Chiara Mignemi ideatrice Applausi
Cultura

Recensioni, classifiche e nuove uscite: la startup milanese che incoraggia le persone ad andare a teatro

Chiara Mignemi, classe 1991, è la fondatrice di Applausi Milano, una piattaforma d’informazione sugli spettacoli di oltre 60 teatri di Milano con recensioni di spettatori e di critici, panoramica degli spettacoli e degli artisti più apprezzati dal pubblico, dettagli sulle proposte nuove per incoraggiarne la scoperta, con funzioni personalizzabili, in modo che ciascuno possa ricevere contenuti mirati e di suo interesse.

Applausi fa quello che – magari anche solo in parte – uno si aspetterebbe facessero gli enti pubblici, in primis i Comuni chiamati a mettere a sistema l’offerta culturale, a creare palinsesti dei teatri cittadini così da rendere più facilmente fruibile la tanta offerta a disposizione, spesso di valore ma a rischio dispersione se non opportunamente comunicata.

Dato il vuoto c’è chi lo colma. Si registra infatti un fenomeno interessante: il crescendo di startup impegnate a innovare le modalità di fruizione dell’arte e cultura. Una su quattro – è il caso di Applausi – nasce a Milano dove se ne registrano 114, ovvero 27 in più rispetto al 2020. Start up che orbitano in una galassia di oltre 8 mila imprese culturali (200 in più rispetto a due anni fa), così risulta da un’elaborazione dell’ufficio Studi, statistica e programmazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi impegnata attivamente nella promozione di progetti che vanno in questa direzione.

Applausi nasce nel marzo 2022. Ma la scintilla si accende cinque anni fa mentre lei è intenta a raccogliere dati sulle attitudini del pubblico. Si mette nelle scarpe degli altri, e così crea un servizio utile.
L’associazione culturale con cui lavoravo diede ascolto alla mia richiesta di condurre ricerche specifiche sul pubblico, un monitoraggio che coinvolse centinaia di spettatori. Gli strumenti acquisiti mi servirono per sviluppare una ricerca indipendente, mirata a verificare alcune mie ipotesi che riguardavano, appunto, la relazione tra pubblico e teatro. Spettatrice assidua fin da ragazzina, mi pareva di aver individuato alcuni fattori che incoraggiano la frequentazione dei teatri e altri che al contrario concorrono a renderli poco appetibili ai più.

Cosa favorisce e cosa compromette la frequentazione dei teatri?
Si parte dalla difficoltà di accesso a informazioni complete, esaustive e facilmente reperibili su tutta la programmazione milanese. Vi sono poi alcuni critici, timidi o persino faziosi, che minano così l’autorevolezza dei loro colleghi. Non ultimo, un pregiudizio diffuso ritrae il teatro come impegno intellettuale piuttosto che come forma di intrattenimento, provocando un senso di inadeguatezza in coloro che non sono inclini ad apprezzare le proposte più ostiche.

Analizzati dati, attitudini e tendenze, ha formulato Applausi…
A un certo punto ho deciso di provare a elaborare uno strumento che aiutasse a correggere in parte la rotta, fornendo delle risposte concrete a questi problemi.

Con l’obiettivo di porre lo spettatore al centro, facendone un protagonista. In che senso?
Anzitutto gli vengono fornite le informazioni di suo interesse, evitiamo i contenuti superflui che finirebbero per disorientarlo. Per orientarsi al meglio nella programmazione dei 60 teatri in homepage, gli utenti possono filtrare la ricerca tramite diverse chiavi, mentre gli spettacoli adatti ai bambini e ad un pubblico internazionale sono immediatamente segnalati tramite “etichette”. Ricerche nostre e altrui dimostrano che un passaparola entusiastico rimane lo strumento più efficace per invogliare le persone ad andare a teatro, gli spettatori sono invitati a lasciare giudizi e commenti sulla piattaforma. Si tratta di uno strumento orientativo prezioso per il pubblico ma, crediamo, anche per gli artisti: il nostro intento è quello di dar vita a un passaparola virtuale, che diverrà sempre più efficace man mano che si popolerà la nostra community.

