chef sono stati presentati a fiere internazionali specializzate. 

Qualcuno solleva dubbi sulla precisione del robot in situazioni delicate. “È in grado di rompere un uovo, un compito sottile e complesso per un robot”, replica Oleynik. Sbucciare una patata, invece, resta un compito impossibile per le dita meccaniche, per quanto precise. Una cucina Moley completamente funzionante sarà esposta come demo per il pubblico in uno showroom di West London.

Il concorrente Flippy

Intanto è annunciata per la primavera l’apertura in Illinois di un ristorante in cui lo chef viene sostituito da un robot. Il locale servirà ricette in arrivo da tutto il mondo per puntare a una clientela multietnica, e alla base del software di gestione ci sono discrete dosi di intelligenza artificiale. Il robot sarà in grado di svolgere compiti come preparare ingredienti, utilizzare pentole e utensili e pulire i piatti. Ma il grande limite dei robot, per fortuna di noi umani, è la totale incapacità di creare nuove ricette che abbiano senso: possono eseguire all’infinito la semplice ricetta di un pancake, ma non inventeranno mai una crêpe in sostituzione del pancake stesso.

Sul mercato si sta facendo strada anche il prototipo Flippy, prodotto da Miso robotics: un co-bot, vale a dire un robot che collabora con l’uomo, affiancandolo e prendendosi carico dei lavori più ripetitivi. Flippy integra una tecnologia di machine learning che gli permette di imparare più cose stando davanti ai fornelli e soprattutto di imparare dagli errori che commette nell’esecuzione delle ricette. 

Questo robot è dotato di un solo braccio e può lavorare davanti a una griglia o a una friggitrice. La catena di hamburger White Castle ha annunciato che testerà Flippy nella sua catena di fastfood.

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