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Si dimette il ceo di Peloton. Pronto un taglio di 2.800 posti di lavoro per rilanciare l’azienda

Giri di poltrone in casa Peloton. La società ha infatti annunciato che il suo co-fondatore e ceo John Foley lascerà il suo ruolo in una più ampia revisione dell’azienda che include anche modifiche al consiglio di amministrazione e tagli ai costi. Proprio sull’onda della spending review, la società ha affermato che taglierà anche circa 2.800 posti di lavoro, per risparmiare attorno ai 130 milioni di dollari.

Peloton ha inoltre comunicato che Foley diventerà il presidente esecutivo, mentre l’ex Cfo di Spotify e Netflix, Barry McCarthy, assumerà la carica di nuovo amministratore delegato.

La ristrutturazione interna

Si tratta di una mossa che arriva poche ore dal rimbalzo in Borsa di ieri 20% e in mezzo ai rumors di stampa su una potenziale vendita. Secondo un report di Wall Street Journal, infatti, Amazon starebbe valutando l’acquisizione dell’azienda americana quotata al Nasdaq che produce attrezzi hi-tech per il fitness come cyclette e tapis roulant.

Come riporta Forbes.com, l’investitore Blackwells Capital sembrava stesse spingendo per una sostituzione del ceo di Peloton e per negoziare una possibile vendita della società a un colosso come Apple, Nike o Amazon. La vendita potrebbe essere una soluzione al periodo di crisi. Nell’ultimo anno, infatti, la capitalizzazione di mercato di Peloton è scesa da un picco di 50 miliardi di dollari a poco meno di 10 miliardi. La causa? Il recente calo della domanda per le sue cyclette e tapis roulant, molto richieste nel periodo lockdown. 

L’accordo “poco sensato”

Tra i potenziali acquirenti, oltre ad Amazon, ci sarebbe anche Nike e Apple, pronti ad approfittare dell’attuale prezzo delle azioni di Peloton, crollato di quasi l’80% nell’ultimo anno. La notizia però non piace agli analisti che considerano l’eventuale accordo difficile e “poco sensato”. “Non vediamo perché aziende come Nike, Amazon, Apple o chiunque altro, del resto, vorrebbero possedere Peloton”, ha sottolineato il fondatore di Vital Knowledge Adam Crisafulli.

L’analista di Baird Jonathan Komp ha sottolineato in una nota che non c’è stato ancora nessun approccio di negoziato. E che, inoltre, è altamente improbabile una vendita per Peloton, che ha tra gli obiettivi a lungo termine la voglia di crescere in maniera indipendente.

Qualcuno però vede possibile e strategica la vendita di Peloton. L’analista di Wedbush Dan Ives ha dichiarato che sarebbe “scioccato se Apple non fosse coinvolta in questo potenziale processo di accordo”: avrebbe “senso strategico” per il gigante tecnologico acquistare Peloton. Ives ritiene che un’acquisizione rappresenterebbe una mossa lungimirante per Apple per impedire ai rivali di Nike e Amazon di prendere il sopravvento sul mondo fitness.

John Foley, il miliardario lampo

Il calo di Pelaton in Borsa nell’ultimo anno si è riversato anche sul patrimonio di Foley. Il fondatore è infatti apparso per la prima volta nella classifica dei miliardari di Forbes ad aprile 2021, con un patrimonio stimato di circa 1,5 miliardi di dollari.

La sua azienda di attrezzatura per l’esercizio fisico, che vende cyclette e tapis roulant abbinati ad abbonamenti per l’allenamento a casa, ha beneficiato del boom dell’interesse per il settore all’inizio della pandemia, quando le vendite sono cresciute del 250% in un trimestre. Ma come molte altre aziende la cui popolarità è esplosa con la pandemia, anche Peloton ha faticato quando le palestre sono state riaperte.

L’ormai ex amministratore delegato ha perso lo status di miliardario all’inizio di novembre, quando il titolo ha perso il 30% in un giorno in seguito a un rapporto sugli utili che conteneva previsioni deboli per il futuro. Le azioni sono poi calate di un ulteriore 30% fino al 15 dicembre e hanno così eroso ulteriormente la fortuna di Foley.

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