Cadono le restrizioni sanitarie in tutto il mondo, e se la riapertura delle frontiere è già abbastanza dolce per i travellers più esigenti, a rappresentare un interessante quid è il restyling dei resort di lusso che hanno approfittato delle chiusure per rinnovare i propri spazi. Una spinta, quella del Covid, che ha portato diverse strutture dell’hospitality – in Italia e nel mondo – a rimodellare gli ambienti secondo le nuove esigenze emerse in questi tempi instabili e sorprendenti. Perché se in passato nei resort il pc veniva dimenticato in valigia, oggi sempre più persone scelgono di unire lavoro e vacanza trascorrendo settimane o addirittura mesi in luoghi paradisiaci, dall’Italia ai Tropici.
Difficile pensare a un lavoro più smart. E così, accanto alle spa e ai luoghi dedicati al relax e alla spensieratezza, gli hotel hanno dovuto prevedere spazi dove concentrarsi (magari con vista oceano), fare meeting, creare. E se ripensare gli ambienti è stato d’obbligo, la scelta dell’arredo ha giocato ovviamente un ruolo chiave. Un arredo trasformista, capace di assolvere a più funzioni – dal tavolo che diventa postazione lavorativa fino ai pannelli e scaffalature divisorie multiuso, passando per poltroncine ergonomiche dal design leggero e scultoreo.
È anche grazie alle richieste dell’hotellerie internazionale che il design italiano ha potuto vivere un 2021 che in termini di fatturato ha superato il 2019. Secondo le rilevazioni del Centro studi di FederlegnoArredo, il trend in crescita per il settore arredamento e illuminazione è stato testimoniato da un +11% rispetto al 2019, per un valore complessivo di fatturato pari a oltre 26 miliardi di euro. Sul fronte delle esportazioni, il macrosistema arredamento e illuminazione (che da solo pesa per quasi tre quarti delle vendite estere totali della filiera del legno e arredo) è cresciuto ben del +20,9% sul 2020, superando i livelli del 2019 con una variazione del +9,4%. Un vero fiore all’occhiello per l’economia italiana.
Il design made in Italy alla guida della trasformazione del settore dell’hospitality
E mentre l’export cresce, cresce la presenza dell’arredo made in Italy nei luoghi destinati alla ricezione dei viaggiatori. Una presenza sempre più forte e radicata, che si estende dall’Europa alla Cina, passando per gli Usa, il Sudamerica fino all’Australia, dove l’arredo prodotto in Italia popola le destinazioni più esclusive. Il merito è di un comparto del legno-arredo che nonostante la crisi dettata dalla pandemia ha saputo rialzarsi sviluppando soluzioni capaci di interpretare il tempo che stiamo vivendo. Soluzioni ibride e flessibili, come dicevamo prima, che si adattano agli ambienti portando con sé quella cultura del saper fare che è propria del made in Italy. Una cultura che affonda le radici in tradizioni artigiane sempre più spesso recuperate per impreziosire mobili e complementi arredo, e che si unisce all’innovazione, la ricerca di nuovi materiali e tecniche di produzione sempre più raffinate.
Perché da sempre, fin dai primi anni Sessanta, a guidare l’innovazione dell’arredo è stato proprio il design italiano. E così, anche oggi, a guidare il processo di trasformazione dell’hotellerie è il made in Italy, grazie ad arredi che uniscono tecnologia, funzionalità, estetica, qualità. Arredi che vengono scelti – molto spesso da studi di architettura italiani, selezionati grazie alla loro conoscenza del design made in Italy – per impreziosire location esotiche o contesti mozzafiato; per rendere ancora più suggestivi gli spazi outdoor di hotel e residence sull’oceano, per trasformare le zone lounge in angoli coworking, o ancora per trasformare i ristoranti in luoghi di convivialità, dove gustare le specialità locali e recuperare una socialità andata persa in questi ultimi anni di distanziamento sociale.
L’arredo dei luxury resort: un affare italiano, il caso Brera Interni
A occuparsi dell’arredo delle location più esclusive del mondo sono sempre più spesso studi e realtà italiane. Lo testimonia il caso di Brera Interni, retail store online specializzato in arredo di alta gamma, che durante la pandemia ha visto un aumento del 400% degli ordini dall’estero. Un successo dato dall’attenta selezione di marchi di design italiano (ma non solo) e dall’offerta di 99 categorie di prodotti. Dai mobili all’illuminazione, dal bagno agli esterni, dalla cucina al soggiorno, fino alla camera da letto e all’ufficio. Una piattaforma che ha riscosso grande interesse nel settore dell’hospitality di lusso internazionale, anche grazie ai servizi tailor made, sviluppati su richiesta del cliente.
“Da sempre Brera Interni si posizione come officina di design made in italy di alta gamma, che progetta, realizza ed arreda location esclusive. Da gennaio, come ogni anno, la maggior parte del lavoro è dedicato a progetti in outdoor, spesso in località esotiche, che desiderano la firma italiana”, ha raccontato Giuseppe Signorelli, ceo di Brera Interni.
Dalle Maldive al Montenegro, passando per Miami, il Costa Rica e Sidney, l’arredamento italiano sta conquistando resort e location di fascino. Luoghi che portano con sé tutta l’eccellenza del made in Italy, mantenendo viva una grande promessa. Quella di unire estetica e funzionalità per far vivere meravigliose esperienze.
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