Articolo tratto dal numero di settembre 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
Nel settore agroalimentare, spesso ci si ferma a una chiave di lettura ambientale. Ma la sostenibilità sociale ed economica sono altrettanto importanti, temi alla base della Cantina Produttori di Valdobbiadene, nata come cooperativa sociale nel 1952 per volontà di 129 contadini, quando il vino (e l’uva) non si riusciva a vendere. Una scommessa di rinascita: lavorare insieme per risollevare le sorti della comunità locale e del territorio. E una sfida economica: valorizzare le uve prodotte dai soci generando una giusta remunerazione. Proprio grazie a questo approccio la cantina conta oggi 600 soci. Un gioco di squadra, una forza che da sempre tutela il lavoro investendo in vigna e in cantina, fino ad avere uno stabilimento 4.0, con magazzino automatizzato degno delle maggiori aziende di distribuzione, e diventando una delle prime 50 aziende italiane del vino per fatturato. I numeri del successo? 165mila quintali di uve trasformate, 15 milioni di bottiglie distribuite (Italia 70%, estero 30% in 50 paesi) con un fatturato complessivo 2019 che ha sfiorato i 50 milioni di euro.
La sostenibilità ambientale riguarda invece il delicato aspetto di tutela del territorio, la fascia collinare che include Asolo e Conegliano, ai piedi delle Prealpi Trevigiane. Occupandosi da generazioni della cura di questa terra d’eccellenza, i soci hanno protetto un paesaggio unico, riconosciuto patrimonio dell’umanità Unesco. Coniugando sapientemente l’origine contadina con una visione imprenditoriale moderna e lungimirante, rappresentano un modello di vitivinicoltura sostenibile per i 1.000 ettari di vigneto, il 90% coltivato a Glera, il vitigno a bacca bianca per la produzione dei vini Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Asolo Docg e Prosecco Doc. Tutta l’uva coltivata è raccolta a mano, non solo quella destinata alla produzione di Cartizze e Rive, come previsto dal disciplinare, anche la Glera per il Prosecco Superiore Docg e per il Prosecco Doc, inclusi i terreni che consentirebbero la raccolta meccanica. La qualità dell’uva è valorizzata da una cantina ai massimi livelli tecnologici, che consente di esprimere la mission di qualità dei 600 soci produttori, certificata nel primo bilancio di sostenibilità, redatto con Trentino Green Network nel settembre 2020.
Con la vendemmia 2021 si porta a compimento la certificazione Sqnpi di tutti i 1.000 ettari, un percorso iniziato nel 2019 con i soci della denominazione Asolo, proseguita l’anno dopo aggiungendo la certificazione per la denominazione Valdobbiadene Docg con vigneti nei territori di eccellenza (Rive e Cartizze), e portata a termine quest’anno con i restanti soci. Proprio nel corso del 2021 sono apparse le prime etichette di Valdobbiadene Superiore Docg certificate Sqnpi, con il logo della piccola ape. Tra queste, un’etichetta particolare, l’Uvaggio Storico Val D’Oca, la società interamente controllata che distribuisce tutti i vini della cantina. Si occupa della promozione e dell’e-commerce e della linea dedicata al canale dei consumi fuoricasa; mentre l’azienda è presente in gdo con il brand Cantina Produttori Valdobbiadene. Un Prosecco Superiore Docg dal sapore antico, frutto di un progetto di nicchia portato avanti con 6 dei 600 soci viticoltori per valorizzare vigneti in cui erano ancora presenti vitigni autoctoni che si stavano perdendo, ma che in passato venivano utilizzati per produrre il prosecco: Verdiso, Perera e Bianchetta Trevigiana.
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