Non esisteva ancora, nel mondo, una nave da crociera alimentata completamente a idrogeno. Ma sarà questione di tempo, e questo grazie all’intesa raggiunta da tre multinazionali italiane: la divisione Crociere del gruppo MSC, Fincantieri e Snam. La società proprietaria del terzo brand crocieristico più grande al mondo, uno dei più grandi gruppi cantieristici mondiali e uno dei principali operatori di infrastrutture energetiche hanno annunciato oggi la firma di un memorandum of understanding per valutare la progettazione e la realizzazione del primo modello che consentirebbe operazioni a emissioni zero in alcune aree.
I prossimi 12 mesi saranno cruciali, e vedranno le tre aziende studiare i fattori chiave relativi allo sviluppo delle grandi navi da crociera alimentate a idrogeno come l’organizzazione degli spazi a bordo per ospitare le nuove tecnologie H2 e le celle a combustibile, la definizione dei parametri tecnici dei sistemi di bordo, il calcolo dei potenziali risparmi sulle emissioni di gas serra e un’analisi tecnica ed economica della fornitura di idrogeno e delle relative infrastrutture.
Questo tipo di idrogeno “verde” ha un grande potenziale per contribuire alla de-carbonizzazione del settore marittimo, compresa la crocieristica: può essere prodotto infatti senza combustibili fossili, utilizzando energia rinnovabile per dividere l’acqua in un processo chiamato elettrolisi, quindi senza emissioni per tutto il suo ciclo di vita.
“Il trasporto marittimo”, dice Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, “oggi rappresenta circa il 3% delle emissioni di CO2 a livello globale. L’utilizzo dell’idrogeno può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo delle zero emissioni nette in questo settore così come in tutti quelli hard-to-abate. Snam è fortemente impegnata a favorire la mobilità sostenibile su strada, su rotaia e via mare attraverso azioni concrete che promuovano l’utilizzo di gas rinnovabili come l’idrogeno e il Bio-GNL”.
Nella stessa direzione anche la divisione Crociere del Gruppo MSC, impegnata a raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni per le operazioni della propria flotta entro il 2050 grazie a una serie di partnership con cantieri navali, fornitori, produttori e altre organizzazioni, oltre a investimenti mirati in differenti tecnologie e soluzioni per la propria flotta.
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