Food & Beverage

Perché investire oggi nei vini autoctoni dell’Etna è un’opportunità contro il cambiamento climatico

Quasi 1.300 ettari vitati per oltre 5,8 milioni di bottiglie con l’export che supera il 40% della produzione, 133 contrade (quello che in Francia potrebbe essere chiamato Cru) e un posizionamento medio di prezzo da premium a super premium. Questi i risultati di una delle regioni vinicole più richieste e discusse oggi. Ma quali sono le ragioni del successo?

Vitigni autoctoni contro il cambiamento climatico 

    Alberelli di Giodo Bianco
    Vignazza
    Etna rosato, Contrada Volpare
    Sul Vulcano, Donnafugata

Nerello Mascalese e Carricante, ma anche Catarratto, Minnella e altri molto rari da preservare. Le vecchie viti ad alberello sono un patrimonio che permette ai produttori di produrre vini di qualità anche quando il clima che cambia rende la coltivazione della vite sfidante.

I vitigni autoctoni hanno la naturale vocazione ad adattarsi al clima locale e le radici fittonanti dei vecchi impianti riescono a nutrire la pianta anche in stagioni molto siccitose, come quella del 2021 e 2022. Inoltre, il consumatore associa correttamente il concetto di vitigno autoctono a colture più sostenibili e rispettose dell’ambiente.

La forma a mezza luna della Doc permette diversi versanti (nord, est, sud) e diverse altitudini, oltre che orientamenti sfaccettati che seguono le linee sinuose delle montagne creando un patchwork di terrazzamenti che ha meritato la protezione come patrimonio dell’Unesco. Ciò consente alle viti diversi periodi di maturazione, diversi accumuli fenolici e diverse concentrazioni aromatiche. Una pletora di elementi che donano ricchezza, complessità, slancio e tensione apprezzate dai consumatori.

Lo stile contemporaneo dei vini dell’Etna 

A causa dei fattori naturali sopra descritti, i vini dell’Etna rispondo esattamente alla domanda: che cosa vuole il consumatore? Vini bianchi e rosati in forte crescita, come del resto confermano le statistiche sui consumi mondiali. Vini rossi lineari, sottili, eleganti dal colore tenue e dai tannini setosi. Stili puliti, definiti e precisi con acidità vibranti e finale gastronomico.

Investire oggi in bottiglie dell’Etna

La concentrazione di sapori, le acidità assertive e i tannini eleganti ma fermi permettono a questi vini di evolvere con grazia in bottiglia per molto tempo. Annate come la 2008 o 2013 oggi si mostrano ancora dominate da frutto delizioso e arricchite da complessità. Per questo investire oggi in bottiglie dell’Etna è una opportunità per verticalizzare una cantina personale con prodotti di nicchia che avranno un valore superiore nel tempo.

Quest’anno Contrade dell’Etna ha celebrato questi valori con masterclasses e banchi d’assaggio per professionisti e consumatori, riscuotendo un successo enorme. Contrade è la manifestazione voluta nel 2006 da Andrea Franchetti per celebrare la coesione e il valore dei vini della “muntagna”.

Gli assaggi selezionati per Forbes Italia

  • Alberelli di Giodo, Carricante. Frutto ricco ma non opulento di agrumi, pompelmo rosa e susina. Acidità vibrante e ben integrata nella densità del palato, lasciano un piacevole finale affumicato.
  • Federico Curtaz, Etna Bianco Superiore. Floreale con zagara e ginestra, melone e pulizia incredibile. Palato lineare, definito e aggraziato da un’acidità rinfrescante.
  • Generazione Alessandro, Vignazza rosato. Colore tenue corallo, frutto maturo di piccole bacche rosse e fiori di pesco. Acidità ampia e avvolgente in perfetto equilibrio con l’ampiezza di palato. Delizioso.
  • Fedegraziani, Profumo di Vulcano. Tra i più iconici dell’Etna, viti prefillossera e rari. Naso complessissimo con note rosse e scure, lievemente affumicato. Palato multidimensionale con tannini setosi e finale talcato.
  • Passopisciaro, Contrada S. Sciaranuova è una delle Colate più recenti sul versante nord (anziana ‘solo’ 200 anni circa). Elegantissimo con rosa e violetta. Acidità vivida e tannini delicatissimi che rendono la beva elegante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .