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La nuova collezione di alta gioielleria di Chanel che rende omaggio al genio di mademoiselle Gabrielle

1932-2022: sono trascorsi 90 anni dalla prima collezione di alta gioielleria Chanel. Eppure, le assonanze con il periodo attuale sono tanto impressionanti da rendere ancora più all’avanguardia le scelte stilistiche fatte, allora, dalla couturier Gabrielle Chanel.

Da quel famoso giovedì nero della crisi del 1929, il mondo precipitò negli anni bui della “Grande Depressione” e relegò la crescita esuberante degli anni ’20 nei meandri dei ricordi. Vennero i tempi cupi per via della crisi economica e dell’inflazione, ma nel 1932  si cercò di reagire e di dare spazio al rinnovamento. Fu proprio nel novembre di quell’anno che la London Diamond Corporation rivelò la sua strategia dirompente per riportare il mercato dei diamanti al suo antico splendore.

Chi era Gabrielle Chanel

La società si rivolse a una donna, una stilista visionaria che applicava idee e principi decisamente moderni ad abiti e accessori. Una donna dalla mente brillante, molto apprezzata dalla stampa internazionale e dal pubblico. Era Gabrielle Chanel che fu scelta per dare nuova vita ai diamanti. Amica di una entourage intellettuale che rappresentava una fucina culturale, ha cambiato il destino delle donne del ‘900, il loro modo di vestire e di concepire la femminilità (anche in azienda). 

In contrasto con lo stato d’animo pessimista del tempo, Coco Chanel scelse di dare forma alla bellezza, alle speranze e ai sogni affermando: “Non c’è niente di meglio per dimenticare la crisi che guardare con gli occhi belle cose nuove, che le capacità dei nostri artigiani e delle nostre donne non smettono mai di svelare”. Con questo spirito dette vita alla “Bijoux de Diamants”, la prima collezione di alta gioielleria della storia – presentata a Parigi nel 1932- e l’espressione del suo vocabolario di stile.

La collezione-tributo Chanel “1932”

Dalle cronache, emerge che Mademoiselle Chanel sia riuscita a far balzare in alto le azioni della Diamond Corporation in pochissimi giorni, trasformando un intero settore. Ispirata a questa rivoluzionaria idea ed appena svelata a Parigi dopo 90 anni arriva oggi la collezione-tributo Chanel “1932” .

Ben 77 pezzi di alta gioielleria di cui 12 modelli trasformabili in vari gioielli, 15 pezzi unici e un modello unico con pietre di colore. Sono 14 le creazioni della collezione che valgono oltre il milione di euro. Nella collezione celebrativa, oltre al design e al concept creativo, spicca l’utilizzo di straordinarie pietre preziose provenienti da tutto il mondo fra cui lo zaffiro blu della Birmania da 55.55 carati per il collier “Allure Céleste”, acquisito dalla maison prima del 2017 e, per la sua caratura, pensato per una collezione speciale.  

Vari poi sono gli zaffiri blu utilizzati, di caratura minore, provenienti dal Madagascar e dallo Sri Lanka. Non mancano i rubini del Mozambico, gli opali dellAustralia, la tanzanite della Tanzania. Zaffiri rosa e gialli, onice nera, spinelle arancioni, diamanti bianchi, gialli e un diamante blu dellanello Comète Volute, come le immancabili perle.

    Chanel “1932”
    Chanel “1932”
    Chanel “1932”
    Chanel “1932”
    Chanel “1932”
    Chanel “1932”
    Chanel “1932”
    Chanel “1932”
    Chanel “1932”
    Chanel “1932”
    Chanel “1932”
    Chanel “1932”

Il masterpiece della collezione

Di certo, il collier “Allure Céleste” può dirsi il masterpiece della collezione. Un viaggio nel cuore della luce, nello splendore delle stelle e nell’immensità del cielo. Tra i diamanti taglio rotondo, protagonista indiscussi sono lo zaffiro dal taglio ovale di un blu cielo intenso dal peso eccezionale di 55,55 carati e un diamante pear cut di tipo IIa DFL da 8,05 carati con una straordinaria brillantezza.

Ma oltre alla sua preziosità ed eleganza  stilistica, questo può dirsi un capolavoro di alta gioielleria anche per un altro motivo. Quale? Si tratta di un gioiello trasformabile che dunque rende anche l’alta gioielleria più versatile e sostenibile. Qui alcuni elementi preziosi del gioiello come i raggi attorno alla stella o alla luna sono removibili, e si staccano per diventare ben 7 gioielli in uno. Tre  meravigliose spille che vivono di vita propria, mentre il pendente centrale di diamanti può diventare un bracciale e trasformare così il collier in una versione più corta ma altrettanto seducente.

Un esempio di investimento nell’alta gioielleria

La fila di diamanti che compongono il pendente si adatta perfettamente alla curva del polso rendendo questo gioiello un’opera d’arte e di versatilità, ma anche uno straordinario esempio di gioiello-investimento. Il range di prezzo della collezione va dai 50mila euro degli orecchini Soleil Talisman agli oltre 10 milioni di euro dell’iconico Allure Céleste, seguono il collier Comète Constellation con più di 8milioni e il collier Comète Volute con i suoi oltre 7 milioni.

Patrice Leguéreau, direttore dello studio Chanel Fine Jewelry Creation, ha detto: “Volevo tornare all’essenza del 1932 e armonizzare quel messaggio attorno a tre simboli: la cometa, la luna e il sole. Ogni corpo celeste risplende di luce propria”, come dovrebbero tornare a brillare i sogni di ciascuno di noi. 

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