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Continua l’estate dei licenziamenti: anche Oracle è pronta a tagliare migliaia di dipendenti in America

Questo articolo è apparso su Forbes.com

A causa dell’aumento vertiginoso dell’inflazione, quest’estate le principali società statunitensi hanno deciso di licenziare migliaia di dipendenti.

La cronologia dei licenziamenti

  • 1 agosto 2022. Come riporta The Information, citando una fonte anonima, il gigante del tech con sede in Texas Oracle ha iniziato a licenziare un numero ancora non dichiarato dei suoi circa 143mila dipendenti, come parte di un piano più ampio per tagliarne migliaia.
  • 27 luglio 2022. La società di fitness F45 Training ha licenziato 110 dipendenti, ovvero il 45% della sua forza lavoro, a causa delle dimissioni del ceo, Adam Gilchrist.
  • 26 luglio 2022. La società di e-commerce Shopify, come ha annunciato il ceo Tobi Lutke, è diventata l’ultima azienda a licenziare dipendenti, tagliando i legami con 1.000 dipendenti (il 10% della sua forza lavoro), affermando che la domanda alle stelle di acquisti online durante la pandemia si è stabilizzata e che la società ha fatto una scommessa che “non ha dato i suoi frutti”.
  • 22 luglio 2022. La società di orologi tecnologici di Boston Whoop ha tagliato il 15% della sua forza lavoro, dichiarando al Boston Globe che ora ha 550 dipendenti (il che significa che ne ha tagliati circa 97). Ha aggiunto in una dichiarazione: “Data l’evoluzione negativa dell’ambiente macro, abbiamo bisogno crescere responsabilmente e controllare il nostro destino”.
  • 21 luglio 2022. 7-Eleven, che gestisce 13mila minimarket in tutto il Nord America, ha tagliato 880 posti di lavoro negli Stati Uniti, poco più di un anno dopo aver completato un accordo da 21 miliardi di dollari per l’acquisto di Speedway.
  • 20 luglio 2022. La startup immobiliare di Seattle Flyhome ha tagliato il 20% del suo personale, che si dice sia vicino a 200 dipendenti, poiché l’azienda naviga in “condizioni economiche incerte”.
  • 20 luglio 2022. Ford, secondo quanto riferito da Bloomberg, prevede di licenziare fino a 8.000 dipendenti. La casa automobilistica sta cercando di lasciare il mercato delle auto a combustile per concentrarsi verso la produzione di veicoli elettrici.
  • 19 luglio 2022. Il ceo di Vimeo, Anjali Sud, ha annunciato su LinkedIn che la società di video online sta tagliando il 6% della sua forza lavoro, per “uscire più forte da questa crisi economica”.
  • 19 luglio 2022. Olive, la startup di software sanitario automatizzato con sede in Ohio, ha licenziato 450 dipendenti, quasi il 35% dell’azienda. Il ceo Sean Lane ha ammesso che l’impegno dell’azienda ad “agire con urgenza” ha portato a un’eccessiva pratica di assunzioni, troppo grande da gestire. Ha poi dovuto “ripensare questo approccio”.
  • 18 luglio 2022. Secondo TechCrunch, l’exchange di criptovalute Gemini ha licenziato 68 dipendenti, ossia il 7% della sua forza lavoro. Meno di due mesi prima aveva già esonerato il 10% del suo intero personale.
  • 14 luglio 2022. OpenSea, la società di token non fungibili (Nft) con sede a New York, ha annunciato in un tweet di aver licenziato il 20% del suo personale per timori dovuti a un’”ampia instabilità macroeconomica”, con possibilità di “prolungamento della recessione”.
  • 13 luglio 2022. Secondo TechCrunch, la startup di ordini online ChowNow ha licenziato 100 persone. Ha dovuto riscrivere il suo budget “ampio e ambizioso”, perché non sarebbe stata capace di contrastare i timori di un mercato in crisi, capace di alimentare una fase di recessione.
  • 13 luglio 2022. Tonal, azienda di fitness a domicilio, ha tagliato il 35% della sua forza lavoro per adeguarsi alla diminuzione della domanda dei consumatori. Si tratta di 735 licenziamenti.
  • 12 luglio 2022. Tesla ha licenziato 229 dipendenti, principalmente nella divisione addetta allo studio del pilota automatico, chiudendo così il suo ufficio di San Mateo, in California. La decisione è arrivata solamente qualche settimana dopo la mail inviata ai dirigenti da Elon Musk, che diceva di avere “una pessima sensazione” sull’economia. Pianificando così il taglio del 10% della sua forza lavoro.
  • 12 luglio 2022. Oltre ad aver licenziato circa 1.500 dipendenti (ossia il 10% dell’intero personale), la startup internazionale di consegne, Gopuff, ha chiuso 76 dei suoi magazzini negli Stati Uniti. La decisione è stata comunicata in una lettera agli investitori intercettata e vista da Bloomberg. Intanto la società si sta allontanando da un modello basato a sulla crescita a tutti i costi.
  • 12 luglio 2022. L’istituto di credito ipotecario con sede in California loanDepot ha annunciato l’intenzione di licenziare duemila lavoratori entro la fine dell’anno. In totale i suoi licenziamenti nel 2022 saranno di 4.800 – più della metà degli 8.500 dipendenti dell’azienda. La causa sarebbe da ricercare nella “forte e brusca contrazione” in cui è entrato il mercato immobiliare, come ha dichiarato il ceo Frank Martell in una nota.
  • 11 luglio 2022. La casa automobilistica elettrica Rivian ha reso noto di voler licenziare il 5% dei 14mila dipendenti nelle aree che sono cresciute “troppo rapidamente” durante la pandemia. Fermando, al contempo, l’assunzione di lavoratori non di fabbrica, stando a un’e-mail interna del ceo RJ Scaringe, riportata da Bloomberg.
  • 7 luglio 2022. La società immobiliare Re/Max ha annunciato l’intenzione di licenziare il 17% della sua forza lavoro entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di portare 100 milioni di dollari di entrate annuali legate ai mutui entro il 2028.
  • 22 giugno 2022. JPMorgan Chase, la più grande banca d’America, ha licenziato e riassegnato più di 1.000 dei suoi 274.948 dipendenti. Una scelta dovuta all’aumento dei tassi ipotecari e all’aumento dell’inflazione.
  • 15 giugno 2022. Le società immobiliari Compass e Redfin hanno annunciato piani per tagliare rispettivamente il 10% e l’8% della loro forza lavoro, dopo un calo del 3,4% nelle vendite di case da aprile a maggio, secondo la National Association of Realtors. Le richieste per tutte quelle abitazioni che precedentemente erano molto ricercate sono ormai sempre meno.
  • 14 giugno 2022. Circa 1.100 dipendenti di Coinbase hanno capito di essere stati licenziati perché non riuscivano più ad accedere alle loro e-mail di lavoro. Una mossa che ha portato alla riduzione del 18% del personale dell’azienda di criptovalute. Il ceo Brian Armstrong ha definito la scelta essenziale per “rimanere in salute durante questa recessione economica”. Il mercato delle criptovalute è passato da un boom di oltre 10 anni a una fase di recessione, definita “crypto winter”
  • 21 maggio 2022. Il ceo del rivenditore di auto usate Carvana, Ernie Garcia III, ha inviato un’e-mail a 2.500 dipendenti, il 12% della forza lavoro dell’azienda, informandoli del licenziamento. La decisione, presa una settimana dopo il blocco delle nuove assunzioni, arriva in un momento in cui il settore automobilistico sembra essere entrato in recessione. I deludenti dati delle vendite e le segnalazioni di uno stile di business abbastanza “spendaccione” avevano infatti nuovamente attanagliato l’azienda.

