Tecnologia

Cyber Security, le sfide del futuro: dallo smartworking all’AI

Lo smartworking probabilmente non modificherà la realtà in modo drastico come ci si aspettava nelle giornate di duro lockdown. Il lavoro da remoto farà parte in modo equilibrato del new normal e questo è un fatto.

Secondo i dati dell’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano, dal 2013 al 2019 la quota di lavoratori che lavorano da casa è quasi quadruplicata, passando da 150mila persone a 570mila. A ciò bisogna aggiungere l’apporto del lockdown. Secondo una ricerca pubblicata da Microsoft, in seguito all’emergenza sanitaria la quota di imprese italiane che ha adottato il lavoro flessibile è passata dal 15 per cento del 2019, al 77 per cento nel 2020. In ottica di ripresa, la percentuale potrebbe essere inferiore, ma lo smartworking farà parte del futuro.

La conseguenza di questo cambio di passo è che i dati delle aziende, sottoposti a connessioni lontane dalla struttura aziendale, possono risultare a rischio. A nulla vale la giustificazione di una connessione domestica: il pericolo è dietro l’angolo. Le soluzioni tuttavia esistono e mirano a tutelare sia il lavoratore, che l’azienda.

Di come è possibile avere questa protezione, ne parla Giulia Cabianca, senior advisor di Lutech nella prima puntata di Cyber Security Revolution. L’ospite del podcast targato Forbes, in collaborazione con Lutech e Cisco, analizza i rischi a cui questo nuovo stile lavorativo sottopone i dati aziendali e come è possibile proteggerli. Insomma uno sguardo ad un futuro, che è già presente.

Ed è cavalcando questo sguardo verso ciò che verrà, che il secondo appuntamento con Cyber Security Revolution si concentra sull’Intelligenza Artificiale. Il discorso non ha potuto non scardinare i pregiudizi attorno alla tecnologia in questione, passando al vaglio, sempre insieme a Giulia Cabianca, le problematiche etiche e i vantaggi della sua applicazione.

Quella dell’IA è anche, ma forse soprattutto, una scommessa. Nel 2018, secondo l’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, il valore dei progetti di IA ammontava a 85 milioni di euro. La percentuale di aziende era comunque esigua: appena il 12%.

Se sarà il processo di digitalizzazione nazionale ad aumentare la fiducia in questa tecnologia, non si può predire. Conoscerla, però, mette al riparo da pregiudizi e preoccupazioni che invece potrebbero inficiare la possibilità di giovare dei suoi numerosi vantaggi.

Forbes, con Lutech e Cisco, raccontano tutto questo, qui:

Ascolta “Cyber Security Revolution” su Spreaker.

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