Under 30

L’under 30 che ha portato in Italia Nextdoor, l’app che connette i vicini di casa

Amedeo Galano, head of marketing di Nextdoor per l’Italia

Articolo tratto dal numero di febbraio 2021 di Forbes Italia. Abbonati!

Dalla generazione dei weekend all’estero a quella che riscopre i valori del proprio quartiere. È una delle conseguenze causate dalle restrizioni legate all’emergenza del coronavirus: l’impossibilità di viaggiare all’estero, o anche più semplicemente di percorrere lunghe distanze all’interno di una stessa regione, ci hanno fatto capire quanto possa essere ricco di idee, di risorse e tutto ciò che ci circonda nel raggio di pochi metri. Una filosofia che l’app Nextdoor, una vera e propria piazza digitale che consente ai vicini di casa di connettersi, condividere idee e organizzare attività nella vita reale, aveva introdotto già da tempo. A portare in Italia la startup fondata a San Francisco è stato Amedeo Galano, classe 1994, nel 2019.

La sua carriera professionale è cominciata fondando The Healthy Clubbing, con la quale si occupava di organizzare eventi musicali e artistici a Vicenza dove è nato. Successivamente, dopo un’esperienza di volontariato in Brasile, si è trasferito a Copenhagen. Lì ha completato un master in Strategic market creation alla Copenhagen Business School, mentre ha lavorato per due anni in Digiseg, una startup che applica intelligenza artificiale sulla collezione di dati. Di seguito, si è spostato ad Amsterdam, dove ha vissuto per altri due anni, alternando visite settimanali a Milano, coprendo il ruolo di head of marketing per Nextdoor Italia. “Vuol dire gestire la crescita e lo sviluppo dell’app in Italia, seguendo quelle che sono metriche riguardanti growth, retention e monetization di Nextdoor.”, racconta. “Assieme al mio team, settiamo obiettivi, creiamo e sviluppiamo campagne creative, proponiamo nuove features, le testiamo e cerchiamo di far in modo di rispondere alle esigenze della nostra comunità. Essere head of marketing significa avere una vision chiara di ciò che è, e ciò che sarà, Nextdoor in futuro”. 

Grazie al suo lavoro, in Italia è nata una comunità di centinaia di migliaia di persone: “Credo sia un grandissimo obiettivo professionale. Di sicuro, questo comporta delle responsabilità immense, ma non ho mai avuto paura di mettermi in gioco”. Tra le novità più importanti introdotte dall’app, c’è la ‘mappa della solidarietà’, lanciata qualche mese fa. La funzionalità consiste in una feature live, capace di stimolare conversazioni reali, per risolvere problemi concreti, durante la pandemia. “Abbiamo deciso di continuare a lasciare live la feature in modo da stimolare la creatività anche durante il post-covid, perchè crediamo che sia uno dei pilastri di Nextdoor e in sé della vita di vicinato”, spiega. Durante l’emergenza Covid le persone hanno sicuramente riscoperto il valore dei vicini di casa. C’è stato un aumento esponenziale dell’utilizzo dell’app, e soprattutto di parole chiave come ‘aiuto’ o ‘supporto attività commerciali locali’ nei mesi caldi della pandemia. In un mondo iper globalizzato, le persone si sono abituate in uno stato di iper connettività, dimenticando tuttavia la purezza e la semplicità di un semplice ‘ciao’. “Vivere in uno stesso quartiere comporta delle responsabilità civiche ma anche dei vantaggi, tra cui una maggiore accessibilità alla socialità: è più semplice trovare amici se vivono vicino a te. Il valore delle piccole cose è stato riscoperto durante il periodo di confinamento domiciliare. Specialmente in una forte economia del tempo, dove qualsiasi minuto conta, la distanza ridotta è un vantaggio notevole quando vogliamo socializzare, e Nextdoor offre il medium perfetto”. 

Amedeo dice di essere un appassionato di musica, tecnologia e politica, e che prova “una sensazione di sconforto” quando non è a conoscenza di qualcosa. Da otto mesi si è trasferito a Barcellona, dove sta lavorando full remote per Nextdoor e per un nuovo progetto: Levels Up. “Assieme ad altri giovani imprenditori abbiamo lanciato questo nuovo fondo di investimenti specializzato in early stage startup”, racconta. “Il mio sogno è quello di offrire la mia esperienza e le mie skills a startup innovative che lo necessitano e aiutarle a crescere”. 

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