JB Straubel Redwood Materials
Smart Mobility

Il cofondatore di Tesla vuole creare un nuovo colosso delle batterie. Riciclando prodotti usati

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Redwood materials, un’azienda per il riciclo delle batterie creata dal cofondatore ed ex tech chief di Tesla, JB Straubel, intende andare oltre il solo recupero di materiali di valore dalle celle a ioni di litio e altri dispositivi elettronici usati. Vuole infatti investire più di un miliardo di dollari in uno stabilimento statunitense che produrrà i materiali necessari per le batterie dei veicoli elettrici.

La società di Carson City, nel Nevada, ha raccolto 700 milioni di dollari a luglio per incrementare il recupero di litio, cobalto, nichel e altri metalli. Ha fatto sapere con un post sul suo blog di avere in programma l’uso di prodotti riciclati per realizzare “materiali per batterie di precisione” che venderà alle aziende di celle agli ioni di litio. Redwood sceglierà un sito per la sua fabbrica nel 2022 e ha in mente uno stabilimento capace di produrre 100 GWh di materiale che finirà su un milione di veicoli elettrici all’anno entro il 2025. L’impianto impiegherà fino a mille persone e punta a quintuplicare la produzione annua entro il 2030.

“Redwood produrrà materiali strategici per batterie negli Stati Uniti.”, ha scritto JB Straubel, amministratore delegato e cofondatore, nel post. “Prima di tutto, fornirà lamine di rame per l’anodo e materiali attivi per il catodo ai partner produttori di celle per batterie. Intendiamo trasformare la supply chain delle batterie a ioni di litio, offrendo un approvvigionamento su larga scala di questi materiali, ottenuti da tutte le batterie riciclate a disposizione e potenziate con materiale estratto in modo sostenibile”.

Il piano della società coincide con la spinta dell’amministrazione Biden verso una netta espansione della produzione e della vendita di veicoli elettrici. Un’indicazione che fa parte di un più ampio sforzo per combattere il cambiamento climatico. Il raggiungimento dell’obiettivo dipende dalla capacità di incrementare la fornitura di materie prime estratte in tutto il mondo, dall’espansione della produzione di batterie negli Stati Uniti e dalla localizzazione della realizzazione dei componenti che finiscono nelle celle. Al momento, i materiali per anodo e catodo necessari alle celle sono prodotti principalmente in Asia, non negli Stati Uniti.

Redwood ha raccolto almeno 740 milioni di dollari dalla sua fondazione, nel 2017, e ha una valutazione di 3,7 miliardi, secondo Pitchbook. Utilizza processi proprietari per separare i materiali di base delle vecchie batterie e dei rifiuti elettronici ottenuti dai partner. Tra questi ci sono i produttori di batterie Panasonic ed Envision Aesc, il costruttore di bus elettrici Proterra ed Eri, il più grande riciclatore di rifiuti elettronici del Nord America.

Nel 2020 la società ha elaborato 10mila tonnellate di rifiuti nei suoi stabilimenti, che si trovano vicino alla Gigafactory di Tesla in Nevada. A luglio Straubel ha dichiarato a Forbes che la sua azienda “riciclerà vari gigawattora di materiale” quest’anno. Un gigawattora di materiale per batterie sarebbe sufficiente per un numero di veicoli elettrici compreso tra 10mila e 20mila, a seconda delle dimensioni delle batterie.

Durante i suoi anni in Tesla, JB Straubel è stato determinante nella supervisione del design delle batterie e dei motori, a partire dalla Roadster del 2008. Ha contribuito inoltre a creare e gestire l’enorme Gigafactory di Sparks, nel Nevada, la più grande fabbrica di batterie d’America. Ha lasciato Tesla alla fine del 2019.

“Per realizzare veicoli elettrici e prodotti per lo stoccaggio dell’energia completamente sostenibili e alla portata delle tasche delle persone, dobbiamo chiudere il cerchio alla fine del ciclo vitale delle batterie”, ha affermato Straubel. “Ciò significa non solo raccogliere e riciclare le batterie, ma anche andare oltre: raffinare appieno i materiali che recuperiamo e trasformarli ancora in materiali per le batterie, in modo da potere riutilizzare le stesse materie prime”.

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