Quella di Olio Intini è una storia d’amore che da quattro generazioni contribuisce alla valorizzazione di un territorio suggestivo e ricco di possibilità tra Alberobello e la Valle d’Itria, in Puglia. Pietro Intini è la mente e il cuore di questa realtà che attraverso tecniche moderne, studio, tanta passione e una rigorosa selezione di materie prime porta avanti un progetto nato dai sacrifici e dalla determinazione del nonno Pietro.
L’olio extravergine di oliva Intini è oggi uno dei migliori al mondo: “I miei primi ricordi risalgono al periodo in cui avevamo il frantoio nel centro storico di Alberobello. Durante il periodo natalizio si trasformava in qualcosa di magico. Ancora oggi, la nostra vita è dettata dal ritmo degli ulivi, dalla raccolta, dalla trasformazione e dalla produzione del nostro olio”, racconta Pietro Intini.
La sua storia è parte di un racconto più ampio che prende vita circa un secolo fa. Il primo frantoio nasce per mano del nonno Pietro che dopo la Seconda Guerra Mondiale decise di investire tutti i suoi risparmi nella cantina di un trullo di Alberobello. “La passione per fare un prodotto di eccellenza è nata, poi, col tempo. Sono una persona curiosa e cerco di investire le mie energie, così come ha fatto mio nonno all’epoca, nell’apprendere tecniche, tecnologie e saperi riguardanti l’arte dell’olio”.
Già dai primi anni 2000, Pietro rivoluziona, dopo un’esperienza all’estero, tutto il processo di lavorazione dell’olio Intini introducendo le più recenti tecnologie olearie. Diventa negli anni anche assaggiatore professionista di olio e sommelier di vino, tecnico di frantoio, capo panel ed esperto di tecniche di potatura e gestione del suolo. Traguardi che lo portano a curare un prodotto che non sia soltanto un olio, ma un’eccellenza per il gusto e la salute. Un’eccellenza confermata anche dai numerosi premi vinti nel tempo e dai riconoscimenti ottenuti. Tra i più importanti solo nel 2021: il premio di Miglior olio Puglia assoluto 2021 per Airo – Associazione internazionale ristoranti dell’olio per il monocultivar Cima di Mola, Miglior monocultivar d’Italia Gambero Rosso nella guida “Oli d’Italia 2021” per il monocultivar Olivastra, Best of Italy olive Japan 2021 per il biologico bio e l’inserimento tra le 100 eccellenze italiane 2021 di Forbes Italia.
Da anni, Pietro combatte il falso Made in Italy per portare sul mercato un olio italiano di qualità, dalle caratteristiche organolettiche precise e rintracciabili anche durante la degustazione. Il suo olio è tradizionale, blend, monocultivar o biologico. Ognuno di questi con profumi più o meno intensi e gusti decisi e variegati. “Vogliamo che il consumatore sappia che l’olio extravergine di oliva per essere tale deve essere privo di difetti. Lavoriamo ogni giorno per questo e per introdurre anche i più giovani a un uso consapevole e salutistico del nostro prodotto. Perché il nostro olio non è solo olio, ma fa pure bene alla salute”.
L’olio extravergine di oliva è ciò che oggi si definirebbe un superfood: ricco soprattutto di vitamina E e antiossidanti. “La gente spesso confonde il retrogusto piccante o amaro di un olio definendolo non buono per il corpo. Ma è proprio il contrario: più un olio è ricco di note amare e piccanti, e dunque di sostanze polifenoliche, più è un olio di pregio”. Da qui è nata quindi l’idea di aprire sul sito web la rubrica “Non è tutto olio quello che luccica”, interamente dedicata al mondo dell’olio e ai suoi falsi miti, curata da Paola Sgobba, giornalista e moglie di Pietro Intini. “Volevamo dare un nuovo modo di comunicare il mondo dell’olio, spesso frainteso. Abbiamo cercato di scardinare i luoghi comuni e fornire input sempre nuovi e precisi”, spiega Sgobba. Un impegno volto non soltanto alla valorizzazione del territorio pugliese per la produzione di olio in Italia e nel mondo, ma alla completa metamorfosi di un prodotto, da sempre ritenuto un ornamento ma che con la famiglia Intini è diventato un vero e proprio stile di vita.
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