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Twitter può misurare le aspettative di inflazione. Lo studio di Banca d’Italia

Da contenitore e diffusore di news a termometro per misurare le aspettative di inflazione dei consumatori. Può essere questo, secondo uno studio di 113 pagine diffuso oggi da Banca d’Italia, il nuovo ruolo di Twitter all’interno dell’economia mondiale.

Secondo quanto emerge dal documento realizzato da Bankitalia, gli indicatori forniti dal social media fondato da Jack Dorsey (catturati tramite tecniche di machine learning e analisi testuali), hanno un potere di previsione superiore a tutte le altre aspettative di inflazione mensili disponibili.

Questo perché, oltre a cogliere nel migliore dei modi la dinamica delle aspettative sull’evoluzione dei prezzi, riescono a produrre risultati in tempo reali molto più accurati rispetto a quelli prodotti da altri strumenti di mercato (come i contratti swap su titoli collegati all’inflazione o le stime rilasciate mensilmente dall’Istat).

Effettuata su una serie di tweet effettuati in lingua italiana pubblicati tra il 1 giugno 2021 e il 31 dicembre 2019 e contenenti una delle quattro parole chiave selezionate dai ricercatori (strettamente legate a ‘inflazione’, ‘prezzi’, ‘dinamica prezzi’), la ricerca ha tenuto conto di 11,1 milioni di tweet che via via sono stati “puliti” – grazie a strumenti di machine learnig – per eliminare annunci pubblicitari o tweet che per esempio usano la parola inflazione, ma in un altro contesto. 

“I nostri indicatori basati su Twitter hanno dato vita a input corretto, perché riflettono le convinzioni di individui ben informati e aspettative lungimiranti”, affermano i quattro autori dello studio. “Non essendo collegata specificamente a nessun paese, può essere utilizzato e replicato in diversi casi. Questi vantaggi rendono Twitter una possibile potente fonte da cui estrarre le aspettative”.

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