Cambiamento climatico: come combattere il riscaldamento globale
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L’effetto del cambiamento climatico sull’economia italiana: un’azienda su tre rischia perdite significative

Un terzo delle imprese italiane è esposta a potenziali perdite economiche a causa di fenomeni naturali. È quanto emerge da uno studio condotto per le compagnie assicurative dalle società CRIF e RED, specializzate nello sviluppo di prodotti e servizi nel campo della valutazione dei rischi indotti da eventi connessi al clima.

Fenomeni naturali per area geografica

Nello specifico, i dati raccolti da CRIF e RED evidenziano come i fenomeni naturali non abbiano lo stesso indice di pericolosità su tutto il territorio nazionale. Il rischio frane, per esempio, preoccupa soprattutto le aziende ubicate in zone montuose: più del 40% delle imprese delle province di Aosta, Sondrio, Trento e Belluno sono ad alto rischio.

Nelle zone costiere o caratterizzate da piogge torrenziali, come la bassa valle del Po e le province di Genova, Gorizia e Catania, è invece più alto il rischio di inondazione. Per quanto riguarda le forti precipitazioni, l’area più esposta è quella di Verbano-Cusio-Ossola, che presenta rischi sia di forti nevicate sia di grandine. Seguono le province di Lecce e Siracusa.

Una problematica sottovalutata

Nonostante questi dati, in Italia si tende ancora a sottovalutare la pericolosità dei fenomeni climatici. “Secondo ANIA le coperture assicurative per gli eventi catastrofali sono ancora scarsamente diffuse”, afferma Giuseppe Dosi, Head of Insurance di CRIF.

Gli effetti del cambiamento climatico nel 2050

Per diffondere una maggiore consapevolezza sul tema, lo studio di CRIF e RED ha indagato non solo gli impatti odierni del cambiamento climatico, ma anche quelli futuri. In quest’ottica, uno degli elementi a preoccupare maggiormente è l’innalzamento delle temperature. A tal proposito, la ricerca analizza quello che può essere l’effetto delle ondate di calore dal 2040 al 2049.

Da un punto di vista geografico, le province italiane a essere maggiormente colpite dall’innalzarsi delle temperature saranno quelle del Sud e quelle della valle del Po. Da una prospettiva settoriale invece, il fenomeno si abbatterà più duramente su Agricoltura, Commercio e Logistica. Al contrario, il comparto dei servizi sarà quello meno a rischio, ma, nonostante ciò, la percentuale di imprese colpite supererà comunque il 25%. Nel complesso, a causa delle ondate di calore, il 7% delle aziende presenti su tutto il territorio nazionale potrebbe subire perdite, con un picco del 55% se si considera solamente il Sud Italia.

Le perdite medie annue

Lo studio presenta infine una quantificazione delle perdite medie annue derivanti dagli impatti dei rischi fisici. Queste sono pari allo 0,65% del fatturato odierno delle aziende. Una cifra che potrebbe risultare innocua, ma che diventa preoccupante se proiettata al 2050. Entro la metà del secolo infatti, per effetto del cambiamento climatico, tali perdite cresceranno di circa l’8%

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