Il contesto

Secondo diversi esperti, gli Stati Uniti potrebbero cadere a breve in una fase di recessione. Gli ultimi rapporti sull’economia hanno mostrato una contrazione dell’1,6% nel primo trimestre dell’anno. L’annuncio di giugno della Federal Reserve di un aumento di 75 punti base dei tassi di interesse, il più grande aumento degli ultimi 28 anni, ha inoltre riacceso i timori di turbolenze economiche e recessione.

Il mese scorso, gli economisti di S&P Global Ratings hanno previsto un calo del 2,4% del Pil entro la fine dell’anno, un’inversione di rotta rispetto alle precedenti previsioni di crescita del 2,4%, Mercoledì, invece, Bank of America ha dichiarato che “lo slancio economico è svanito” e una “lieve fase di recessione” è possibile entro la fine dell’anno. Nel frattempo, le azioni continuano a scendere, mentre l’inflazione continua a crescere senza freni. L’ultimo report del Bureau of Labor Statistics ha rivelato un aumento dell’inflazione del 9,1% da giugno 2021, specialmente di gas, alloggi e alimentari.

La voce contraria

Anche con i licenziamenti, il tasso di disoccupazione rimane basso, mantenendosi al 3,6% negli ultimi quattro mesi. In un’intervista con il Washington Post, il vicesegretario al lavoro degli Stati Uniti, Julie Su, si è detto ottimista sulla ripresa dell’economia. Ha ricordato i nove milioni di posti di lavoro creati da quando il presidente Joe Biden è entrato in carica e i 372mila nuovi posti di lavoro a giugno.

La cifra

244mila. Secondo un rapporto del Dipartimento del lavoro pubblicato giovedì, è questo il numero delle persone che hanno chiesto l’indennità di disoccupazione la scorsa settimana: il massimo da otto mesi, con un aumento del 3,4% rispetto ai 235mila della settimana precedente.

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