L’utente può inoltre indicare i suoi artisti e spettacoli preferiti, ottenendo così che la piattaforma lo avvisi in automatico una settimana prima della loro presenza in scena. Questa funzionalità ci permette di pubblicare mensilmente una classifica degli artisti e delle opere più apprezzati, che risponde all’esigenza non secondaria di dare visibilità ai più meritevoli – che, come detto sopra, non è altrimenti garantita, specialmente per gli emergenti. Ci sono poi altre funzionalità che possono essere utili allo spettatore: la possibilità di invitare gli amici agli spettacoli di suo interesse tramite i più diffusi canali di comunicazione (via mail, Whatsapp, Messenger, Twitter, Telegram), di accedere a mappe con la localizzazione dei teatri, di usufruire di promozioni dedicate.

Quanti sono i vostri utenti e a quali numeri puntate?
Contavamo di coinvolgere 400 utenti entro settembre 2022, ma già oggi ne contiamo oltre 1500 e migliaia di visite mensili sul sito. Considerato che ci rivolgiamo a un pubblico quasi esclusivamente milanese, ci paiono dati incoraggianti. Ambiziosamente, puntiamo a superare le 5mila registrazioni entro giugno 2023. Miriamo infatti a coinvolgere dapprima coloro che già sono soliti andare a teatro per poi, forti di una community attiva, raggiungere un pubblico nuovo.

Quanto è sostenibile economicamente la vostra piattaforma?
I costi della piattaforma riguardano per lo più le risorse umane impiegate. La registrazione alla piattaforma è per gli utenti completamente gratuita e senza limiti di tempo. Ai teatri non viene concesso alcuno spazio pubblicitario all’interno di sito e app, in modo da garantire la stessa visibilità a tutti. Pagando una fee alla piattaforma, i teatri hanno l’opportunità di apparire nella sezione “Promozioni” proponendo riduzioni sul prezzo del biglietto: la lista degli spettacoli in promozione dà risalto alle riduzioni più considerevoli (esempio: prima gli spettacoli scontati al 50%, poi al 30% etc.). Si instaura così una logica win-win, gli spettacoli ottengono visibilità solo se gli spettatori possono usufruire dello sconto. Siamo alla ricerca di investitosi che vogliano sostenere il progetto e stiamo studiando servizi ancillari che possano garantirci nuove entrate come collaborazioni con i ristoratori adiacenti ai teatri e simili.

La Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha scommesso su di voi: in che termini?
Abbiamo candidato il progetto al bando Call for solutions Ri-Partire indetto dalla Camera di Commercio, la nostra domanda ha avuto esito positivo. Grazie ad una copertura finanziaria di 32.000 euro abbiamo potuto coprire i costi di sviluppo e di avvio del progetto.

Ci descriva la squadra di Applausi.
Sono l’ideatrice e la principale responsabile della piattaforma. Ho ideato le funzionalità di Applausi, gestisco le relazioni con gli utenti e con gli stakeholder del progetto, mi occupo di verificare l’intera programmazione teatrale all’interno della piattaforma. Hanno contribuito alla strutturazione del progetto Leo Ferrari ed Edoardo Gracis. Nadia Stanzani, che assieme a me, allo sviluppatore Christian Serra e al grafico Alberto Perera ha partecipato alla creazione grafica e strutturale della piattaforma, ha delineato la strategia di comunicazione, di cui è principale responsabile, gestisce i rapporti con la stampa ed è impegnata nella ricerca di sponsor. Serra, oltre ad aver sviluppato la piattaforma, ne cura le implementazioni. Da marzo 2022 ci affianca anche Laura Scateni, laureanda magistrale in Service Design presso il Politecnico di Milano, che svolge con noi un tirocinio curriculare. Applausi sarà oggetto della sua tesi di laurea.

In Italia siete unici. All’estero vi sono piattaforme che vi hanno ispirato?
Fra Londra, Parigi e New York vi sono diverse piattaforme che propongono i palinsesti dei teatri cittadini, offrono informazioni dettagliate sugli spettacoli, permettono di acquistare biglietti e pubblicano promozioni. Le affinità con Applausi, però, mi pare finiscano qui, e sono perlopiù formali. Abbiamo infatti esigenze molto diverse da queste città in cui il teatro, e la sua reputazione, godono di una salute che oggi noi Italiani possiamo solo invidiare.

