Collette Divitto
Leader

La storia di Collette Divitto, la ragazza con sindrome di Down diventata imprenditrice dei biscotti

“Business is business”, si dice, e quando un’idea imprenditoriale trova i giusti incroci, ecco che, da semplice passione, si può trasformare in brillante operazione commerciale. Pronta a sfondare barriere e pregiudizi e a mostrare agli altri che sì, si può fare. In fondo, il riassunto della storia di Collette Divitto potrebbe essere tutto qui. Ma questo non renderebbe giustizia all’intuito e alla tenacia di questa donna nata in Connecticut, che ha trovato la propria dimensione negli affari a Boston. Questo, però, solo in un secondo momento. Dopo il bullismo subito al liceo e tanti “no” quando si è messa in cerca di un impiego al termine del college. La motivazione era più o meno sempre quella: “Non sei adatta”. Non per mancanza di competenze, ma perché affetta da sindrome di Down.

Certo, oggi molti di quelli che hanno detto “no” a Collette probabilmente si pentono. Ma forse era giusto che fosse lei a trovare la sua strada, senza perdere di vista la sua identità e le sue passioni. Proprio da una di queste – quella per la cucina e i biscotti, nata a quattro anni e alimentata con lezioni di pasticceria durante il liceo -, riporta Cbs, è nata Collettey’s Cookies. Una startup in rapida crescita che vende biscotti online e anche al TD Garden di Boston, il palazzetto dei Boston Celtics della Nba. Una delle squadre più vincenti del basket americano, così come vincenti sono anche i biscotti con gocce di cioccolato e cannella chiamati The Amazing Cookie, il prodotto più richiesto e popolare tra tutti quelli creati da Collette.

Colletty’s Cookies

Nata nel 2016, come ricorda la Cnbc, Colletty’s Cookies ha sede a Charlestown, nel Massachusetts. Dal suo lancio ha realizzato un fatturato di 1,2 milioni di dollari ed è riuscita a risultare redditizia, come confermato dall’azienda stessa, senza mai ricorrere a finanziamenti esterni. Ha 15 dipendenti, molti dei quali con disabilità. Una scelta coraggiosa e controcorrente: nel 2020, il mercato del lavoro statunitense vedeva occupato solo il 17,9% delle persone con disabilità.

Guardandosi indietro Collette, classe 1990, ricorda bene le sensazioni di quando era in cerca di un lavoro. “Era triste ed è stata dura”, ha raccontato a People. “Mi sembrava che non piacessi affatto per quello che sono. Nessuno mi avrebbe assunto, quindi ho deciso di aprire un’attività in proprio”. Una voglia di fare da sé che, riporta Cnbc, si ritrova anche nel resto della famiglia di Collette. Il nonno materno possedeva infatti una piccola attività di giardinaggio, mentre la madre e i suoi fratelli gestiscono diverse attività commerciali. Proprio la mamma ha avuto un ruolo essenziale nella vita da imprenditrice di Collette, perché ha messo al servizio della figlia la sua esperienza e l’ha accompagnata nelle fasi di determinazione di una struttura giuridica, registrazione dell’impresa, progettazione di un logo e creazione di un sito web.

La svolta

Per arrivare al lieto fine, però, serve l’episodio inatteso. Ovvero quello che si verificò quando la giovane si reca con alcuni campioni del suo Amazing Cookie in un negozio di Boston, il Golden Goose Market. Il proprietario, soddisfatto dell’assaggio, ordina 100 confezioni da 12 biscotti ciascuna. Collette dovette allora organizzarsi all’improvviso per rispondere a una richiesta così inaspettata: “Ero molto spaventata, ma quella richiesta mi ha fatto sentire sicura di me. Non mi sono mai sentita così in tutta la mia vita”. Complessivamente, ricostruisce la madre, il decollo dell’attività è costato meno di 20mila dollari, la maggior parte dei quali spesi per l’affitto di una cucina. Quella in cui un hobby casalingo si è trasformato in un business con vendite negli Stati Uniti e in Canada.

Collette non è solo una giovane imprenditrice, ma anche una donna attenta al sociale. Come racconta Cbs, infatti, oltre alla sua startup, ha anche un’organizzazione no profit, Collettey’s Leadership Programs, che aiuta le persone con disabilità a prepararsi per la loro carriera. Offre workshop e tutoraggio e ha creato una petizione per creare più posti di lavoro per le persone con disabilità, con cui spera di attirare l’attenzione del Congresso americano, e ha scritto due libri per bambini.

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