Responsibility

Innovazione e welfare secondo Paola Veglio, leader appassionata nel settore dell’automazione industriale

Protagonista internazionale nel settore dell’automazione industriale grazie a una importante attività di ricerca e al rapporto con le università e ai riflettori puntati sull’occupazione giovanile per evitare lo spopolamento del territorio. Un’azione di responsabilità sociale fortemente legata al modello di business.

Paola Veglio ha difeso con le unghie e i denti la realtà industriale eredita dal papà e grazie al suo impegno anche nel welfare è diventata leader in Europa. Donna a capo di un’impresa operante nell’automazione industriale, da sempre lotta tra mille difficoltà logistiche per restare a produrre a Cortemilia, paesino di 2300 abitanti nell’alta Langa. Cn lei alla guida, Brovind è diventata una realtà internazionale con un reparto di ricerca e sviluppo d’eccellenza: “Donna, in un ambiente metalmeccanico, con un cognome pesante, la testa dura e sognatrice” racconta Paola Veglio. “Ho iniziato a lavorare in azienda mettendo la resina nelle sonde dei controller. Non è stato facile, ho avuto per anni non i bastoni tra le ruote, ma dei veri e propri pali franchi. Mio padre mi ha sempre buttato nell’arena: arrangiati o muori! Un po’ di lividi me li sono portati a casa, ma anche tante soddisfazioni. Riuscire a scardinare porte chiuse è stato stimolante e fortificante”.

Paola Veglio ha una sua personale visione della leadership e dell’organizzazione aziendale. Classe 1979, studi al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica e una lunga gavetta prima di diventare amministratore delegato, la sua storia è lontana dallo stereotipo classico della donna in carriera. Evidenzia forte determinazione e impegno per la comunità, per lo sviluppo dell’azienda e per l’affermazione personale, in un settore ancora poco avvezzo alle figure femminili.

Quello dell’automazione industriale in Italia è uno dei settori più all’avanguardia e di grande prospettiva. Dopo un annus horribilis con meno 4.970 milioni di euro di produzione ed export in forte contrazione, il 2021 segna un nuovo passo per il mercato, con una crescita pari a circa seimila milioni di euro, trainata soprattutto dal recupero delle esportazioni e della domanda interna. Sulla scia, e grazie a Paola Veglio, Brovind ha intrapreso un percorso di crescita, passando da 39 addetti ai 160 attuali, con un aumento del fatturato da 5,4 milioni a 18 milioni di euro, ma anche un respiro internazionale, con l’apertura di una filiale in Brasile e l’inaugurazione entro i primi mesi del 2022 di una sede commerciale negli Stati Uniti.

L’azienda ha saputo attrarre nuovi talenti e conta un grande reparto di ricerca e sviluppo, per progettare soluzioni innovative e personalizzate, per rispondere alle mutevoli esigenze del mercato, in particolar modo alle richieste dei settori food, farmaceutico, automotive ed elettro-meccanico. “Crediamo molto nelle persone e investiamo energie per la loro formazione” dice Paola veglio. “Collaboriamo con gli istituti tecnici e le università per accogliere e formare gli studenti, offrire loro un lavoro tecnico-specialistico e rendere Cortemilia conosciuta soprattutto per l’enogastronomia e il turismo, un polo tecnologico attrattivo per le menti più brillanti”.

L’azienda è molto attiva anche a sostegno del welfare territoriale, attraverso un impegno quotidiano in supporto allo sport, all’istruzione, ai servizi e alla cultura. Brovind ha acquistato e sta ristrutturando un polo produttivo dismesso di 10.000 metri quadri a Cortemilia, per creare nuovo valore e lavoro. Inoltre ha partecipato e vinto un bando della Regione Piemonte per la realizzazione di un micronido interaziendale che ospiterà 16 bambini, con accesso agevolato in quanto a graduatoria e rette per i dipendenti aziendali, ma sarà aperto anche ai figli dei non dipendenti.

“Ci vuole coraggio a rimanere qui, in questo piccolo territorio di 2300 abitanti, tra mille difficoltà logistiche. Ma noi ci crediamo e sosteniamo le persone che vogliono restare. Dare e creare valore sono aspetti indispensabili per tenere viva la comunità; in cambio riceviamo impegno, entusiasmo e partecipazione, linfa vitale per continuare a fare meglio e guardare con ottimismo al futuro”. C’è un altro progetto che sta molto a cuore a Paola Veglio, e all’intera comunità, al quale si sta dedicando con determinazione, in qualità di Presidente del Comitato Promotore: Una Strada per le Langhe rappresenta a tutti gli effetti l’ultima vera e tanto attesa occasione per dare una svolta al territorio dell’Alta Langa. Da decenni i Comuni dell’area vivono enormi disagi a causa dell’assenza di adeguate vie di comunicazione. Tempi di percorrenza eccessivi, viabilità pericolosa, inquinamento, difficoltà di accesso ai principali centri abitati e alle strutture sanitarie, rappresentano un freno allo sviluppo sociale, economico, culturale e turistico, del tutto ingiustificato. “Molte persone sono scettiche, pensano che sia un progetto irrealizzabile” conclude Paola Veglio. “Ma io sono convinta che i limiti esistano solo nelle nostre teste e se non ci proviamo di sicuro non ce la faremo mai. Sono la prima a essere consapevole che recuperare i fondi necessari sarà una vera sfida, ma è un’urgenza non più procrastinabile. I nostri territori moriranno, se non troviamo il modo di ripopolare queste zone, dando servizi, potenziando le aziende presenti e collegandole con i grandi centri; lo dobbiamo ai nostri stupendi territori e alle persone che hanno deciso di viverci”.

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