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Smart Mobility

Stazioni di ricarica e colonnine: la strategia di ABB per sostenere la mobilità elettrica

Antonio De Bellis, e-mobility lead manager di ABB Italia. (Courtesy ABB)

Articolo tratto dal numero di febbraio 2021 di Forbes Italia. Abbonati!

Il futuro è elettrico, ma il know-how e le competenze vengono dal passato, e dall’intuizione di manager e imprenditori visionari. È questa la storia di ABB, leader nella mobilità elettrica in tutti gli ambiti, che in Italia affonda le sue origini in Tecnomasio Italiano Brown Boveri, divenuta ABB Tecnomasio, società che alla fine del XIX secolo realizzava motori elettrici e generatori di corrente per mezzi di trasporto. Sono passati oltre cento anni e l’ambizione di rivoluzionare i sistemi di mobilità si è evoluta secondo le nuove tecnologie. Oggi ABB è uno dei maggiori player dell’energia, robotica e nell’automazione con oltre 110mila dipendenti in oltre cento Paesi. Nell’ambito della mobilità elettrica, la società si è specializzata in sistemi di ricarica, dai wallbox per ambito residenziale alle colonnine, fino alle potenti stazioni di ricarica rapida in corrente continua. Un settore che oggi cresce anche in Italia, dove nel 2020 le immatricolazioni di auto elettriche sono aumentate del 150%, secondo lo Smart Mobility Report del Politecnico di Milano. Il paradigma elettrico oggi è declinato in tutta la mobilità aumentata: non si tratta solo di auto elettriche ma di un sistema di elettrificazione della mobilità che riguarda i trasporti pesanti, i veicoli commerciali, i bus e pullman elettrici urbani e extraurbani.

È di questa idea Antonio De Bellis, e-mobility lead manager di ABB Italia e membro del Comitato direttivo di Motus-E, prima associazione in Italia costituita per sostenere il cambiamento verso la mobilità elettrica. 

Il traguardo delle emissioni zero è complesso da raggiungere, ma la mobilità elettrica può contribuire a farlo. Quale strada state percorrendo?
È un traguardo complesso ma non impossibile, oggi le tecnologie consentono di mettere insieme diversi tasselli di un puzzle per un percorso che conduce all’obiettivo. L’abbiamo intrapreso nelle nostre fabbriche, dove applichiamo per primi i prodotti ABB. In Germania abbiamo realizzato il primo sito produttivo a impatto energetico pari a zero, grazie all’uso di fonti rinnovabili e di trasporto sostenibile. Il progetto si chiama Mission Zero. In Italia è stato avviato lo stesso percorso nell’impianto a Dalmine, a Bergamo, dove è stato installato un sistema di condizionamento il cui consumo energetico è bilanciato dalla generazione locale fotovoltaica e dai sistemi intelligenti di distribuzione elettrica.

Che ruolo gioca la mobilità nella trasformazione verso un ecosistema più sostenibile?
Nella strategia Mission Zero la mobilità elettrica è un tassello fondamentale. Si raggiunge la vera sostenibilità utilizzando non solo veicoli elettrici, ma privilegiando l’energia di ricarica generata da fonti rinnovabili o in modalità che nel complesso risultino più efficienti e sostenibili. Ovvero, anche quando l’energia non proviene da fonte rinnovabili, l’elettrico risulta più efficiente in termini di gestione e controllo delle emissioni. 

Ci sono altri miti da sfatare che riguardano la mobilità elettrica? 
Le argomentazioni tipicamente usate dai detrattori sono la carenza e insufficienza dell’energia elettrica e delle reti di distribuzione nel gestire uno scenario con molte auto elettriche. Considerando che non è tecnicamente fattibile la conversione di tutto il parco mezzi in elettrico, semplicemente per limiti lato offerta (la capacità di produzione delle fabbriche) e domanda (capacità di spesa del mercato), ci sono i tempi per poter gestire in sicurezza l’introduzione delle infrastrutture e quant’altro richiesto. Bisogna però non tergiversare, per non rischiare di incrementare il divario che si è creato con altri Paesi europei. 

Che opportunità economiche vede per l’Italia in questo settore?
Molte aree oggi inutilizzate potrebbero essere riconvertite per impianti rinnovabili, con un limitato impatto ambientale, generando opportunità occupazionali e di business. Il settore automotive vanta competenze di eccellenza che possono essere trasformate con adeguati piani industriali e di formazione. Pochi sanno che la maggior parte delle 17mila colonnine di ricarica elettrica veloci installate nel mondo, sono prodotte in Italia, nella nostra fabbrica dove si costruisce anche l’elettronica, producendo i circuiti, il cuore intelligente dei sistemi di ricarica. Abbiamo annunciato un investimento da oltre 30 milioni di dollari per un nuovo stabilimento a San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, che fungerà da centro di eccellenza globale e sito produttivo per le infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici. In Italia, con le giuste capacità imprenditoriali e manageriale, è possibile essere competitivi a livello mondiale. Infine, c’è spazio per il terziario, come la possibilità di creare servizi associati alla ricarica: rifornire un veicolo elettrico diviene uno spazio temporale dove poter associare nuovi servizi, molti ancora da immaginare.

Che ruolo gioca la società nella trasformazione verso trasporti e processi più smart? 
Le trasformazioni che viviamo hanno avviato un processo che mira a farci vivere meglio e più rispettosi dell’ambiente e di tutti noi. Grazie alla digital transformation e all’attenzione verso la sostenibilità ci comportiamo in modo diverso: stiamo diventando smart people, provando a gestire in modo più intelligente il nostro tempo, le risorse del nostro pianeta, i nostri consumi. Oggi vediamo un’esplosione del commercio online. Un effetto è l’aumento dei trasporti, specialmente quelli da ultimo miglio: l’uso di mezzi più sostenibili per trasportare le merci diventa pertanto un obbligo. 

Perché oggi un’azienda dovrebbe voler investire in flotte elettriche?
C’è una questione di sostenibilità e di convenienza economica. I mezzi elettrici, se integrati in un concetto di energia sostenibile, possono rappresentare un giusto complemento per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni o di impatto proattivo per quanto riguarda il costo energetico. 

Oltre al mezzo ci vuole l’infrastruttura di ricarica: qual è la vostra strategia?
Il nostro portafoglio di sistemi di ricarica è ampio e con continue novità. Deve essere così per rendere disponibili al mercato i tasselli che consentono a ciascuno di intraprendere il suo percorso di elettrificazione dei mezzi e la propria Mission Zero, cogliendone i benefici, passo dopo passo. Disporre di tecnologie flessibili e digitali consente di rispondere a nuove esigenze, sviluppando soluzioni che portano reti elettriche più efficienti, resilienti e intelligenti, migliorando il futuro nostro e del Pianeta. 

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