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La rivincita dell’artigianato: le 5 imperdibili botteghe del gusto a Milano

di Fabiola Fiorentino

Supermercato o bottega? Presente in Europa sin dall’epoca dell’Antica Roma, l’allora denominata apotheca (in latino, “dispensa”) fiorisce dal XIII secolo in poi. I commercianti riempiono le strade mentre le botteghe, così come i mercati all’aperto, si trasformano in un fenomeno di stampo culturale. Poi arrivano l’industrializzazione e i supermarket, che cambiano il modo di fare spesa e spengono le luci sui piccoli negozi alimentari, presenti sul territorio da generazioni. Eppure, oggi, le botteghe alimentari sembrano essere tornate in auge. Con la limitazione degli spostamenti le famiglie stanno riscoprendo il gusto di fare la spesa vicino casa. Preferiscono la bottega di quartiere per acquistare pasta fresca, verdura o frutta, si riforniscono di spezie e cereali alla spina e vanno settimanalmente al macellaio di fiducia. E l’incremento record dell’11,2% delle vendite evidenziato da una ricerca dello scorso 2020 di Coldiretti ne è una dimostrazione.

Oggi, le botteghe alimentari sono macchine del tempo incastonate in edifici storici e scrigni di materie prime di alta qualità. Una trasformazione che vede risolta l’arte gastronomica. Vediamo quali sono secondo Forbes Italia le botteghe del gusto a Milano tra passato e presente.

  1. Giannasi dal 1967

Chi non ha mai assaggiato il pollo allo spiedo di Giannasi alzi la mano. Difficile credere che sia possibile. Giannasi porta a casa nostra il meglio della gastronomia con il suo amabile chiosco dal 1967. Dietro l’arte di Dorando Giannasi si cela una storia di sacrifici, amore per la cucina e rivalsa. Arrivato a Milano a soli 14 anni, ha reso la sua attività un punto cardine della cultura popolare milanese.

  1. Panificio Davide Longoni

Il panificio di Davide Longoni è un’istituzione nel cuore di Milano. L’arte del pane rivive in uno dei quartieri più frequentati della città, proprio come si faceva nell’antica Roma. Lievitazione naturale, grani antichi macinati a pietra e convivialità: tutti questi elementi coesistono per far rivivere al cliente un’esperienza di ritorno alle origini. Davide Longoni regala a Milano l’autenticità agricola.

  1. Macelleria Maggio dal 1920

La Macelleria Maggio, nata nel 1920, sorge in uno dei quartieri in via di sviluppo di Milano, Nolo. La storia di questa bottega alimentare vanta un nome che da sempre esprime il coraggio e la determinazione di una donna, Maria Maggio, che dopo la morte del marito portò avanti un’attività considerata all’epoca prettamente di stampo maschile. Oggi, grazie al lavoro straordinario di Francesco, nipote di Maria Maggio, Giuliana Marchetti, sua moglie, e Daniele, la macelleria è una colonna portante per la città meneghina.

  1. Terroir Milano

Terroir Milano non è la classica bottega alimentare di quartiere. Dietro il progetto c’è un obiettivo ancora più grande: riunire i piccoli produttori italiani e dar luce a prodotti di elevata qualità che purtroppo non possiamo trovare nei grandi supermercati. Gran parte del lavoro di questa piccola perla situa in via Macedonio Melloni, 33, a Milano, si concentra nella vendita di prodotti artigianali, biologici e dei Presidi Slow Food.

  1. La ravioleria Sarpi

La ravioleria Sarpi, situa nella zona Chinatown di Milano, forse più fra tutte rispecchia l’idea originaria di bottega alimentare. Un progetto interculturale nato nel 2015 che coniuga la sapiente arte dei ravioli cinesi alle materie prime italiane; come la carne della macelleria Sirtori, la farina di Mulino Sobrino e le uova di Bargero. La bottega ha una cucina a vista attraverso cui poter vedere la realizzazione artigianale dei ravioli. Lo street food che non puoi perderti.

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