Voi fate quello che uno si aspetterebbe facessero, almeno in parte, Comuni e istituzioni pubbliche. Non si attivano perché mancano le idee o perché mancano gli investimenti oppure entrambi?
So che sono stati fatti tentativi per dare visibilità a ciò che accade a teatro, anche nel passato recente. È mancata però la collaborazione attiva della maggior parte dei teatri, che hanno presto smesso di inoltrare il materiale necessario ad automatizzare il sistema. Noi stessi ci troviamo di fronte alla stessa sfida, e infatti dedichiamo moltissimo tempo alla ricerca e alla compilazione manuale: se ci basassimo solo sulle comunicazioni provenienti dai teatri senza operare un costante controllo puntiglioso sui loro siti, diverremmo intermediari inaffidabili. Imputo questo alla cronica sofferenza di organico dei teatri, che non concede dispersione di risorse. Si tratta ovviamente di un circolo vizioso, se i teatri non destinano tempo ed energie ad una comunicazione più trasversale, difficilmente potranno crescere e investire in nuove risorse.

Sarebbe vitale che le istituzioni riconoscessero progetti come il vostro quali ingranaggi indispensabili del meccanismo di promozione culturale della città anche con sostegni concreti.
Per la verità la mia impresa sociale è nata nel 2022 grazie a un finanziamento ottenuto dal Comune a sostegno di una nostra iniziativa, tutt’ora in essere, che promuove strategie a favore dell’invecchiamento attivo; il problema è che le istituzioni pubbliche esigono di norma dai proponenti l’anticipazione delle spese – che vengono rimborsate solo a fine rendicontazione – e, per ragioni che personalmente avallo, quote di cofinanziamento: molti bandi sono dunque inaccessibili a chi ha buone proposte ma capitale ancora insufficiente. Per questo auspico che le istituzioni pubbliche si impegnino nel coinvolgere i privati nelle pratiche di responsabilità sociale e culturale e promuovano, tutelandolo e controllandolo, il dialogo tra realtà progettuali valide e possibili mecenati. Questo comporta naturalmente l’esigenza di un monitoraggio rigoroso dell’effettiva destinazione degli investimenti. C’è da ritenere, purtroppo, che le buone pratiche promosse dalle istituzioni non sempre vengano comunicate con efficienza; altrimenti non mi spiego perché non esistano più iniziative come “Una poltrona per te” – che mi ha permesso di andare gratuitamente a teatro fino ai 26 anni – e perché molti miei conoscenti ignorassero le straordinarie risorse offerte ai cittadini dal Sistema Bibliotecario di Milano.

Fra le istituzioni culturali italiane quali sono quelle che ammira per come sanno comunicarsi? Penso per esempio agli Uffizi e a chi lo dirige, il visionario Eike Schmidt. Lei da chi è intrigata?
Da cittadina milanese, reputo molto efficace la strategia comunicativa di Milano & Partners, che tramite il brand YesMilano sta promuovendo in modo accattivante eventi, iniziative e luoghi della città finora poco noti ma di grande attrattiva, sia per i cittadini che per i turisti.

Applausi è per tutte le età?
L’utilizzo di Applausi può cambiare a seconda delle abitudini e delle esigenze di ciascuno: non mi stupirebbe scoprire che alcuni frequentatori della piattaforma, più renitenti a sperimentare le novità tecnologiche, si limitano a sfogliare la programmazione sull’homepage del sito, senza mai esplorare le altre pagine. Ma va bene così: sapranno ogni giorno cosa c’è in scena, e magari scopriranno di avere sotto casa un teatro di cui non avevano mai sentito parlare. Credo che la natura digitale di Applausi non sia dunque un limite per nessuno, ma solo un aspetto trasversalmente inclusivo della nostra proposta.

A quattro mesi dal lancio, cosa state rettificando?
Applausi è una piattaforma in continua evoluzione, attenta alle esigenze e alle segnalazioni degli utenti e degli altri nostri interlocutori, cerchiamo di renderla sempre più funzionale allo scopo per cui è nata. Sono diverse le innovazioni apportate all’idea originale, l’’introduzione delle “etichette” che segnalano la presenza di spettacoli per bambini, ad esempio, è stata sollecitata da alcuni utenti. Uno degli aspetti positivi di lavorare con un gruppo ristretto di collaboratori è che possiamo permetterci di discutere una nuova proposta dall’oggi al domani, e renderla immediatamente realtà. Così è accaduto di recente, quando abbiamo creato la pagina dedicata ai festival estivi, nata da una mia idea estemporanea: in vista di giugno, memore delle belle esperienze vissute negli anni passati, desideravo far conoscere agli utenti la ricca offerta artistica proposta dai festival che animano tutto il suolo nazionale. Così abbiamo pubblicato una pagine temporanea – ogni anno sarà visibile da giugno a settembre – che promuove il turismo culturale e mantenere vivo l’interesse per il teatro anche durante le vacanze.

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