Secondo quanto emerge dal documento realizzato da Bankitalia, gli indicatori forniti dal social media fondato da Jack Dorsey (catturati tramite tecniche di machine learning e analisi testuali), hanno un potere di previsione superiore a tutte le altre aspettative di inflazione mensili disponibili.
Questo perché, oltre a cogliere nel migliore dei modi la dinamica delle aspettative sull’evoluzione dei prezzi, riescono a produrre risultati in tempo reali molto più accurati rispetto a quelli prodotti da altri strumenti di mercato (come i contratti swap su titoli collegati all’inflazione o le stime rilasciate mensilmente dall’Istat).
Effettuata su una serie di tweet effettuati in lingua italiana pubblicati tra il 1 giugno 2021 e il 31 dicembre 2019 e contenenti una delle quattro parole chiave selezionate dai ricercatori (strettamente legate a ‘inflazione’, ‘prezzi’, ‘dinamica prezzi’), la ricerca ha tenuto conto di 11,1 milioni di tweet che via via sono stati “puliti” – grazie a strumenti di machine learnig – per eliminare annunci pubblicitari o tweet che per esempio usano la parola inflazione, ma in un altro contesto.
“I nostri indicatori basati su Twitter hanno dato vita a input corretto, perché riflettono le convinzioni di individui ben informati e aspettative lungimiranti”, affermano i quattro autori dello studio. “Non essendo collegata specificamente a nessun paese, può essere utilizzato e replicato in diversi casi. Questi vantaggi rendono Twitter una possibile potente fonte da cui estrarre le aspettative”.
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