Elon Musk Starlink
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La promessa di Elon Musk: “L’internet satellitare di Starlink raddoppierà la velocità entro il 2021”

Elon Musk Starlink
(foto Alex Wong/Getty Images)

Elon Musk rovinò un pomeriggio a Jeff Bezos quando SpaceX firmò un accordo con Microsoft per permettere ad Azure – la piattaforma cloud della società fondata da Bill Gates – di integrare i suoi servizi con l’internet satellitare globale a banda larga garantito da Starlink. Adesso rischia di rovinare anche i progetti degli operatori delle reti 5G che hanno pagato miliardi per ottenere le licenze. Musk ha infatti l’occasione di entrare nel mercato delle reti ultraveloci: un settore che, secondo uno studio di Ericsson, varrà 31mila miliardi di dollari entro il 2030.

Come riporta il sito PcMag, tutto nasce da un tweet, come spesso accade nel mondo del miliardario di origine sudafricana. Anthony Iemole, uno degli abbonati al servizio di Starlink, pubblica la foto della sua parabola di ricezione in mezzo nella neve e dice che la sua velocità di download è di 130 Mbps (megabit al secondo).

Risponde Musk: “La velocità offerta da Starlink raddoppierà fino a 300 Mbps e la latenza scenderà a 20 millisecondi entro quest’anno”.

In parole semplici, significa che la connessione offerta Starlink si pone quasi sullo stesso livello delle reti 5G, che attualmente, a Milano e Roma, arrivano, secondo vari test sul campo, a picchi in download di 350 Mbps. Numero che si sgonfia se si guarda la media giornaliera, che è tra i 150 e i 200 Mbps. Secondo gli studi di OpenSignal, negli Stati Uniti è stata raggiunta la velocità di 1,8 Gbps (gigabit al secondo), in Svizzera quella di 1,1 Gbps. Rispetto al 4G, un grande salto in avanti. 

Ma perché Musk nel suo tweet parla di latenza? In settori come la guida autonoma e la telemedicina, nel futuro dell’Internet of things, sarà fondamentale ridurre il ritardo nella connessione degli oggetti, per evitare incidenti di vario genere.

Il piano di Elon Musk

In teoria, nulla vieta a Elon Musk di proporre i servizi di Starlink ad aziende e governi (Microsoft Azure è stata scelta dal Pentagono come fornitore ufficiale di servizi in cloud) in alternativa ai servizi 5G. In più, la copertura offerta da Starlink non ha limiti geografici. Potrebbe, cioè, arrivare in ogni angolo del pianeta finora escluso dalla rete.

Il lavoro per incrementare la velocità di download prosegue in contemporanea al lancio di nuovi satelliti.  Quelli in orbita, al momento, sono circa mille e offrono il servizio a una zona che copre il nord degli Stati Uniti e parte del Canada. Il piano industriale di Starlink è molto ambizioso. E malgrado alcuni incidenti, Musk conta di mettere in cielo decine di migliaia di satelliti che, a regime, potranno offrire una velocità di download 10 Gbps. Un kolossal di Hollywood potrà essere scaricato in pochi secondi.

Dove sarà disponibile l’internet satellitare

La sfida che ora aspetta Musk è il bilanciamento tra domanda e offerta. Se la prima dovesse esplodere, infatti, le forze attuali non sarebbero sufficienti ad assicurare il servizio ovunque. Starlink si è già registrata come fornitore di servizi internet in Italia, così come in Argentina, Austria, Australia, Brasile, Francia, Cile, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Germania, Grecia Irlanda, Filippine, Spagna e Sudafrica. Presto – ha annunciato SpaceX – il servizio sarà offerto in tutto i 50 stati americani.

Il Project Loon di Alphabet, che voleva portare internet anche negli angoli più remoti della Terra, è fallito ed è costato all’azienda centinaia di milioni di dollari. A renderlo obsoleto fu proprio Starlink, che ora rischia di rovinare i piani di altre grandi aziende.

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