elon musk twitter presentata offerta per il 100%
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Elon Musk lancia l’ultimatum a Twitter: 43 miliardi di dollari per il 100%

La tanto preannunciata battaglia degna della trama del Trono di Spade è ufficialmente iniziata: Elon Musk vuole prendersi tutta Twitter, presentando un’opa ostile del valore massimo di circa 43 miliardi di dollari. Un vero e proprio all-in (così potrebbe essere definita la sua mossa nel poker) che mette in serie difficoltà e alle strette il board di Twitter.

Elon Musk vuole comprare Twitter per 43 miliardi

Anche in virtù della ‘minaccia’ non proprio velata contenuta nel documento presentato ieri alla Sec. “La mia offerta è la mia migliore e se non viene accettata, avrei bisogno di riconsiderare la mia posizione come azionista”. Tradotto: “O vi lasciate comprare, o vendo il mio 9,2% (equivalente a circa 3 miliardi di dollari) e tolgo il disturbo”.

Ipotizzata all’indomani del suo rifiuto a far parte del cda di Twitter (venendo quindi meno all’accordo di poter comprare una quota massima pari al 14,9% della società), l’offerta di Elon Musk prevede l’acquisizione del 100% della società al prezzo di 54,20 dollari per azione. Si tratta di un premio del 38% rispetto alla chiusura di Borsa di venerdì 1 aprile, ultima seduta di contrattazioni prima dell’annuncio del suo ingresso in società. Notizia che ha permesso a Twitter, lunedì 4 aprile, di chiudere in crescita di oltre il 27%.

Elon Musk e l’idea di un nuovo Twitter

Come specificato nel documento presentato alla Sec, Elon Musk vuole comprare Twitter per dar vita a una vera e propria rivoluzione intrinseca della società. Puntando in particolar modo su ‘libertà di parola e democrazia’. Aspetto che secondo Musk continua a mancare, come aveva più volte ribadito in alcuni suoi tweet. “Ho investito in Twitter perché credo nel suo potenziale di essere la piattaforma per la libertà di parola in tutto il mondo, e credo che la libertà di parola sia un imperativo sociale per una democrazia funzionante”, ha detto l’uomo più ricco al mondo nel documento.

“Da quando ho fatto il mio investimento mi rendo conto che l’azienda non potrà né prosperare né servire questo imperativo sociale nella sua forma attuale. Twitter ha bisogno di essere trasformata come una società privata”. Lasciando quindi intendere un suo immediato delisting, qualora l’offerta dovesse trovare il favore degli investitori.

La class action contro di lui

In queste ore alcuni azionisti di Twitter hanno attivato una class action nei confronti di Elon Musk, in quanto gli contestano le tempistiche della comunicazione dell’acquisto delle sue quote. Infatti, secondo la legge statunitense, chi arriva a possedere una partecipazione superiore al 5% deve darne comunicazione alla Sec entro 10 giorni dal giorno in cui si verifica. Termine che per Musk era fissato al 24 marzo (dato che ha superato il 5% il 14 marzo) e non al 4 aprile, giorno in cui invece è stata rilasciata la notizia.

Da qui l’accusa dei legali degli azionisti che hanno venduto le proprie quote tra il 24 marzo e il 4 aprile. “Hanno mancato la possibilità di andare incontro all’aumento del prezzo delle azioni che si è verificato in seguito alla notizia dell’acquisto di Musk. È stato danneggiato il mercato”. Inoltre, sempre secondo l’accusa, Musk si sarebbe messo nelle condizioni di acquistare più azioni della società a un prezzo ancora non “pompato” dalle sue operazioni di investimento.

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