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Attenzione agli sconti, regola delle 2 ore e creatività: 10 consigli per ridurre lo spreco alimentare

Dati sempre più preoccupanti sullo spreco alimentare: a livello globale, sono quasi 2,5 miliardi le tonnellate di cibo che ogni anno diventano rifiuti. Al primo posto ci sono gli Usa che, con 40 milioni di tonnellate l’anno, producono la metà dei rifiuti alimentari dell’Europa, dove si contano almeno 88 milioni di tonnellate ogni 12 mesi. Situazione paradossale, soprattutto nel momento in cui i prezzi delle materie prime salgono vertiginosamente. Ed ecco la proposta e il progetto di Vitavigor: promuovere il consumo di prodotti di prossima scadenza.

La lotta di Vitavigor contro il food waste

L’impresa meneghina famosa nel mondo per i “Super Grissin de Milan”, ha deciso di mettere in vendita i propri prodotti sulla piattaforma e-commerce Japal. “Ridurre la mole di rifiuti alimentari risulta fondamentale, soprattutto in questo periodo in cui i prezzi delle materie prime sono saliti a causa del conflitto” afferma Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor. “In quanto azienda produttrice food, da anni abbracciamo la causa contro il food waste rivolgendoci a Banco Alimentare per evitare lo spreco dei nostri prodotti. Inoltre, nell’ultimo anno, abbiamo portato questo approccio anche nel mondo dell’e-commerce. Per questo motivo siamo scesi in campo, così come molte altre imprese del territorio, con iniziative mirate. Tra queste c’è sicuramente la collaborazione con i professionisti di Japal. Affidiamo a loro la gestione del nostro commercio online con attività di logistica mirate a supporto del cliente che, tramite l’e-commerce, può trovare prodotti di prima qualità e dotati di una shelf life di lunga durata”.

Spreco
Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor

Si tratta, quindi, di una gestione del consumer a 360°: dalla scelta del prodotto alla consegna della stessa confezione all’utente finale. Contro il food waste abbiamo creato la sezione “Contro lo Spreco” per promuovere il consumo dei prodotti prossimi alla scadenza attraverso una scontistica ad hoc in grado di favorire la riduzione dello spreco di cibo. In vista del futuro, saremo sempre attenti a queste tematiche perché, al di là dell’aspetto tradizionale, innovazione e sostenibilità faranno sempre parte del nostro core operativo”. 

Quanto vale l’asset del food waste management?

All’interno dello scenario globale, dal punto di vista geopolitico, lo spreco alimentare assume grande rilevanza. Le prime conferme in merito giungono dal mercato: stando a quanto indicato da GlobeNewswire, infatti, l’asset del food waste management, ovvero il settore relazionato alle attività utili a ridurre e prevenire lo spreco di alimenti, supererà quota 63 miliardi di dollari di fatturato entro la fine del 2022 e andrà oltre i 116 miliardi entro i prossimi 10 anni (+86% rispetto all’anno corrente) con una crescita annuale media composta pari al 6,4%.

L’incremento economico comporta inevitabilmente degli effetti preoccupanti che coinvolgono il mondo intero: stando all’approfondimento realizzato da Earth.org, ogni anno sono quasi 2,5 milioni le tonnellate di cibo che vengono sprecate. Al primo posto della classifica dei Paesi più spreconi ci sono gli Stati Uniti d’America con 40 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari ogni anno, più di quanto sprecano Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia e Svezia messe insieme. A livello europeo, invece, ulteriori indicazioni arrivano dall’European Food Information Council: ogni anno i paesi UE generano circa 88 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari.

E in Italia? A questo proposito risultano rilevanti i dati raccolti dal Waste Watcher International Observatory, secondo cui ogni cittadino spreca circa 595 grammi di cibo ogni sette giorni. Inoltre, lo stesso report mette in primo piano la top 5 degli alimenti più sprecati: al primo posto c’è la frutta fresca (27%) seguita da cipolla e tuberi (17%), pane fresco (16%), insalate (16%) e, infine, la verdura (15%). 

10 consigli per prevenire e ridurre lo spreco alimentare

L’azione delle imprese è limitata alla reazione dei consumatori che devono assumere atteggiamenti responsabili. Qualche esempio? Ecco i 10 consigli degli esperti per prevenire e ridurre lo spreco alimentare.

  • Realizzare la lista della spesa prima di andare al supermercato è fondamentale perché consente al singolo consumer di pensare ai piatti che verranno preparati nel corso della settimana.
  • Nessun eccesso, nessun rimborso: una volta arrivato in negozio, si acquista solo il necessario seguendo la lista realizzata al fine di evitare inutili eccessi.
  • Attenzione agli sconti prima di tutto: è importante promuovere con la scontistica dedicata il consumo di alimenti prossimi alla scadenza, ma perfettamente commerciabili.
  • Creatività al comando: dagli scarti possono nascere snack creativi, gustosi e veloci da preparare, ideali da portare al lavoro il giorno dopo.
  • La regola delle 2 ore: i prodotti deperibili non vanno mai lasciati a temperatura ambiente per più di due ore, soprattutto se la temperatura stessa è superiore a 32° C.
  • Gara di lotta allo spreco: fare competizioni amichevoli con amici e famigliari per vedere chi può resistere più a lungo senza sprechi alimentari è un ottimo modo per migliorare le proprie abitudini.
  • Scegliere il luogo giusto: in questo caso specifico è utile creare uno spazio designato all’interno del frigorifero in cui vengono inseriti gli alimenti con il rischio più alto di essere buttati.
  • Donare invece di buttare: un’operazione ottimale per ridurre lo spreco alimentare consiste nel donare le scorte extra a una dispensa alimentare locale oppure a una raccolta.
  • Check day by day: si tratta di un’attività quotidiana basata sul controllo delle scadenze in modo tale da scegliere giorno dopo giorno gli alimenti a seconda della loro shelf life.
  • Brutto è bello: acquistare prodotti “brutti” non vuol dire prendere alimenti di seconda mano, infatti, questi presentano imperfezioni, ma non risultano danneggiati o marci. 

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