Dal passato al futuro. La Ferrari Testarossa trova nuova vita tra le sapienti mani delle Officine Fioravanti di Caldredio (CH) trasformandosi in una supercar aggiornata ai tempi moderni. Esteticamente fedele alle linee originali di Pininfarina, sotto pelle è stata rivoluzionata con un nuovo motore 12 cilindri boxer da 510 Cv che gira fino a 9.000 giri, barre antirollio regolabili su sei posizioni, ammortizzatori Öhlins regolabili elettronicamente, impianto frenante Brembo GT3 Racing con ABS e controllo di trazione, nuovo scarico in titanio e interni rifiniti con materiali di prima scelta e cura artigianale, per un peso complessivo alleggerito di 130 kg. Quella presentata sui moli del porto commerciale di La Spezia rievocando scenari alla Miami Vice è la prima Testarossa restomod realizzata da Tusco Cavalli (CEO) e il suo team a Torino a dimostrazione che un capolavoro del passato può diventare una supercar moderna da oltre 320 km/h lasciando intatto il fascino estetico di un capolavoro degli anni ‘80 uscito dalla matita di Pininfarina.
Sono potenzialmente oltre 4.500 le Testarossa prodotte della prima serie (1986-1992, ruote monodado e monospecchio retrovisore e ruote a 5 bulloni e doppio specchietto) che potrebbero essere aggiornate con le tecnologie del XXI secolo dalle officine piemontesi della società svizzera, oltre la metà delle circa 9.000 Testarossa prodotte in tutto da Ferrari.
I famosi cerchi monodado della Testarossa sono ora da 17” davanti e 18” dietro, ma mantengono l’inconfondibile stile dell’originale e calzano moderni pneumatici Michelin Pilot Sport 4S o Pirelli Trofeo R. Il 12 cilindri di 4.9 litri è stato completamente rivisto per passare dai 390 a 510 Cv grazie all’iniezione diretta di benzina che ha anche permesso di aumentare il regime massimo di rotazione passato da 6.000 a 9.000 giri/min. Due le mappature e 12 le regolazioni possibili di ABS e controllo di trazione selezionabili dai ammettono posti nel tunnel centrale in un apposito pannello in alluminio anodizzato nero ricavato dal pieno. L’assetto è stato ribassato di due centimetri e anche la seduta è più bassa di un paio di centimetri per abbassare il baricentro della vettura è migliorarne l’handling già modernizzato dalla geometria delle sospensioni completamente ripensate e al camber delle ruote.
Non manca una radio Bluetooth con estetica retró e funzioni moderne (Apple CarPaly e Android Auto) collegata ad un telefono cellulare Motorola d’epoca per un tuffo nel passato in vero stile anni ‘80. Tutti i rivestimenti interni sono stati rifatti in metallo al posto della plastica originale e foderati in morbida pelle, la stessa dell’apposito set di valigie da caricare nel bagagliaio anteriore foderato in moquette ton sur ton. C’è pure un sistema di sollevamento dell’anteriore per superare più agilmente dossi e rampe senza rovinare lo spoiler anteriore e il nuovo fondo piatto, ottimizzato aerodinamicamente. Non mancano prese USB e USB-C per ricaricare lo smartphone.
La Testarossa by Officine Fioravanti è un sogno che riporta in vita un mito senza tempo che può ora sfidare le più moderne supercar. Per realizzarlo servono non meno di 300.000 euro, ma bisogna prima procurarsi una Testarossa, le cui quotazioni partono dai 60-70 mila euro a seconda delle condizioni. In funzione delle specifiche scelte dal cliente, l’assegno da staccare in favore delle Officine Fioravanti per trasformare la Testarossa in auto moderna può lievitare anche oltre il mezzo milione per passare dalla sola apparenza, all’apparenza con tanta sostanza.
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